Sicurezza e Igiene sul lavoro

Questo è il quinto articolo del breve ciclo sul tema Sicurezza ed igiene sul lavoro curato da Massimo Melega, già vicepresidente nazionale CIDA (Confederazione Italiana Dirigenti ed Alte professionalità), attualmente Delegato Federmanager presso la Segreteria CIDA Emilia Romagna. In questo articolo riferiamo della partecipazione (su mandato di CIDA nazionale) al Forum della ricerca Inail, il 25 e 26 novembre 2022. Buona lettura.

di Massimo Melega

Il Forum della ricerca INAIL è un appuntamento pensato dall’Ente per effettuare la disseminazione dei risultati della ricerche in tema di antinfortunistica ed igiene del lavoro, da un lato, e rinforzare i legami tra i partners impegnati nella stessa, dall’altro.
Una due giorni intensa e ricca di spunti, corredata da una mini-esposizione tematica con stands nei quali i prototipi vengono mostrati e provati.
Venerdì 25 novembre 2022, dopo l'ingresso del Presidente Mattarella e delle Ministre Marina Calderone ed Annamaria Bernini, Franco Bettoni, il Presidente dell’Inail, elogia la collaborazione con i Partners strategici della Comunita' scientifica, affermando che devono evolvere valori e responsabilita'.
Marina Elvira Calderone, Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali

Marina Elvira Calderone, Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali

Marina Elvira Calderone, Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, dichiara che al ritmo di tre morti al giorno (molti meno di pochi anni fa, ma sempre troppi) la tecnologia non basta se non si innesta su una cultura della sicurezza.
Il T.U.81/08 deve essere corretto su casistiche e dimensioni aziendali, ma nessuna garanzia arriva dall'applicazione della legge.
Occorre creare cultura della sicurezza sin dalle scuole.
 
Segue un video istituzionale Inail, e subito dopo l’interessante intervento di Alberto Mantovani - rettore Humanitas, che inizia la sua lectio magistralis partendo dal suo libro "l'orchestra segreta" - il microbioma.
Con una similitudine spiega che indaghiamo strumenti, orchestrali e spartiti del microbioma. E ci serve perché talvolta il sistema immunitario sbaglia.
Proietta allora un quadro di Caravaggio, "Fanciullo addormentato" - in realta' un bambino morto di artrite reumatoide.
Grazie alla ricerca i bambini non muoiono più di artrite reumatoide.
Il tumore e' un fallimento del sistema immunitario, ma nella buona ricerca germoglia l'albero della prevenzione.
L'infiammazione (ad esempio quella indotta da nanoparticolato atmosferico) stimola la malattia.
Ecco allora la sua regola per la salute: 0 5 30 bilancia.
Ovvero: 0 fumo, frutta e verdura 5 volte al giorno, almeno 30 min. di attività fisica al giorno, controllo del peso, che deve essere costante.

Alberto Mantovani, rettore Humanitas

Alberto Mantovani, rettore Humanitas

Purtroppo ultimamente l'Italia e' salita tra i Paesi con maggior numero di bambini sovrappeso.
Inoltre, su 13 Mil. di inviti allo screening, solo 6 Mil. di persone si presentano.
Come porzione femminile di questi ultimi, l'80% delle donne al nord e solo il 60% al Sud.
Vi sono ancora tanti cancri alle ovaie ed al pancreas identificati troppo tardi. Eppure, vi sono due vaccini potentissimi contro il cancro: epatite B e papilloma virus.
I vaccini hanno fatto la differenza: per 200.000 anni la specie umana ha avuto una aspettativa di vita di max 40 anni. Negli ultimi 100 anni e' salita ad 80 anni. Mostra la foto di Bebe Vio, il cui handicap e' dovuto al meningococco, che raccomanda: vaccinatevi !
Siamo tutti individui unici ed irripetibili, ma proprio perche' membri di una Comunita', essa richiede che tutti si proteggano a vicenda. Una Comunita' deve essere attenta verso i piu' deboli.
Nella pandemia, per la prima volta nella storia dell'Umanita', abbiamo cambiato il corso dell'epidemia, salvando 20 mil.di persone.
Portare i vaccini in Africa non e' solo solidarieta': e' prevenzione!
Mantovani illustra poi GAVI, iniziativa di condivisione dei vaccini in collaborazione con i medici del CUAMM (medici con l'Africa).
Il Presidente Sergio Mattarella

Il Presidente Sergio Mattarella

Segue la replica del Presidente Mattarella, che consiglia la lettura del libro "L' orchestra segreta".

