Dal PGT all'assegnazione dei Giochi invernali a Milano - Cortina 2026

Sull’Espresso del 16 giugno 2019 Vittorio Malagutti e Francesca Sironi iniziano così il loro articolo “Caccia grossa a Milano. Sviluppo di una città”:

Da sinistra: Fabio Pansa Cedronio, Bruno Villani e Pierfrancesco Maran

Ilaria Sartori

Comunicazione e Marketing ALDAI-Federmanager

Giuseppe Firrao

Componente Commissione Studi ALDAI-Federmanager

“Palazzi storici a due passi dal Duomo trasformati in piazze commerciali colonizzate dai marchi globali dell’abbigliamento, insieme a bar e ristoranti alla moda. Grattacieli dal design sorprendente allineati per chilometri in un asse che taglia in due la città, con le insegne delle multinazionali del danaro, assicurazioni, banche, società di consulenza, che svettano sulla skyline a cento, duecento metri di altezza. Più lontano, dove inizia la periferia, una corona di nuovi palazzi. Business district, li chiamano, cioè migliaia di uffici a disposizione di nuove imprese, digitali e vincenti. E infine il verde, tanto verde, alberi e prati negli spazi liberati dalle vecchie fabbriche e dagli scali ferroviari in disuso. È questa la Milano del futuro …”.
Verso la fine dell’articolo i due giornalisti introducono, intelligentemente, il parere di due urbanisti dell’Università Iuav Ca’ Foscari di Venezia, Stefano Munarin e Maria Chiara Tosi: “C’è il rischio che la città – [N.d.R.] non solo Milano – si frammenti in isole per ricchi. Infatti la trasformazione di grandi aree porta ad una ricomposizione sociale della città e crea nuove differenze. Si stabiliscono gerarchie, anche senza recinti evidenti." Secondo i due cattedratici, l’unico modo per spezzare queste frontiere urbane, visibili ed invisibili, è utilizzare “le risorse generate dalle grandi operazioni immobiliari [Nota 1], per favorire un miglioramento complessivo”, da cui traggano beneficio tutti gli abitanti: spazi pubblici non commerciali, biblioteche, centri civici, alloggi popolari.  
L’incipit di “Caccia grossa a Milano” e l’opinione di Munarin e Tosi asseverano l’importanza dell’incontro [Nota 2] con Pierfrancesco Maran, Assessore a Urbanistica, Verde e Agricoltura, organizzato da uno degli autori del presente articolo ed introdotto dal nostro Presidente Villani con queste parole: “L’incontro con l’Assessore Maran si colloca all’interno di un dialogo con le Istituzioni e la Città di Milano volto a favorire un incontro e un confronto con i manager su tematiche di interesse relative al territorio, ma anche a sottolineare la volontà e l’impegno di noi dirigenti ad essere in prima linea, a  dare il nostro contributo, facendoci parte attiva e mettendo a fattor comune competenze e know-how”. 
Il Presidente Villani ha poi ricordato come i manager si facciano carico quotidianamente nelle rispettive aziende di una responsabilità sociale che è essa stessa dimensione strutturale della vita dell’impresa. 
“Nell’urbanistica, nelle opere e nelle infrastrutture – ha concluso infine Villani nel suo intervento prima di lasciare la parola all’Assessore - vediamo modernità e accelerazione, soprattutto in una Lombardia e in una Milano che da sempre sono e sono state la culla del rinnovamento del Paese. Tutto questo con uno sguardo attento allo sviluppo sostenibile, tema su cui il nostro Paese, ma anche l’Unione Europea, è ora impegnato a declinare gli obiettivi strategici dell’Agenda 2030”. 

