L’evasione fiscale nel mirino dell’Unione Europea
Il piano europeo NextGenerationEU ha l’obiettivo di sostenere la crescita e, nella versione italiana, con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ci siamo impegnati e ridurre l’evasione del 15 % entro il 2026
Lidano De Cesari
Socio ALDAI-Federmanager aderente al Gruppo Equità Fiscale
L’importanza del piano europeo NextGenerationEU, diventa determinante per dare nuovo impulso alla crescita del nostro Paese con il PNRR italiano. Il nostro PIL è cresciuto solo del 7.9% in 20 anni, nel periodo 1999/2019, contro il 30.2% della Germania, il 32.4 della Francia e il 43.6 della Spagna.
NextGenerationEU e PNRR sono la risposta alla pandemia, per rilanciare la crescita con un investimento senza precedenti. Una occasione unica per l'Italia, per reagire al rallentamento di un Paese storicamente dinamico, ma con sintomi di arretratezza legata a un tessuto economico frammentato, piccola dimensione delle imprese , poca “digitalizzazione” anche nel Pubblico, eccessi di individualismo, parassitismo e “furbizia”, tollerati oltre i limiti di una moderna società con elevati livelli di welfare e assistenza sociale.
A questo proposito merita approfondire il nesso fra PNRR e Fiscalità, tema non semplice che proviamo a chiarire in questo articolo.
L'evasione fiscale
Le cifre riportate in tabella 1 - estratta dal rapporto: “Relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva anno 2022” (del Ministero dell'Economia e Finanze-MEF) - in particolare la colonna anno 2019 (evasione per imposta), sono evidenti. In particolare la dimensione dell’evasione di IRPEF nel lavoro autonomo e nell’IVA in generale, raggiungono livelli inconcepibili in altri Paesi sviluppati.
La stessa fonte riporta dati altrettanto importanti sulla “propensione al gap”, cioè chi evade e quanto evade rispetto al gettito atteso:
- 68.3% lavoro autonomo e di impresa
- 23.1% IRES
- 20,3% IVA
- 18,2% IRAP
- 21,1% IMU/TASI
Le cifre complessive sono di 100 miliardi di evasione (nel 2019), che rappresentano il totale dell’economia di una regione come la Puglia.
Cento miliardi di evasione/elusione corrispondono (fonte MEF) ad un “Sommerso Economico” non lontano da 200 miliardi, il PIL di una regione ricca come l'Emilia Romagna.
La "propensione al gap" fornisce una chiara indicazione sul “che fare” per ridurre l'evasione, in particolare sul lavoro autonomo, sollevando dubbi sulla Flat Tax e sul massimale agli acquisti in contanti.
L’Europa chiede all’Italia maggiori sforzi per ridurre l’evasione da omessa fatturazione e la diffusione delle fatture digitali; una base tracciabile alla fonte faciliterebbe i controlli, non possibili con i pagamenti in contanti.
Simili preoccupazioni furono dichiarate da Prodi, Tremonti, Berlusconi, Treu … un paio di decenni fa: alle dichiarazioni non seguì però un programma concreto e, a distanza di vent'anni, ne subiamo le conseguenze in termini di crescita e debito pubblico.
Va inoltre ricordata la recentissima dichiarazione congiunta franco - tedesca che sembra preconizzare un futuro ancora più comune per la fiscalità:
“… In the short term, France and Germany, in order to break the impasses that have been experienced, agree to extend the areas in which qualified majority voting takes place in the Council, for example in certain areas of the Common Foreign and Security Policy and taxation …”
I miglioramenti italiani degli ultimi anni (che ci sono stati) sono arrivati soprattutto da due innovazioni: lo “Split Payment” - cioè la scissione dei pagamenti alla Pubblica Amministrazione - e la Fatturazione Elettronica Obbligatoria
La prima è stata introdotta dalla Legge di Stabilità 2015 e regolamenta l’acquisto di beni o servizi da parte della Pubblica Amministrazione prevedendo che l’IVA sia pagata direttamente dalla Pubblica Amministrazione e non, come avviene in genere, con il versamento del fornitore.
La Fatturazione Elettronica Obbligatoria, introdotta dalla Legge di Bilancio 2018, ha digitalizzato l’emissione, la trasmissione e la conservazione delle fatture, e il maggiore controllo ha aumentato significativamente il gettito fiscale, soprattutto per le piccole imprese.
