Smart Working per dire sostenibilità e digitalizzazione
Oggi Smart Working è il titolo del tema che ogni azienda deve affrontare quanto prima e velocemente. L'argomento Smart Working deve essere centrato e quindi efficace: Innovazione e Sostenibilità
Maria Teresa Lacquaniti
Innovation Manager SociaALDAI-Federmanager - mariateresa.lacquaniti@gmail.com
«Il primo servizio ferroviario commerciale cominciò a operare tra Liverpool e Manchester nel 1830. L'orario delle sue corse venne però introdotto solo 10 anni dopo. Alcuni anni prima il servizio di diligenze pubblicava il proprio orario, ma solo per la partenza, anche perché il mezzogiorno di Londra poteva corrispondere alle 12:20 della città di destinazione.
Il motivo di queste apparenti stranezze deriva dal fatto che l'economia del tempo, ancora basata sui cicli naturali delle stagioni, non richiedeva alle persone, in gran parte dedite all'agricoltura, di regolarsi su orari che non fossero le ore di luce disponibili. La rivoluzione industriale, con grandi masse di persone tenute a presentarsi insieme per occupare il loro posto nelle catene di montaggio, richiedeva invece una sincronia che solo nel 1847 fu stabilita.
È in quell'anno che le società ferroviarie britanniche decisero che gli orari dei treni dovessero essere calcolati sull'ora dell'osservatorio di Greenwich.
Le mutate esigenze di una società costruita intorno agli stabilimenti produttivi ha poi suggerito l'utilità di cambiare, una volta l'anno, l'orario ufficiale facendo ricorso all'ora "legale"…
La recente diffusione del cosiddetto Smart Working, da molte parti incentivato quando non imposto, è in grado di generare risparmi economici consistenti che sfruttiamo solo in parte per la difficoltà di abbandonare, oltre allo spazio dell'ufficio, il concetto di compresenza... Se invitiamo le persone a lavorare da casa senza tenere conto del ruolo che hanno all'interno dei processi e delle relazioni con i colleghi, il risultato che ne avremo sarà solo telelavoro, con un probabile aumento delle incombenze per chi governa l'impresa.
Una scelta quasi necessaria deve essere ponderata e adattata alle caratteristiche del proprio business se non vogliamo rischiare di perdere un treno che, più che a un orario diverso dal nostro, viaggia a una velocità che non siamo in grado di reggere…» [tratto liberamente da Internet]
Dall’ufficio al telelavoro business must go on!
Mesi di inni allo Smart Working. I mandati di lavoro da casa e la rapida implementazione delle tecnologie di collaborazione remota hanno consentito alla maggior parte dei leader IT di ottenere un piccolo miracolo con pochi speedbumps.
Ma il viaggio difficile è tutt'altro che finito. In un momento così complicato le aziende devono essere attente e rivalutare, se necessario, le loro sfide e opportunità. I leader dell’IT devono essere pienamente coinvolti in questa definizione delle priorità, quanto quelli dell’HR.
Information Tecnology vuol dire digitalizzazione, ma anche sostenibilità, e oggi il più grande test di leadership IT potrebbe essere quello di dare direttive precise, fare scelte coraggiose sui progetti utili
e quelli da eliminare perché non necessari e che producono spreco di risorse. Favorire e proteggere, invece, gli sforzi tecnologici (in particolare quelli di trasformazione, magari all’apparenza più banali), che aiuteranno a ridurre i costi a lungo termine.
Sostenibilità: tutti coinvolti ma a piccoli passi
In molti casi Smart Working è una terminologia sovradimensionata rispetto a quanto realmente è stato e viene applicato da dipendenti e aziende. Gli ultimi dodici mesi sono equivalenti a un test di leadership su scala gigantesca. Abbiamo provato a sviluppare e a mettere in campo un modello organizzativo che potesse aiutare a sviluppare un’organizzazione smart con un piano di sviluppo della maturità digitale in grado di poter permettere ai processi di essere implementati in sicurezza e a distanza, dando priorità alla salute dei dipendenti, alla cura dei clienti, alla collaborazione con i fornitori, alla sostenibilità aziendale e ambientale.
Abbiamo vissuto l’inizio della pandemia con disorientamento iniziale per l’incertezza di cosa ci aspettasse.
Abbiamo acquisito pian piano consapevolezza di dove stavamo andando e di quanto utile sia stato e sarà questo periodo. Molti hanno messo a fuoco valori e in qualche modo si sono cimentati, rimescolando le carte – che pur rimanendo sempre le stesse – ora possono essere messe in ordine e giocate. Seguendo la logica del gioco, si possono raggiungere risultati di crescita e di sviluppo: è arrivato il tempo di fare, non più di sopravvivere.
Sviluppiamo il tema Smart Working
Oggi Smart Working è il titolo del tema, lo svolgimento/progetto che ogni azienda deve affrontare quanto prima e velocemente. L'argomento Smart Working deve essere centrato e quindi efficace: Innovazione e Sostenibilità. Le aziende oggi hanno l’opportunità di conoscere il percorso per diventare, attraverso i dati e le persone, vere e proprie unità intelligenti, capaci di valutare, scegliere e perché no sbagliare, ma devono anche rischiare.
Gli imprenditori devono essere consapevoli dei rischi, ma anche del dovere di dare prospettive ai propri collaboratori, ai propri clienti e alla propria azienda.
