Più etica in economia
Sempre più nel mondo – ed il nostro Paese non fa eccezione – si sente il bisogno di governare le forze in gioco nello sviluppo economico globalizzato. Ciò anche allo scopo di non perdere di vista i valori fondamentali della nostra civiltà e di mantenere lucido il nostro sguardo su quella parte del genere umano che oggi è ancora penalizzata, affinché anch'essa venga portata a partecipare ai vantaggi del progresso ed a contribuirvi efficacemente con beneficio di tutti.
Giorgio Medi
A questo bisogno rispondono – con le proprie riflessioni e proposte – alcuni economisti illuminati che, senza indulgere in dogmi ideologici, contestano il permanere, nell'orientamento prevalente dell'economia mondiale, di una visione riduttiva del comportamento economico degli individui. Secondo tale visione, il comportamento economico degli esseri umani sarebbe guidato solo o prevalentemente dalla ricerca del vantaggio personale: quindi, ogni atto sociale sarebbe fortemente condizionato dalla possibilità di farne oggetto di scambio (interessato). Ne consegue la forte tendenza dell’economia, che deve adeguarsi alle scelte dell’individuo, a giustificare i comportamenti anti-sociali, in quanto normale espressione dell'interesse individuale tradotto in azione. In ultima analisi, siccome gli individui tendono a perseguire solo il proprio interesse, l'economia deve adeguarsi ed orientare lo sviluppo della società secondo questo egoismo razionale.
Chi invece contesta questa filosofia economico-sociale propone di rimettere al centro dell'attenzione la predisposizione naturale degli esseri umani a provare empatia e fiducia negli altri, a cooperare tra loro, a creare comunità organizzate, ad elaborare valori comuni, giungendo ad ipotizzare quindi che la naturale propensione alla collaborazione sia il vero collante della società umana, più di quanto lo sia l'interazione tra soggetti attivi nel mercato (economico, politico, ecc.) guidati dal loro egoismo individuale. L'invito è quindi a ripensare la teoria economica su basi comportamentali più realistiche ed etiche, abbandonando l'egoismo economico. Una proposta pratica, tra le altre, è quella di unire più strettamente etica ed economia nei curricula universitari, appunto per ricostruire una visione più adeguata dell'economia.
Il Gruppo Cultura di ALDAI, che da qualche anno si dedica, tra le altre attività, ad approfondire e a dibattere il tema dell'etica applicata al mondo produttivo – l'abbiamo chiamata Etica del Manager – propone a tutti gli associati (e ai loro amici e familiari interessati) un incontro il prossimo 29 novembre, per riflettere e discutere su questo argomento.
Ci aiuterà in questo il prof. Andrea Boitani dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, che fa parte di quegli studiosi che ritengono sia da abbandonare la visione che egli chiama appunto dell'egoismo razionale, e che ci illustrerà compiutamente il suo pensiero, lasciandoci poi adeguato spazio per la discussione.
I dirigenti e i manager delle nostre aziende si possono proporre sempre più efficacemente al mondo produttivo e a quello politico con la loro visione ampia, frutto di un'esperienza ricca e collegata a tutti gli snodi importanti della società.
L'incontro proposto è un'occasione per discutere costruttivamente e per accrescere la nostra consapevolezza nella sempre più complessa articolazione dell'economia e della società di oggi.
L'incontro si terrà in ALDAI
sala Mattei - via Larga 31 – Milano
Giovedì 29 novembre 2018 alle ore 17.30
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