Mantova guarda al futuro
Dalle origini romane verso un avvenire di continuità industriale
Mantua me genuit, Calabri rapuere, tenet nunc Parthenope; cecini pascua rura duces
«Mi ha generato Mantova, il Salento mi rapì la vita, ora Napoli mi conserva; cantai pascoli [le Bucoliche], campagne [le Georgiche], comandanti [l’Eneide]».Rodolfo Bellintani
Presidente Federmanager Mantova
Così celebrava il poeta Virgilio che qui nacque il 15 ottobre del 70 a.C. nel villaggio di Andes, località identificata dal XIII secolo con il borgo di Pietole; in tal senso si esprime Dante Alighieri nella Divina Commedia. Il padre era un piccolo proprietario terriero arricchitosi tramite l'apicoltura, l'allevamento e l'artigianato, mentre la madre era la figlia di un facoltoso mercante. In queste prime parole cogliamo già i semi dell'intraprendenza contadina del produrre e mercanteggiare, caratteristica poi divenuta la base di tanti prodotti di successo dell’alimentare mantovano del XX secolo, dal latte e derivati, al grana padano, alle carni di suino e vitello. La provincia mantovana balza agli onori della cronaca storica italiana ed europea con la famiglia dei Gonzaga, una delle più note famiglie principesche d'Europa. Governarono Mantova, come signori dal 1328, poi marchesi e duchi sino al 1707, e altri nove ducati e marchesati italiani; all'estero un ramo cadetto governò quattro ducati francesi tra cui Nevers.
Ebbero un ruolo di primo piano nel contesto politico italiano ed europeo grazie ai loro ambasciatori e a un'abile politica matrimoniale, che aveva portato a rinsaldare i rapporti con l'Impero, la Spagna, la Francia e con le dinastie sovrane e le famiglie nobili più in vista del tempo.
Aumentarono il proprio prestigio legandosi in matrimonio nel XVII secolo con una delle più importanti famiglie reali d'Europa, gli Asburgo, quando Eleonora Gonzaga divenne la prima imperatrice della casata, sposandosi nel 1622 con Ferdinando II. Eleonora Gonzaga-Nevers divenne a sua volta imperatrice sposandosi con Ferdinando III. Maria Luisa di Gonzaga-Nevers divenne per ben due volte regina di Polonia, sposandosi con Ladislao IV e Giovanni II.
La famiglia diede inoltre i natali a un santo, a dieci cardinali e a dodici vescovi della Chiesa cattolica.
La loro grande fama è legata al fatto di aver promosso la vita artistica tramite opere quali Palazzo Ducale e Palazzo Te, opere visive quali la Celeste Galeria celeberrima collezione di dipinti che comprendeva opere degli artisti più rinomati del Rinascimento tra cui Mantegna e Rubens. I Gonzaga, oltre alle arti visive, sostennero anche molte grandi opere letterarie e di musica.
Nel XIX secolo la provincia mantovana fu teatro delle sanguinose Guerre d’Indipendenza: a Solferino dopo la battaglia vinta contro gli Asburgo e gli 80.000 morti e feriti fu fondata la Croce Rossa da Henry Dunant, mentre a Mantova i Martiri di Belfiore alimentarono i sentimenti dell’indipendenza.
Dopo la Grande Guerra, era tempo di rinascita sociale, culturale ed economica e furono fondate nella periferia cittadina le prime grandi industrie con l’apertura di una raffineria ora IES, di un sito chimico della Edison poi divenuta Montedison ed ora Versalis, di due centrali elettriche Enel sulle rive del Po, di una industria metalmeccanica Belleli con presenza in Arabia Saudita, di stabilimenti tessili dedicati alla produzione di abiti con Lubiam e Corneliani.
