Dal jazz alla meditazione e... ritorno

Il decimo anniversario di un evento non passa mai inosservato. Non ha fatto eccezione neppure il Concerto di Primavera edizione 2018.

Chantal e l'orchestra al completo

Josef Oskar

Responsabile della musica del Gruppo Cultura ALDAI

La sede tradizionale del Circolo San Fedele ha ospitato come di consuetudine l’evento ALDAI, che simboleggia l’avvicinarsi dell’interruzione estiva delle attività del Gruppo Cultura. L’inevitabile temporale e la finale di Coppa Italia non hanno impedito ad un folto pubblico di assistere a questo appuntamento musicale.
Salutando i presenti, Mario Garassino ha invitato sul palcoscenico Giuliano Ceradelli che da diversi anni presenta il ciclo di musica jazz, tanto gradito ai nostri soci. Chiusa la parentesi ufficiale, la parola è passata alla musica. Il complesso formato da sei elementi era composto da: Carlo Bagnoli al sax baritono, Massimo Caracca alla batteria, Fabrizio Cattaneo alla tromba, Alfredo Ferrario al clarinetto, Gianluca Tagliazucchi al pianoforte e Aldo Zunino al contrabbasso. Il settimo elemento è stata la vocalist Chantal Saroldi che ha riempito la sala con la sua meravigliosa voce e la sua ipnotizzante presenza scenica.
Momenti magici

Momenti magici

In un attimo le note della nostra sigla, “Take the A Train” di Duke Ellington, hanno dato il via al repertorio. Alla “Moonlight Serenade“, eseguita magnificamente dal clarinetto di Alfredo Ferrario, ha fatto seguito la canzone del Quartetto Cetra “Non ti fidare di un bacio a mezzanotte” cantata da Fabrizio Cattaneo. E per restare in tema, il motivo “Nustalgia de Milan”. Molti apprezzati gli assolo di Massimo Caracca, Aldo Zunino e Carlo Bagnoli.
È giunto poi il momento di “Bewitched“, (letteralmente stregati) uno dei cavalli di battaglia della grande Ella Fitzgerald. Chantal, accompagnata al pianoforte da Gianluca Tagliazucchi, ha strappato al pubblico un applauso infinito. Se la grande Ella fosse stata presente, avrebbe fatto i complimenti a Chantal per come ha eseguito questo meraviglioso pezzo. La prima parte del concerto si è chiusa con “It don’t mean a thing” sempre di Ellington.
L’anno scorso ha preso forma l’idea di inserire un intermezzo classico e quest’anno è toccato al duo Daniele Cabassi, al violino e Evgenj Galanov, pianoforte. Il brano scelto è tratto dall’opera “Thaïs” del compositore francese Jules Masenet, intitolato “Meditation”.
Daniele Cabassi e Evgenj Galanov intepretano

Daniele Cabassi e Evgenj Galanov intepretano "Meditation"

Sono stati momenti di grande trasporto musicale e alla fine il pubblico ha applaudito con entusiasmo.
Dopo la “meditazione” si è tornati al jazz con maggiore foga per la seconda parte: “The way you look tonight”, “Embraceable you” e altri brani con Chantal che è passata da un successo a un altro.
Il pezzo conclusivo della serata è stato il celebre “Bye, bye Blackbird” lasciando in tutti il desiderio di andare avanti ad oltranza.
Arrivederci al 2019.

Prima del bis finale

Prima del bis finale

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