La parola è, quindi passata all’Assessore per l’illustrazione del PGT (Piano di Governo del Territorio [Nota 3]), reso pubblico il 15 maggio, solo due giorni prima della sua conferenza presso di noi.
I piani da soli non bastano ma forniscono un quadro di insieme, ha esordito Pierfrancesco Maran; essi servono a fissare nuove regole e devono fornire sia ai cittadini che all’Amministrazione obiettivi, che devono essere divulgati affinché siano condivisi [Nota 4].  
Nel caso particolare di Milano 2030 il lavoro più importante è stato quello di disegnare un piano che unisse quanto già fatto con i progetti futuri, partendo dai fattori di cambiamento:
  • Si deve partire dalla constatazione che, come dice il Sindaco Sala, questo PGT riguarda una città che rappresenta "da sola il 10 per cento del PIL italiano, che dopo Expo 2015 ha visto salire il numero di turisti da 5 a 9 milioni all’anno, che raccoglie il 30 per cento degli investimenti immobiliari stranieri". 
  • Dagli anni ’70 a circa il 2008, la popolazione di Milano è diminuita, finché non è avvenuta un’inversione di tendenza (più marcata a partire dal 2014), dovuta principalmente all’incremento di attrattività per i giovani, che vedono in Milano un’opportunità per formarsi e avviare la propria carriera.
  • A questo fenomeno se ne aggiungerà un altro: nei prossimi dieci anni la speranza di vita incrementerà.
  • Anche la media della presenza degli stranieri aumenterà: dal 19% (distribuzione non omogenea) del 2016 fino al 23% previsto nel 2030.
  • Milano si conferma una delle città universitarie più grandi, con sette Università e dieci sedi universitarie; aumentano anche gli studenti universitari stranieri provenienti dai paesi ricchi della UE (Bocconi e Politecnico primi in questa particolare classifica). Questa affluenza in aumento ha portato alla luce il problema della scarsezza delle residenze universitarie, pur essendocene parecchie in costruzione ed altre in progettazione/previsione [Si veda N.d.R. del punto seguente; lo “studentato”, di cui lì si parla, è già previsto nel PGT].
  • Grazie ad Expo 2015, dal 2014 Milano si afferma anche come meta turistica, come dimostra il traffico aeroportuale, che nel 2016 ha raggiunto i 40 milioni di passeggeri, e che, ad oggi, è in continua crescita. È stato l’avvio di un percorso di crescita che porterà almeno fino alle Olimpiadi del 2026. [N.d.R. del 25 giugno: quello che per l’Assessore era un auspicio è diventato ieri una realtà, con l’assegnazione dei Giochi invernali a Milano-Cortina 2026. Come conseguenza [Nota 5], i vari siti olimpici si divideranno, per prima cosa 924 milioni di euro. In Milano, in particolare, ci si aspetta molto dai 154 milioni di euro di investimenti – pochissimi pubblici – per le strutture della città: sull’ex-scalo ferroviario “Porta Romana”, di fronte alla Fondazione Prada, verrà costruito, a spese di privati, uno dei quattro villaggi olimpici: quello ambrosiano, consegna nel 2025, ospiterà un migliaio di atleti e, ad Olimpiade conclusa, diventerà uno “studentato”, abitazioni per studenti.
    Inoltre, a cura di due marchi privati, nel cuore del quartiere di Santa Giulia verrà costruito il Pala Italia, un’arena da quindicimila posti, le cui inaugurazione è prevista nel dicembre 2023.
    Infine, un recente studio dell’Università Bocconi ha calcolato che l’assegnazione dei Giochi comporterà per la Lombardia un giro d’affari di 3,3 miliardi di euro, una previsione di 22.170 nuovi posti di lavoro ed un ritorno degli investimenti di 2,7/1.]
  • Ma la città ha anche bisogno di infrastrutture e di scelte urbanistiche: bisogna edificare dove ci sono i servizi. La mobilità è fondamentale, imprescindibile per lo sviluppo urbano [N.d.R.: Non bisogna dimenticare che dicendo questa frase Pierfrancesco Maran si stava ricordando di quando, durante la precedente Consiliatura, egli era stato appunto Assessore alla Mobilità]. Milano, con le sue quattro linee di metropolitana più una in costruzione, con i 118 km di rete a regime (di cui 32 extraurbani) e con le 134 fermate a regime (29 delle quali extraurbane) è il nodo centrale del sistema infrastrutturale della regione urbana. Anche se il mezzo privato rimane prevalente negli spostamenti di scambio (a Milano ci sono ancora 500 vetture ogni 1000 abitanti vs Parigi/Londra con un rapporto 280/1000), per la prima volta dagli anni ’60 il Trasporto pubblico supera l’auto. 
  • Gli interventi edilizi di trasformazione urbana realizzati dal 2012 hanno riguardato soprattutto il recupero di patrimonio esistente anche se le trasformazioni non hanno interessato la città in modo uniforme, andando a penalizzare gli ambiti urbani più periferici, quelli esterni alla cerchia della 90/91. Per quanto attiene l’Edilizia popolare, Milano dispone del 10% del patrimonio immobiliare a uso di proprietà pubblica (il doppio della media delle altre grandi città italiane).
  • Infine, la popolazione nel 2030 si contraddistinguerà per un aumento di circa 12.000 over 85, che necessiteranno di servizi dedicati, e di un incremento di 50.000 giovani (19-34enni), che porteranno un picco nella richiesta di alloggi in affitto (al momento inesistenti).
Sulla base di questi fattori di Cambiamento, il PGT Milano 2030 si è posto 3 strategie principali, una novità rispetto ai precedenti piani:
  • la crescita deve essere per tutti, senza lasciare indietro nessuno;
  • la crescita deve riguardare tutti i quartieri;
  • la crescita deve essere sostenibile e migliorare la qualità della vita.
Per realizzare le strategie prima viste, in Milano 2030 sono stati fissati cinque obiettivi:

