Un nuovo paradigma di formazione potenziata

Come Federmanager Academy, con IA e Neurodidattica, sta riscrivendo il futuro del management

Carla Pampaloni

Responsabile Didattica Multimediale - Federmanager Academy

Il convegno Navigare il domani: le nuove frontiere dell’AI per l’orientamento e la formazione, svoltosi il 25 settembre scorso nella Sala della Regina della Camera dei deputati, cui ho partecipato su invito di Carlo Barberis, Presidente di ExpoTraining e Fiera Milano SpA, ha offerto un qualificato ed efficace confronto istituzionale e tecnico sul ruolo dell’intelligenza artificiale nei processi educativi e professionali.

Tra i temi emersi, la necessità di integrare innovazione tecnologica e responsabilità sociale, promuovendo modelli human-centered che mantengano la persona al centro. L’IA è stata analizzata come strumento per migliorare l’orientamento e la formazione, ma anche come leva per ripensare politiche pubbliche e strategie di governance. Ampio spazio è stato dedicato alla dimensione etica dell’orientamento, alla tutela della dignità nei processi di selezione e alla costruzione di sinergie tra scuola, università, impresa e istituzioni.

Il mio intervento si è focalizzato sul disallineamento tra domanda e offerta di lavoro, noto come mismatch, una criticità strutturale del mercato occupazionale europeo. In Italia, l’81% delle PMI segnala difficoltà nel reperire profili professionali adeguati, collocando il 
Paese tra i più colpiti. Le cause sono molteplici: la formazione non sempre risponde ai fabbisogni aziendali, le soft skills sono spesso trascurate e i percorsi formativi faticano ad allinearsi con i ruoli emergenti. Il risultato è una perdita economica stimata in 43,9 miliardi di euro l’anno, pari al 2,5% del PIL nazionale.

In questo scenario, il capitale umano si conferma una leva strategica. Le competenze tecniche, manageriali e relazionali sono indispensabili per affrontare le sfide della transizione digitale odierna. Tuttavia, investire in tecnologie avanzate, come l’intelligenza artificiale, senza un parallelo investimento nella formazione delle competenze “umane”, rischia di amplificare il divario. 

È qui che entra in gioco un altro elemento chiave: lo sviluppo del pensiero critico. Per i manager, saper pensare in modo critico significa essere in grado di analizzare scenari complessi, valutare alternative, prendere decisioni consapevoli e guidare con una visione concreta. Il pensiero critico non è quindi un’opzione accessoria, ma un investimento necessario e complementare all’adozione delle nuove tecnologie.

Federmanager Academy, essendo la Scuola di Formazione di Federmanager, ha come missione proporre interventi formativi di alta qualità, innovativi ed efficienti, anticipando le trasformazioni del contesto industriale e le esigenze emergenti del management. L’impegno è rivolto allo sviluppo di competenze strategiche, digitali e sistemiche, contribuendo alla crescita di un capitale umano in grado di gestire e guidare il cambiamento.

Il Presidente di Federmanager Valter Quercioli ha dichiarato: “La digitalizzazione e lo sviluppo industriale sostenibile sono sfide decisive. Vogliamo rappresentare un management all’altezza delle 5D: decarbonizzazione, digitale, deglobalizzazione, difesa e demografia”. 

In linea con questa visione, in Academy abbiamo sviluppato un nuovo paradigma di formazione manageriale potenziata, orientata alla creazione di un ecosistema formativo neurocentrico e umanocentrico, che approccia la didattica come una scienza. Un modello che integra neuroscienze cognitive e tecnologie intelligenti adattive per personalizzare contenuti, tempi e modalità di apprendimento, secondo il principio del brain-centered learning (BCL), favorendo un apprendimento profondo e trasferibile. L’adozione della logica “Human-In-The-Loop” (HITL) garantisce che la tecnologia affianchi, senza sostituire, il ruolo umano nel processo decisionale.
A incarnare questa visione è il Didatta 4.0: una nuova figura professionale di formatore, certificata secondo standard internazionali ed europei, pensata per guidare l’evoluzione della formazione manageriale. Il Didatta è co-progettista di esperienze formative, facilitatore del dialogo tra formazione e lavoro e guida attiva nel processo evolutivo delle competenze. In grado, altresì, di utilizzare anche dashboard basate su intelligenza artificiale per il monitoraggio continuo e il coaching personalizzato, intervenendo in modo mirato sui bisogni emergenti.

In conclusione, formare non basta: è necessario potenziare. La trasformazione digitale impone un ripensamento profondo dei modelli formativi, orientato allo sviluppo di competenze adattive, neurocompatibili e coerenti con le esigenze del mercato, calate in un ecosistema formativo neurocentrico/umanocentrico: un ambiente in cui la didattica sia concepita come scienza, capace di attivare processi cognitivi profondi e trasferibili, in linea con le sfide della leadership contemporanea. La sfida è aperta. Federmanager Academy è pronta a condividere visione, strumenti e buone pratiche per contribuire allo sviluppo di un hub per la formazione manageriale del futuro.

Carla Pampaloni
Pedagogista, Training Educational Manager, Specialista di Formazione e Didattica Integrata (eLearning, aula, coaching, on the job, ecc), Instructional Designer, Tecnico del Comportamento Analista A.B.A., Giornalista.
Archivio storico dei numeri di DIRIGENTI INDUSTRIA in pdf da scaricare, a partire da Gennaio 2013.