Lo sviluppo già dagli anni ’60 si propagò in tutta la provincia con produzioni selettive di filati tessili nel nord mantovano con Golden Lady, Fulgar, CSP, l’industria meccanica dei Marcegaglia, la Fiat-Iveco nei trasporti, i pannelli derivati dal legno con i Gruppi Saviola e Frati, l’agroalimentare con riserie, latte, zuccherifici, allevamenti e macelli di carni suine e bovine. Anni di sviluppo impressionanti e la fierezza per gli operai di vestire una tuta blu con il marchio di fabbrica. Alcune di queste aziende storiche hanno saputo cavalcare lo sviluppo di un business sempre più globale, altre hanno sofferto dei ricambi generazionali o la mancanza di adeguate managerialità che ne hanno impedito un razionale sviluppo in parte compensato dal ricorso ai temporary managers di Federmanager, altre sono nate ed affermate con uno sguardo rivolto alle nuove tecnologie e produzioni. Il fattore comune che da sempre accompagna l’industria e l’artigianato mantovano è la sua naturale propensione alla internazionalità, la ricerca di nuovi sbocchi alle produzioni di merci e prodotti dapprima nei Paesi europei e da 10-15 anni nel Middle East, Far East e Americhe. Lo sforzo al cambiamento nelle aziende è stato enorme e gravido di incertezze, ma negli ultimi anni dopo la crisi del 2008 si stanno raccogliendo i frutti di un intenso lavoro fatto a tutti i livelli della società. Forti di questa posizione ora verranno affrontate altrettante e poderose sfide della “Industry 4.0” che già sta muovendo i primi passi e implementazioni sperimentali in alcune aziende guida con lo sviluppo digitale.
Come testimoniano i dati del Rapporto Economico provinciale, l’industria manifatturiera mantovana nel 2016 ha aumentato le produzioni del 2,3%, collocandosi al quarto posto della classifica regionale; il fatturato ha visto un aumento del 3% superiore alla media lombarda del 2,6%, l’aumento del volume delle esportazioni è stato pari al 4,3% riportando il territorio ai livelli precrisi, la bilancia commerciale mostra un saldo positivo di due miliardi di euro con un valore dell’export di 6,1 miliardi di euro: trascinati dai prodotti in metallo +9,7%, dai prodotti in legno e carta +8,8%, dai prodotti tessili +6,8% e da materie plastiche e gomma +4,8%. Altro dato positivo è l’aumento netto delle imprese che lavorano in rete per aumentare la competitività sistemica del territorio ed operare in mercati sinora inesplorati. Vari sono gli esempi di aziende che, nate pochi anni prima della crisi mondiale, hanno saputo incrementare i loro fatturati tra il 25 ed il 100%, penetrando con nuovi prodotti tailored-made in mercati redditizi e internazionali. Un dato negativo è relativo alla disoccupazione con un tasso che sfiora l’8,5%, lontani dal 4% degli anni precrisi.
La formazione professionale di dirigenti e quadri ha giocato un ruolo importante nel sostegno allo sviluppo: sia Fondimpresa sia Fondirigenti e da qualche anno Federmanager Academy, attraverso la struttura locale di Federmanager, sono stati e sempre più saranno un atout per adeguare le capacità professionali delle aziende nel perseguire dinamiche di business più “glocal” e innovative. Oggi le competenze manageriali 4.0 sono indispensabili nel sostenere la rea-
lizzazione di Industry 4.0 ed a fianco all’evoluzione industriale anche la città si è attrezzata.
Dopo essere stata decretata Capitale italiana della Cultura 2016, Mantova è diventata la prima Phygital City d'Italia (grazie alla innovativa app a realtà aumentata realizzata per i visitatori) e si è piazzata al quarto posto dello Smart City Index 2016 dietro Bologna, Milano e Torino, tutte città più grandi di Mantova. Dal 6 al 10 settembre 2017 si terrà inoltre la XXI edizione di Festivaletteratura, la manifestazione di richiamo internazionale che prevede incontri con autori, reading, spettacoli, concerti e installazioni artistiche in piazze, chiese, teatri e palazzi della città.