Il G7 di Torino punti su ricerca e managerialità
Non sprechiamo questa grande opportunità di cui l’Italia è protagonista.
Stefano Cuzzilla
Presidente Federmanager
Roma, 20 settembre 2017 – Dall’odierna presentazione congiunta dai ministri dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, dell’Università e Ricerca, Valeria Fedeli, e del Lavoro, Giuliano Poletti sono emersi i temi in agenda del prossimo G7 che si svolgerà a Torino, dal quale Federmanager si aspetta concretezza e una condivisione di regole e obiettivi per far decollare il piano di politica industriale che prende il nome di “Impresa 4.0”
Il giudizio è positivo circa la scelta di far convergere in un’unica settimana di meeting internazionali gli incontri dei 3 dicasteri. Il tema dello sviluppo economico, quello della formazione e quello dell’occupazione sono intrecciati. E sono tutti investiti da un’ondata di innovazione che va gestita in un’ottica di insieme. Bene hanno fatto Calenda, Fedeli e Poletti a mostrarsi uniti su questo appuntamento internazionale.
Ci sono alcuni interventi su cui siamo in ritardo rispetto ad altri Paesi e riguardano prevalentemente il Sud, alcune categorie di lavoratori come le donne e, più in generale, il tema delle competenze, specie se di tipo manageriale. Sappiamo che il governo è consapevole della sfida e siamo pronti a dare un contributo al piano “Lavoro 4.0” che risponde all’esigenza che abbiamo più volte espresso negli incontri istituzionali con i ministri competenti di procedere a un investimento mirato sulle risorse umane.
Il benchmarking tra i 7 Grandi è «necessario» perché, c’è bisogno di massima cooperazione tra i governi: qualsiasi decisione prendiamo risente degli equilibri globali e l’Italia deve sapersi ritagliare un ruolo guida soprattutto per quanto riguarda lo sviluppo della manifattura.
Occorre innanzitutto dotarsi di azioni a sostegno delle risorse umane qualificate a gestire e organizzare la trasformazione. Di fronte a un’agenda che per il G7 Industria si focalizzerà sui capitoli Intelligenza Artificiale, Standard, Cyber security, il nostro tessuto produttivo è composto in gran parte da PMI che rischiano di essere tagliate fuori dalla competizione globale. Abbiamo una grande risorsa e si chiama capitale umano. Su questo ci aspettiamo che i nostri ministri trovino convergenza a Torino per supportare un piano di investimenti che riguardi il management.
Se favoriamo l’introduzione di competenze manageriali in questa fase delicatissima di trasformazione tecnologica e di modernizzazione dei modelli di impresa potremo generare un circuito virtuoso sia rispetto agli investimenti in formazione e ricerca, sia rispetto allo sviluppo di soluzioni 4.0 che siano tarate sulla specificità del nostro tessuto produttivo e, in stretta conseguenza di ciò, sulla possibilità stessa di innescare crescita e nuova occupazione.
21 settembre 2017