Grazie al coronavirus potremo ritornare umani

Riflessioni su quanto accade, su quanto già accaduto nel lontano passato e sul futuro, spunti dalla lettura di un articolo su "Zafferano news"

Paura dell'ignoto

Paura dell'ignoto

Proviamo a sorridere e speriamo

Nel momento in cui Xi Jinping (Presidente della Repubblica Popolare Cinese) ha indossato la mascherina d’ordinanza (in nome e per conto di tutti i leader del mondo globalizzato) è come si fosse tolto (e tutti gli altri con lui) la maschera dell’ideologia dominante.

Quindi contrordine: altro che globalizzazione, altro che società aperta, ma respingere, bloccare, chiudere.

Divertente che le élite cosmopolite si rimangino le parole di una vita, che rialzino muri, chiudano confini, porti, cercano rifugio in fortezze ZTL o altro a prova di virus.

Sono giorni che si muovono in modo disordinato (ci sono momenti in cui fanno persino tenerezza), come se la loro forza si fosse sgonfiata di colpo. Imbarazzante la comunicazione, producono protocolli, tracce, veline, cambiano in continuazione strategie comunicative, ma non trovano il messaggio giusto, o è troppo o troppo poco.
Hanno messo in crisi tutto il settore economico, sono persino riusciti a far bisticciare gli scienziati.

Una velina a caso: nessuna psicosi, il coronavirus uccide solo i più deboli e i vecchi.

Sembra essere tornati al rifiuto dei vecchi e dei malati della Svezia Anni 20, della Germania anni 30, dell’Urss di Stalin. Se appartieni alle élite puoi vivere fino a quando vuoi, pardon fino a quando puoi permetterti le cure più avanzate. In caso contrario, se vivi più di 80 anni: “rubi il futuro ai giovani e i posti negli ospedali”, “non dovresti più votare perché non lo sai fare correttamente”.

Il mondo finanziario, la vera élite (la Borsa o meglio, l’algoritmo di Borsa) sembra essere nel panico, il coronavirus  mostra la sua fragilità, ma attenzione! Non per tutti, c'è sempre chi ci guadagna, in molti perdono e in pochi guadagnano, chi? L'èlite dominante e cioè la lobby finanziaria, questa non viene eletta, c'è e si rigenera meglio di un virus, mi viene in mente e visualizzo la frase riportata su un murales: "ciò che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla", proviamo a sorridere e speriamo.

A proposito di comunicazione, quella ufficiale è imbarazzante, certo  ma ... quella cosiddetta "libera"? fiumi di trasmissioni televisive e radiofoniche, titoli di giornale eclatanti, social che amplificano, tutti a "starnazzare", materiale in abbondanza per futuri spettacoli teatrali soprattutto comici.

Due piccole chicche storiche. Roma, alla fine del 300 D.C. aveva 700 mila abitanti, in gran parte plebe (la prima classe media della storia), ma con élite colte, eleganti, raffinate. Aveva una ventina di acquedotti, oltre 800 stabilimenti termali, 150 latrine pubbliche, soprattutto una trentina di biblioteche. Dominava un immenso territorio, che governava con un sofisticato sistema politico. Molti studiosi sostengono che due cause furono importanti per la sua caduta, durata un paio di secoli: una mini era glaciale e la peste, con il focolaio in Cina, e i topi come veicolo.

Ma la storia ci dice pure che in una quarantena medioevale antipeste nacque il Decamerone, agganciamoci a questa speranza, certamente non produrremo una nuova opera letteraria ma ... un nuovo modo di lavorare e vivere o meglio convivere?

Certamente si troverà la cura contro il coronavirus ma ... si troverà la cura contro gli effetti malefici della globalizzazione? Contro la lobby finanziaria? Si troverà una alternativa alla "Borsa o meglio all'algoritmo di borsa"? Proviamo a sorridere e speriamo.

Auguriamoci che la paura del coronavirus, sempre di impronta cinese, riesca a farci tornare “umani”, e nuove élite si facciano avanti, non con la solita arroganza ideologica, ma con una serena intelligenza sociale.

Alfredo Ciceri