  1. Una città connessa, metropolitana e globale – Oggi, grazie ai collegamenti aerei e ferroviari ad alta velocità (infrastruttura, questa, che è ancora in via di sviluppo, almeno verso est e sud), Milano è un nodo di reti di vasta scala; tanto che, parlando della nostra città, possiamo riferirci, in senso lato, a tutto il Nord Italia, al cui telaio produttivo forniamo servizi avanzati. È proprio grazie alle nostre infrastrutture che diverse realtà aziendali ci hanno scelto a scapito di Roma. 
    Città metropolitana: bisogna valorizzare le porte di accesso alla città lungo i binari come hub, ridefinendo la natura dei nodi di interscambio che troppo spesso rappresentano occasioni di degrado urbano (es. Rogoredo, Molino Dorino, Garibaldi). La strategia del PGT prevede la loro riqualificazione e le principali stazioni ferroviarie rappresenteranno l’occasione per creare servizi e relazioni con i comuni metropolitani.
    Resta da parlare di un ultimo sub-obiettivo: incentivare le trasformazioni in ambiti fortemente serviti dal servizio pubblico, tramite la differenziazione dell’indice di edificabilità territoriale in funzione del livello di accessibilità. L’indice massimo sarà normalmente di 0,7 mq/mq e potrà salire fino a 1 mq/mq solo in corrispondenza di ambiti a elevata accessibilità.

  2. Una città di opportunità, attrattiva e inclusiva – Al fine di supportare la crescita di funzioni di eccellenza e la capacità attrattiva della città su scala globale, sono state individuate le aree adatte ad ospitare le Grandi Funzioni Urbane (GFU), pubbliche e private: Bovisa - Goccia, Porto di Mare, Ronchetto sul Naviglio, Piazza d’Armi, San Siro - Trotto, Rubattino.
    È necessario facilitare la rigenerazione del tessuto produttivo e il rinnovamento dell’economia urbana orientata ai giovani, grazie all’accorpamento delle attività economiche (produttivo, direzionale, ricettivo, servizi privati) entro la stessa categoria funzionale ed allo sviluppo della nuova logistica. Emerge chiara la necessità di avere case a prezzi accessibili: obiettivo raggiungibile attraverso l’articolazione dell’offerta abitativa e l’housing sociale, favorendo l’abitare temporaneo e l’affitto agevolato con residenze per studenti, giovani coppie e anziani; ciò si potrà raggiungere concedendo benefici a chi realizza interventi in affitto nell’edilizia libera, con l’obiettivo di aumentarne l’offerta calmierando i prezzi (sono previsti 7.500 nuovi alloggi a prezzi convenzionati).

  3. Una città green, vivibile e resiliente - Il Piano Milano 2030 riduce del 4% l’indice di consumo del suolo rispetto al vigente e non genererà, quindi, un singolo metro quadro di nuove volumetrie rispetto al vigente e tutelerà 1.7 milioni di mq dalla possibile urbanizzazione. In aggiunta verranno creati 3,25 milioni di mq tramite l’ampliamento del Parco Agricolo Sud Milano (1,5 milioni di mq), la creazione di un grande Parco Metropolitano che contribuisce all’unione di Parco Nord e Parco Sud in un’unica realtà, e la creazione di 20 nuovi parchi con estensione superiore ai 10.000 mq.

  4. Una città, 88 quartieri da chiamare per nome – Per adattarsi ai cambiamenti sociali è necessario:
    creare servizi vicini a tutti i cittadini, diffusi, inclusivi e dedicati in particolare ai giovani in età scolare, alla popolazione straniera, ai grandi anziani, a chi vive la città ma non vi risiede; – trasformare le cerchie viarie, filoviarie e ferroviarie da infrastrutture di connessione (ma percepite come barriere) in elementi di ricucitura tra parti di città (obiettivo: riaprire i Navigli, rigenerare 7 scali e reinventare 6 piazze tra cui Maciachini e Loreto); 
    riavvicinare i quartieri riqualificando le piazze trasformando lo spazio pubblico in un bene comune che diventi elemento centrale nella vita di ogni quartiere.