Nel pomeriggio Paolo Lazzaro, Vicepresidente Inail, introduce la sessione: un incontro con i Partners e la spiegazione di Inail a chi non la conosce. Sara' d'ora in poi un appuntamento annuale. Vedremo gli ambiti sanitari, protesici, ma anche la presenza nei network internazionali, brevetti, simulatori, softwares, ecc... Tutto parte dagli indirizzi del CIV,  ma vedremo anche le collaborazioni con UNI ed Accredia, e la ricerca scientifica "libera".
Ma soprattutto la tutela degli infortunati, il tutto in conformità agli obiettivi UE 21 e 27.
Tutto parte dalla analisi degli infortuni e delle malattie professionali.
I competence centers ci aiutano a partecipare a progetti innovativi ed a fare formazione.

Segue una tavola rotonda su salute, sicurezza ed igiene moderata da Federico Fubini: "noi giornalisti abbiamo raccontato la sicurezza come onerosa per gli imprenditori: no! E' un'opportunita'!".

Cesare Damiano, ex Ministro del Lavoro, ex Fiomm, padre del Testo Unico 81/08, afferma: "la sicurezza non e' un costo, se pensiamo al costo dei danni. I media raccontano gli infortuni, non le cause. Chi dice " si muore come 60 anni fa" mente: 60 anni fa avevamo 10 morti al giorno, oggi 3. Ma il problema e' che dopo un continuo calo dal 2000 al 2015, da allora il numero e' costante, e non riusciamo a farli calare. Anzi, nel 2022, al netto di Covid, (ma anche per il 110%), aumentano del 15% (complice il 110%)".

NdR: i dati Inail di febbraio 2023 segnano un calo molto marcato, quindi una tendenza virtuosa che ci fa ben sperare per l’anno 2023.

"Allora", prosegue Damiano, "occorre una progettazione per farli calare. Bisogna investire. Abbiamo 34 Mld di euro in Tesoreria, ma non possiamo spenderli, perche' siamo etichettati come ente che fa debito. Invece dobbiamo finanziare il rinnovamento di imprese e cantieri! Finanziamo quindi guanti, caschi, imbraghi con il microchip, senza i quali non si entra in cantiere!".

Massimo Melega, Presidente Federmanager Bologna - Ferrara - Ravenna

Massimo Melega, Presidente Federmanager Bologna - Ferrara - Ravenna

Augusto De Castro, DG del Made competence center, spiega che i competence centers trasferiscono la ricerca e l'offerta del mercato alle imprese. Esempi? Isole di lavoro, controllo dei varchi. Qualcosa di simile alla navigazione aerea, partita male ed ora sicurissima, grazie al binomio tecnologia-investimenti. In questo caso abbiamo l'utilizzatore finale a bordo.

Giovanna Spatari, pro-rettrice dell'Universita' di Messina e Presidente della Societa' Italiana di Medicina del Lavoro sottolinea l'importanza di confrontare i numeri degli infortuni con quelli degli altri Paesi Europei, poi chiede: "quanti morti e' costato il 110%?
Quanto le politiche pubbliche influiscono sul fenomeno infortunistico?
La popolazione lavorativa invecchia in un contesto che cambia rapidamente: ecco allora i problemi per i non nativi digitali e le patologie muscolo scheletriche. Da qui l' importanza crescente della Medicina del Lavoro".
"Le malattie gravi sono diminuite", continua "mentre sono aumentate le malattie muscolo scheletriche ed osteo-articolari. La sensoristica assume un grande ruolo nella prevenzione degli infortuni".

Il Pref. Laura Lega, Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile ricorda il ruolo del soccorso in prima istanza, e quello della ricerca come lievito. La sicurezza sul lavoro e' una garanzia costituzionale e serve impegno da parte delle Istituzioni. Il Dipartimento dei VV.FF. lo applica da sempre con la pubblicazione delle regole tecniche.

Paola Gittimeo, Presidente del Competence Center for security and optimization of strategic digital infrastructures START 4.0 spiega che il loro CdC, promosso dal MISE e' dotato dei mezzi necessari a vedere se quelle tecnologie servono davvero a quelle imprese, in un' ottica di consapevolezza, la stessa che serve per cambiare i comportamenti. Con il progetto che stanno realizzando a Genova, il lavoratore del porto comunica con il sistema attraverso sensori wearable, consentendo attraverso avvertimenti di evitare collisioni in caso di accesso ad aree pericolose. In qualche modo, l'operatore "sente" il mondo che lo riceve. E poi formazione, formazione ed ancora formazione.