Il quadro in cui interviene il PNRR
Un Paese moderno non può continuare sulla strada che mette in pericolo la compattezza di una società nella quale il carico fiscale e previdenziale grava sempre più sugli onesti e sulle categorie determinanti per il futuro: giovani, lavoratori della conoscenza e ceto medio produttivo.
Il governo Draghi aveva tradotto il Next Generation EU in un'iniziativa basata su una riforma dell'Amministrazione Pubblica e, per la prima volta, abbiamo un piano pluriennale complesso, articolato su più iniziative della PA con un chiaro target di riduzione dell’evasione del 15% entro il 2026.
La riuscita dipende ovviamente dalla bontà del progetto ma, da dicembre 2022 dipende anche e soprattutto dall’azione del Governo, in particolare per i necessari atti normativi e amministrativi, per il controllo della sua implementazione e per la definizione e irrogazione di eventuali sanzioni.
Gli strumenti chiave sono:
- infrastruttura IT per la dichiarazione IVA precompilata;
- banca dati per l’invio di lettere di compliance ai cittadini;
- sanzioni per il mancato uso di pagamenti elettronici;
- interoperabilità delle banche dati esistenti;
- riduzione dell’omessa fatturazione;
- ampliamento delle risorse umane a disposizione della Agenzia delle Entrate.
I piani danno l’impressione di essere ricchi di cultura manageriale, hanno struttura, target e tempistiche
Alcuni risultati concreti ad oggi:
- DL 30 aprile 2022: misure per attuazione di PNRR.
- Relazione del 31.12.2021 su contrasto all'omessa fatturazione (linee generali).
- Entrata in vigore di atti, disposizioni e procedure per incoraggiare il rispetto degli obblighi fiscali e migliorare i controlli.
- Programma PA: aumentare del 2% nel 2023 e del 40% nel 2024, l’invio delle lettere di compliance rispetto al 2019.
- Programma PA: rispetto al 2019, elaborare 2,3 milioni di dichiarazioni IVA precompilate per l’esercizio fiscale 2022.
- Previsione di assunzione di 4.113 profili da inserire nel personale dell’Agenzia delle Entrate(secondo quanto riportato nel nuovo Portale Unico del Reclutamento …)
È difficile avere un quadro completo ed aggiornato del PNRR, data anche la sua complessità e diversificazione; il sistema ReGisS, destinato alla relativa comunicazione, non sembra ancora operativo al 100%. Sarà quindi utile monitorare lo stato di avanzamento delle 11 scadenze da raggiungere entro il 2026.
La parola chiave del PNRR è la crescita
L’obiettivo di NextGenerationEU e PNRR, che giustifica le centinaia di miliardi di sovvenzioni e prestiti, per un totale di 750 miliardi di euro in Europa è la creazione di sviluppo, che permetterà di ridurre il debito pubblico
L’Unione Europea controlla l'implementazione del PNRR:
- firma dell’accordo iniziale operativo con lo Stato membro;
- verifica semestrale delle scadenze definite nei piani, con confronto trimestrale Governo/Commissione EU;
- richiesta di finanziamento da parte dello Stato membro;
- la Commissione prepara una relazione chiedendo un parere al suo Comitato Economico e Finanziario;
- la Commissione decide se erogare (in tutto o in parte, con possibile concessione di sei mesi di franchigia per eventuali completamenti);
- la Commissione vota a maggioranza semplice tenendo in particolare considerazione il parere del Comitato Economico e Finanziario.
Prima tranche di finanziamenti: già inviata a sei paesi (Italia, Spagna, Francia, e Grecia).
Situazione Italia:
- 21 miliardi di euro ricevuti ad aprile 2022;
- già inviata a Bruxelles la richiesta della seconda tranche di 21 miliardi il cui processo di valutazione è in corso:
- da poco è stata inoltrata anche la richiesta per la terza tranche.
I principali obiettivi, modalità e paletti sono stati proposti, discussi e concordati all’epoca del Governo Draghi. Il PNRR definisce due tipi di scadenze: Milestones (i traguardi da raggiungere) e Targets (gli obiettivi quantitativi); i primi anni di PNRR sono dedicati ai Milestones (norme, accordi, avvio di infosystems …), mentre dal 2023 i Targets diventano numerosi. E' quindi il momento dell’attuazione cui è augurabile la massima attenzione del Governo e di sicuro occorrerà attenzione e stimolo delle parti sociali, CIDA compresa.