  5. Una città che si rigenera – Bisogna estendere a tutta la città il buon momento di Milano, creando sinergie tra investimenti pubblici e privati, identificando luoghi dove focalizzare politiche volte a stimolare processi di rigenerazione del patrimonio edilizio attraverso leve e incentivi mirati a massimizzare il rinnovamento. 
  • In città ci sono 180 edifici abbandonati per lo più appartenenti a banche, assicurazioni e istituzioni pubbliche e private, per i quali bisogna trovare una soluzione: penalizzazione di chi non riqualifica o non abbatte (trasferendo i diritti esistenti o mantenendo lo status quo ma con la riduzione dell’indice edificatorio). 
  • Ci sarà, poi, un investimento comunale pari a 1.6 miliardi [Nota 6]  per la riqualificazione di quartieri in larga parte periferici, attraverso la concentrazione degli investimenti pubblici sulla ristrutturazione dei quartieri popolari [Nota 7], il recupero degli alloggi sfitti e l’aumento della qualità dello spazio pubblico.
  • Infine, si procederà ad una semplificazione delle regole per assicurare efficienza e rapidità nelle procedure. 

Ci piace terminare questa relazione con un’ultima citazione dall’articolo “Caccia grossa a Milano. Sviluppo di una città”:
“La vittoria su Stoccolma [per l’assegnazione delle Olimpiadi invernali 2026] è tutt’altro che scontata. Di certo, però, anche in caso di sconfitta, Milano conserverà il suo posto in quella che appare una superlega delle metropoli europee, un campionato a parte che vede l’Italia completamente tagliata fuori, con l’unica eccezione del capoluogo lombardo. Il gruppo comprende Londra, Parigi, Berlino, Amburgo, Amsterdam e pochi altri grandi centri urbani, quelli in cui si concentrano gli investimenti degli operatori globali del real estate”.
E, invece, abbiamo vinto.
Nota 1] Nel 2018 gli immobiliaristi hanno versato alla casse municipali ambrosiane quasi 99 milioni di euro e nel 2019 il Comune prevede di incassarne altri 88 e mezzo. L’Espresso 16 giugno 2019 – pag. 36. 
[Nota 2] Al fine di dare una continuità al discorso sugli investimenti immobiliari, questo incontro è stato preceduto il 16 maggio da una conferenza di Alberto Lunghini su Considerazioni sul mercato immobiliare residenziale italiano. Per il testo dell’intervento ci si colleghi al link:
[Nota 4] A dimostrazione di quanto affermato dall’Assessore, riportiamo quanto scritto sul sito del Comune di Milano, al link: https://www.comune.milano.it/-/quartieri.-domani-assemblea-pubblica-sul-programma-di-rigenerazione-di-lorenteggio è un chiaro esempio non solo di come ci sarà sempre la consultazione con i cittadini, ma anche degli interventi (in grassetto nel seguito) che il PGT propone.
Quartieri. Giovedì 18 luglio assemblea pubblica sul programma di rigenerazione di Lorenteggio.
Milano, 17 luglio 2019 – Si terrà domani, giovedì 18 luglio, a partire dalle ore 18, presso la scuola Rinascita di via Rosalba Carriera 12, l’assemblea pubblica per presentare l’avanzamento del programma di rigenerazione del quartiere di case popolari Lorenteggio. 
Il piano prevede la demolizione e ricostruzione di alcuni edifici, la riqualificazione degli alloggi, l’efficientamento energetico della scuola di via Narcisi, l’edificazione della nuova biblioteca di via Odazio, la sistemazione di alcune strade e degli spazi a verde, l’apertura della sede del Laboratorio sociale che sarà il punto di riferimento in quartiere per gli inquilini.
[Nota 5] Estratto da articoli di Corriere della Sera, Repubblica e Gazzetta dello Sport e dal video apparso sul Corriere della Sera online e consultabile sul link https://video.corriere.it/sport/olimpiadi-2026-milano-come-cambiera-citta-ecco-tutte-zone-coinvolte/cf57279a-96a9-11e9-986d-3e401cd86c32?intcmp=cortv_piuvisti_hp
[Nota 6] Ricavati dagli incassi degli oneri di urbanizzazione. L’Espresso 16 giugno 2019 – pag. 36.  
[Nota 7] Ibidem. 

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