Legge di Bilancio 2025: come le nuove revisioni Irpef incidono sui dirigenti

La Legge di Bilancio 2025 (con relative modifiche IRPEF) ha introdotto una serie piuttosto complicata di provvedimenti che impatterà sensibilmente sui redditi sopra i 50.000 euro

Pasquale Ceruzzi

Presidente Commissione Studi e Progetti ALDAI-Federmanager


La manovra di bilancio 2025, ormai avviata a conclusione dell’esame del Parlamento, si concentra principalmente su 4 obiettivi che daranno forma all’entità delle imposte da versare all’erario nel corso del 2025, naturalmente modulando l’impatto che queste avranno sui contribuenti in base al reddito dichiarato.

1) La conferma in via definitiva per il 2025 delle 3 aliquote IRPEF già in uso nel 2024 (tabella 1 e grafico 1)
Gli scaglioni si riferiscono a fasce di reddito imponibile (cioè, senza gli oneri deducibili, già sottratti al reddito complessivo) alle quali si applica la scala delle aliquote.
Di seguito qualche esempio: 
  • Redditi imponibili fino a 8.500 €, imposta lorda pari a 0 (no tax area)
  • Reddito di 15.000 € determina un’imposta lorda pari a (15.000-8.500) *0,23 = 1.495 €
  • Reddito di 28.000 € determina un’imposta lorda pari a (28.000-8.500) *0,23 = 4.485 €
  • Reddito di 39.000 € determina un’imposta lorda pari a 4.485 + (39.000-28.000) *0,35 = 8.335 €
  • Reddito di 50.000 € determina un’imposta lorda pari a 4.485 + (50.000-28.000) *0,35 = 12.185 €
  • Reddito di 80.000 € determina un’imposta lorda pari a 12.185 + (80.000-50.000) *0,43 = 25.085 €
  • Reddito di 150.000 € determina un’imposta lorda pari a 4.485 + 12.185 + (15.000-50.000) *0,43 = 59.670 €
2) L’introduzione di nuove detrazioni decrescenti per lavoro dipendente (tabella 2)
Qualche esempio numerico:
  • Fino a 15.000 € di reddito = 1.955
  • Reddito di 28.000 €, importo della detrazione pari a 1.190 + 1.910*[(28.000-28.000) / (28.000-15.000)] = 1.190
  • Reddito di 39.000 €, importo della detrazione pari a 1.910*[(50.000-39.000) / (50.000-28.000)] = 955
  • Reddito di 50.000 €, importo della detrazione pari a 1.910*[(50.000-50.000) / (50.000-28.000)] = 0
3) La riduzione del cuneo fiscale che viene implementato con il riconoscimento di un bonus e di una detrazione specifica correlata con il livello di reddito di riferimento. Iniziando dalla applicazione del “bonus”, esso è determinato secondo quanto riportato in (tabella 3a)
  • Valore del “bonus” per redditi fino a 8.500 €, massimo ottenibile (8.500*0,071) = 603,5
  • Valore del “bonus” per redditi fino a 15.000 €, massimo ottenibile (0,053*15.000) = 795
  • Valore del “bonus” per redditi fino a 20.000 €, massimo ottenibile (0,048*20.000) = 960 €

mentre l’applicazione della detrazione è determinata secondo quanto riportato dalla tabella 3b. 
4) Infine, per gli oneri detraibili al 19% si introduce, per i redditi più alti, un plafond che limita il valore complessivo della detrazione (non entrano nel computo però le spese sanitarie, gli interessi sui mutui prima casa e i premi per le polizze assicurative)
L’“importo base” relativo alle detrazioni spettanti è determinato come segue:
  • 14.000 euro, se il reddito complessivo del contribuente è superiore a 75.000 euro e non supera 100.000 euro;
  • 8.000 euro, se il reddito complessivo del contribuente è superiore a 100.000 euro.
All’importo base di cui sopra si applicano i seguenti coefficienti per determinare l’importo detraibile:
  • 0,50, se nel nucleo familiare non sono presenti figli fiscalmente a carico;
  • 0,70, se nel nucleo familiare è presente un figlio fiscalmente a carico;
  • 0,85, se nel nucleo familiare sono presenti due figli fiscalmente a carico;
  • 1, se nel nucleo familiare sono presenti più di due figli fiscalmente a carico o almeno un figlio disabile.
Nella tabella 4 l’esempio di ammontare delle detrazioni 2025 per livelli di reddito e numero di figli a carico (caso di contribuenti con 20mila euro di oneri detraibili al 19%).

In conclusione
La Legge di Bilancio 2025 (con relative modifiche IRPEF) ha introdotto una serie piuttosto complicata di provvedimenti che impatterà sensibilmente sui redditi sopra i 50.000 euro nei quali cadono, in misura significativa, sia i dirigenti in servizio che quelli in pensione. La penalizzazione si accentua di più se non si possono dichiarare figli a carico. La riduzione del cuneo fiscale non si applica poi per redditi superiori ai 40.000 euro. La manovra è, nella sua essenza, una riduzione di tasse per i redditi più bassi che però si realizza anche a spese di quelli più alti. Questo potrebbe avere una parvenza di equità fiscale finché non si analizza (nel suo insieme) sia la dichiarazione complessiva dei redditi (anno dichiarazione 2022) sia i dati sull’Economia Non Osservata (anno 2022). Il 79,21% dei dichiaranti denuncia redditi sotto i 29.000 euro mentre prospera un’economia sommersa per 181 miliardi di euro all’anno. Dobbiamo allora invocare una visione più ampia, trasparente e partecipativa di tutta la società italiana (includendo sia la componente emersa sia quella sommersa). Dalla capacità di trovare soluzioni e ottenere risultati su questo fronte potranno arrivare quelle risorse per coprire finanziariamente specifiche politiche di sostegno ai redditi, incentivi verso gli investimenti produttivi, riduzione della pressione fiscale, crescita del prodotto interno lordo del Paese.
Archivio storico dei numeri di DIRIGENTI INDUSTRIA in pdf da scaricare, a partire da Gennaio 2013.