EROISMO E QUOTIDIANITÀ
Editoriale Filo Diretto Dirigenti Marzo 2024
Domenica 17 dicembre 2023 ci siamo ritrovati – iscritti, familiari e personalità (tra cui il Presidente Bonaccini) per farci gli auguri con un gustoso brunch seguito da una conferenza - spettacolo sull’incredibile avventura di Shackleton, raccontata dal Prof. Paolo Colombo e dall’artista Michele Tranquillini con i suoi acquerelli realizzati al momento
di Massimo Melega
Presidente Federmanager Bologna – Ferrara – Ravenna
Domenica 17 dicembre 2023 ci siamo ritrovati – iscritti, familiari e personalità (tra cui il Presidente Bonaccini) per farci gli auguri con un gustoso brunch seguito da una conferenza - spettacolo sull’incredibile avventura di Shackleton, raccontata dal Prof. Paolo Colombo e dall’artista Michele Tranquillini con i suoi acquerelli realizzati al momento.
Una storia avvincente, ma soprattutto esemplificativa di comportamenti manageriali virtuosi – tanto da essere molto “sfruttata” da tanti formatori in soft skills di leadership.
Gli autori, tuttavia, hanno posto l’accento soprattutto sulle qualità umane e sulla statura dei protagonisti, uscendo dalla fredda elencazione delle tecniche utilizzate nei diversi frangenti (come selezionare il personale, come gestire comportamenti distruttivi, come motivare il team…).
Lo spettatore viene “catturato” dalla storia, narrata con grande calore ed interiorizzazione.
Ne è risultata una rappresentazione efficace di un autentico eroe moderno, che – trovandosi in situazioni di difficoltà oltre ogni immaginazione - riesce a gestirle con un preciso obiettivo: riportare indietro sani e salvi tutti i suoi sottoposti, indipendentemente dalla riuscita della sua spedizione, senza scoraggiarsi.
Una storia avvincente, ma soprattutto esemplificativa di comportamenti manageriali virtuosi – tanto da essere molto “sfruttata” da tanti formatori in soft skills di leadership.
Gli autori, tuttavia, hanno posto l’accento soprattutto sulle qualità umane e sulla statura dei protagonisti, uscendo dalla fredda elencazione delle tecniche utilizzate nei diversi frangenti (come selezionare il personale, come gestire comportamenti distruttivi, come motivare il team…).
Lo spettatore viene “catturato” dalla storia, narrata con grande calore ed interiorizzazione.
Ne è risultata una rappresentazione efficace di un autentico eroe moderno, che – trovandosi in situazioni di difficoltà oltre ogni immaginazione - riesce a gestirle con un preciso obiettivo: riportare indietro sani e salvi tutti i suoi sottoposti, indipendentemente dalla riuscita della sua spedizione, senza scoraggiarsi.
Per questo si è parlato della sua storia come di un fallimento di successo. Ed è stato particolarmente calzante e stimolante l’esercizio delle differenze tra una storia “eroica” per antonomasia – l’Odissea - e l’avventura di Shackleton.
Al contrario, l’abnegazione, l’attenzione ai suoi, il sacrificio e la tenacia di Shackleton ne fanno un autentico eroe, senza mezzi termini.
Ed ecco ci sorge un pensiero: ma allora è davvero possibile associare un fallimento ad una storia positiva ed edificante, che ci insegni a trasformare una potenziale tragedia in un momento di formidabile elevazione – tutta interiore, ma talmente evidente da manifestarsi anche al mondo!
Ecco la grandezza di Shackleton: non avere alcuna paura, soltanto il - giusto – timore, che consente di non sottovalutare le difficoltà che abbiamo davanti e di poterle gestire con accortezza.
Il rispetto degli altri è la base per potere acquisire autorevolezza, anche se non basta: ci vuole impegno, costanza, resistenza.
“Erano solo difficoltà da superare”. Tutto qui.
Ulisse non è riuscito a portare con sé nemmeno uno dei suoi, salvando solo sé stesso! Se ci pensiamo, un’esperienza tutt’altro che eroica, anzi…
Cito il Prof. Colombo: “Questo Eroe che è un gigante perché non ingigantisce niente, perché coltiva una inossidabile fiducia in sé e negli altri, e crede che nello stare con gli altri, uniti, ci sia la soluzione ad ogni difficoltà”.
Lui “rinuncia ai suoi obiettivi, rivede i suoi piani, non si intestardisce nelle aspettative, ricalibra ogni santo giorno i piani d’azione, ed il suo equipaggio – Shackleton – se lo riporta a casa sano e salvo, tutti i suoi 27 compagni. Tutti.”.
Ed il rispetto. Che sia di un collega, di un sottoposto, di un cliente, di un fornitore – anche di un “nemico”, o che si crede tale.
Ed il “fallimento” non è mai tale, se lo gestisci con questi presupposti, ma diventa un momento di grazia per capire cosa conta veramente nella vita.
02 marzo 2024