Eugenio Guglielmelli, rettore dell'università Campus Bio-Medico di Roma, afferma che occorre consapevolezza e che le tecnologie devono essere sostenibili per le persone. Occorre premialità verso gli approcci virtuali in ottica cooperativa e biocooperativa. Il monitoraggio della persona unitamente alla macchina garantiscono la biosicurezza. Occorre maggiore premialità alle Aziende con meno infortuni. Sono importantissimi i fondi complementari al PNRR agli Enti di Ricerca ed agli Atenei.

Antonella Polimeni, Rettrice della Sapienza, spiega con alcuni esempi come interviene l'Università:
1) Formazione: Masters sulla sicurezza sul Lavoro in un mondo che cambia;
2) Ricerca;
3) Studio degli effetti sull'incidentalità stradale delle apnee ostruttive nel sonno.

Il moderatore Fubini paventa il rischio "silos" per ricerca ed imprese, e ricorda che sono stati ridotti i finanziamenti per l'innovazione nelle Imprese, ridotti dal 100% al 50%. Ricorda anche come sia importante selezionare i profili professionali necessari già all'estero, prima che arrivino in Italia. Cita anche i 60 Mld di costo del 110%, paragonandoli al PNRR: 230 Mld in 5 anni. E le conseguenze sulla sicurezza.

La risposta è il ruolo dei Centri di Competenza per le Imprese digitalmente arretrate. Il trasferimento tecnologico è difficile proprio per la questione dei "silos", ma anche perchè abbiamo 4,5 Mln di unità locali, il 90% di max 10 dipendenti.
Germania e Francia hanno un maggior numero di grandi imprese.
Ma soprattutto dobbiamo uscire dalla gabbia del debito: abbiamo i soldi. Poi occorre un cambio di mentalità: da "l'occhio del padrone ingrassa il vitello" al job mix. Ed un trasferimento tecnologico veloce: "non più di dopodomani. Finanziamo l'esoscheletro in edilizia e sanità: serve a più di 5 milioni di lavoratori!".

NdR: terminata la Sessione, sono andato a parlare con Damiano, qualificandomi come Federmanager - CIDA, e manifestandogli il mio completo accordo su quanto da lui affermato circa il modo sbagliato di dare le notizie sulle morti sul lavoro, facendo leva sulla "pancia" e stimolando l'astio e la disinformazione  (lui dice: l'emotività).   Gli ho parlato di tante occasioni perdute, nelle quali si potrebbe fare informazione e formazione,spiegando cosa è realmente successo e come si evitano questi infortuni... Si pensi a quale formidabile crescita di consapevolezza si avrebbe nelle nuove generazioni, invece che fomentarne il malcontento e fabbricare bersagli sbagliati !!!   Ci siamo salutati calorosamente, in completa sintonia.


A seguire, nella I sessione parallela si parla di come affrontare i rischi tradizionali con strumenti innovativi nell'era della transizione digitale.

Modera Maria Sabrina Sarto.

Giacinto Barresi, Istituto Italiano di Tecnologia, parla di ergonomia cognitiva, tra psicologia e design. L'usabilità soffre delle limitazioni dell'architettura cognitiva umana e delle informazioni incomplete.   Ecco che viene in supporto la neuroergonomia: sensori indossabili ed ambientali, gli output dei quali vengono incrociati con dati provenienti da ambienti intelligenti (AI).

Francesco Draicchio, ricercatore ISPESL, illustra la correlazione tra il cervello, le sue parti (motoria, sensitiva, aree premotorie) e gli esoscheletri nella programmazione del movimento. Con un importante caveat: gli esoscheletri determinano cambiamenti nella cinematica e nel programma motorio: il carico cognitivo aumenta, rendendo il lavoro più impegnativo e portando una degradazione delle prestazioni: "è come ballare con un cattivo ballerino": molto faticoso e, in alcuni casi, vanifica il vantaggio biodinamico.

Patrizio Fausti, dell'Università di Ferrara, e Pietro Nataletti, ricercatore Inail, parlano invece del controllo attivo del rumore.
Le ipoacusie professionali, cresciute per decenni, negli ultimi anni sono molto calate, grazie all'impiego di tecniche di riduzione del rumore sia passive (es.: pannelli fonoassorbenti) che attive. In pratica, ad esempio, nelle ambulanze le sirene utilizzano due note pure (Sol, Mi), ed il metodo per ridurne l'intensità all'orecchio degli occupanti è quella di utilizzare un sistema wearable (cuffie, auricolari) dotato di altoparlante, DSP (l'unità che lo governa), microfono esterno e microfono di controllo. In questo modo si generano onde della stessa ampiezza, ma con fase spostata, riducendo il rumore percepito all'interno della cabina (solitamente di 80-90 dB) di ben 10 dB, che - in scala logaritmica - è davvero tantissimo.
Sono disponibili anche otoprotettori DPI-U in grado di modulare sia ampiezza che frequenza, lasciando ed amplificando quando serve gli altri rumori: il sistema non elimina le frequenze ("sporche", non pure) del parlato, consentendo agli operatori di parlare dandosi informazioni utili. In questo modo si riducono le denunce di ipoacusia da parte degli operatori del 118.