Questo è il momento di investire con un progetto Smart Working modulare e a lungo termine che vada oltre i risultati economici di breve periodo e guardi oltre.
Abbiamo sentito tutti affermare che il Covid-19 ci ha imposto delle riflessioni e se ne sono fatte tante, e tante ancora se ne faranno, ma l’importante è agire, investire consapevolmente nella propria organizzazione: trasformazione digitale e formazione che aiutino i manager ad acquisire gli strumenti, le metacompetenze
di cui tanto si parla.
È ora di agire…
I dati ad oggi ci dicono che da marzo 2020 il consumo di Internet è aumentato del 60%, ma il nostro tessuto industriale, e cioè le piccole e medie imprese, sono ancora in ritardo con l’adozione di strumenti digitali in linea con le esigenze del momento storico che stiamo vivendo. E il tempo stringe. In Europa alcune ricerche mostrano che solo il 16% delle aziende aveva investito nella propria strategia aziendale post-Covid entro l'estate, contro un quarto di tutte quelle dell’area APAC (Australia Pacifico). Per quanto riguarda il Nord America, il 34% ha messo in moto i propri piani per un mondo post-pandemia. Ecco perché è un monito a cambiare e a farlo presto, è l’occasione per le aziende europee e italiane di invertire la storia degli ultimi anni, che ci ha visto scivolare lentamente dietro la concorrenza americana e asiatica. Ora più che mai servono competenze: il Covid-19 ci tiene ancora compagnia, e non sappiamo per quanto ancora, ma abbiamo imparato a proteggerci.
Un uomo saggio una volta disse che l'unica cosa da temere è la paura stessa. La paura non è sempre irrazionale. In un momento di crisi, l'autoconservazione è un potente istinto, e c'è una logica in questo. Prendere la decisione sbagliata su una spesa o un investimento, in una strategia e o in una tecnologia interna, è una prospettiva pericolosa, soprattutto quando il futuro è così incerto.
Ma la paura di cattivi investimenti non dovrebbe impedirci di fare quelli giusti.
E allora come sarà o come dovrebbe essere questo Smart Working?
Ci ritroviamo ancora in una situazione di emergenza e lo Smart Working è un dato di fatto, ma non sappiamo esattamente quale sarà il modello finale perché, come l’orario del treno del 1830, ci misuriamo con l’esperienza acquisita.
Abbiamo parlato di come fare per mettere l’azienda in sicurezza, di come “educare” il management alla nuova gestione organizzativa, a come comunicare con il personale e come pianificare la crescita attraverso la maturità digitale della nostra impresa. Ma in questa seconda ondata si è perso l’entusiasmo iniziale del lavoro da casa, perché tanto si è detto e poco si è fatto, e abbiamo dimenticato che gli “operatori” dello Smart Working sono le stesse persone che affollavano gli uffici, che socializzavano, e forse si è sottovalutato il ruolo che le emozioni possono giocare nel funzionamento delle imprese. L’organizzazione è oggi protagonista per continuare a motivare le persone, essere in grado di creare emozioni virtuali attraverso una leadership che trasmetta condivisione di significati e di emozioni per mantenere saldo e vivo lo spirito di squadra: il ritorno alla passione per il lavoro, al rispetto della singola persona e al contributo che dà all’interno dell’organizzazione.
Ebbene ora abbiamo chiaro che, per poter sfruttare al meglio questo Smart Working dalle mille interpretazioni, è importante che si lavori a un progetto che parta dalla formazione e comprensione delle persone e allo sviluppo di strumenti e servizi aziendali che lo permettano. È necessario gestire la formazione di chi deve fare il leader, e non solo il manager, perché queste persone siano in grado di capire meglio i colleghi e i collaboratori, individuandone bisogni e necessità per coniugare i sacrifici con la socialità che come specie abbiamo e pretendiamo.
La popolarità dello Smart Working ci ha fatto concentrare sugli aspetti positivi, ma come in tutte le cose c’è un lato negativo.
Lo Smart Working, che non nasce per l’emergenza Covid-19, ma dalla voglia di migliorare il work-life balance (che tanto abbiamo anelato negli anni per i ritmi sempre più frenetici che la società ci imponeva) si è improvvisamente ritrovato sulla scena come protagonista dell'operatività quotidiana dell'intera economia.
Una continuità che deve essere messa a regime per poter garantire sicurezza operativa, ma anche psicofisica dei dipendenti, cercando di offrire anche coffee break virtuali che permettano di continuare e innalzare la socialità attraverso la condivisione di contenuti virtuali.
Non permettiamo che l’Home Working prenda il posto dello Smart Working. Lo Smart Working è la sostenibilità dell’ambiente lavorativo dell’oggi e del domani. Iniziamo a rodarlo: solo così potremo evolvere e non fallire.
I vantaggi di un progetto Smart Working sono la modularità, la condivisione e la comunicazione di come si può cambiare e di come sia utile al benessere di tutti. Molte sono le APP che nel corso di questi ultimi mesi sono state sviluppate o adattate a supporto dell’ottimizzazione dei tempi degli smart worker, ma solo la schedulazione delle attività non può innovare il modo di lavorare. Nel futuro che mi immagino ci sono soluzioni innovative che ci permetteranno di recuperare la socializzazione dell'ufficio, quei momento creativi della giornata lavorativa come la pausa caffè e la pausa mensa: quelle occasioni in cui si condividevano le informazioni aziendali, i progetti, e si trovavano soluzioni innovative.
01 marzo 2021