Nel caso della cabina di un trattore, Unife ha sviluppato un controllo attivo schematizzabile come due sorgenti (una di rumore ed una di controllo) in grado di creare una zona di quiete, con la gestione di molte delle variabili dovute all'attività dell'operatore, ed ottenendo attenuazioni anche di 20 - 25 dB.
J. Ortiz e Nikhil Desphande, dell'Istituto Italiano di Tecnologia, illustrano soluzioni innovative contro il rischio di cadute dall'alto sviluppate da Inail ed IIT.
Si tratta sia di dispositivi indossabili con sistemi Airbag (protezione del collo, assorbitori di energia con protezioni degli organi vitali) configurabili in uno zaino Airbag per cadute da altezze inferiori a 4 metri. La sfida è la fall detection, ovvero capire e reagire a: tipo di caduta, tempo di impatto, attivazione dei dispositivi.
Desphande illustra le simulazioni dei modi di caduta, poi mostra gli studi su uno zaino dotato di fans (ventole) di stabilizzazione, pesante 10 Kg, in grado di ridurre la velocità di impatto in una caduta da 3 m da 7,6 m/s a 4,8 m/s, in pratica come cadere da 1 - 1,5 m (tipo un atterraggio con paracadute), evitando danni gravi.
Il team di ricerca lavora anche sulla formazione specifica in realtà virtuale per usare questi due sistemi.
 
Fabio Pera, dell'Inail, illustra i numeri del fenomeno da combattere: il 30% degli incidenti è dovuto a cadute dall'alto, e di questi il 90% accade in edilizia ed agricoltura, principalmente per:
1) sfondamento della copertura;
2) utilizzo errato dei DPC (p.es.mancanza di tavole sugli impalcati e fermapiede) o dei DPI;
3) demolizioni;
4) alcool, droga.

Riguardo alla innovazione tecnologica per la sicurezza in agricoltura, Gino Bella (Dip. di ing.meccanica Univ.N.Cusano) e Davide Gattamelata (Inail) illustrano un prototipo di mezzo per la mobilità rurale del disabile, dotato di un pianale ribassato grazie a moduli ruota motorizzati e con accesso facilitato da sospensioni abbassabili e piattaforma girevole, comandi a mano per acceleratore e freni e volante o joystick. Autonomia: 70 Km, con 4 ruote motrici e sterzanti. Infine ricordano che non esiste un car-sharing per disabili...

Gattamelata parla del rischio ribaltamento dei mezzi agricoli, contrastato con roll bars, side bars e cinture.
Tuttavia, avendo i mezzi agricoli vita media di 25 anni, circolano molti mezzi sprovvisti di questi dispositivi, spesso senza gabbia di protezione, magari prodotti negli anni '90.
Illustra macchine di raccolta con strutture di protezione compatte per passaggio sottochioma, che superano il problema dell'arco abbattibile, ed un retrofit con riposizionamento dell'arco di protezione dal posto di guida, attraverso un quadrilatero articolato.
Un altro problema è la struttura classica del trattore, con posto di guida molto in alto. Stanno lavorando ad un prototipo con posto di guida ad altezza 1,5 m.

Sabato 26/11/2022 Guglielmo Loy, presidente del CIV, saluta gli intervenuti.

Segue la lettura magistrale di Paolo Dario, Direttore scientifico di ARTES 4.0.
Il futuro del lavoro comporta la presenza della robotica biomedica.
Se infatti la prima rivoluzione industriale è stata quella del vapore, la seconda quella dell'elettricità, la terza quella dell'elettronica e la quarta l'interconnessione dei dispositivi (oggi i robots operano non più segregati, ma in mezzo ai lavoratori), la quinta metterà al centro persona umana e pianeta.
In Giappone, all'interno del programma Moonshot, che verrà portato a termine entro il 2050, si pensa già ad un operatore remoto e molti avatar fisici (nelle intenzioni dei giapponesi anche per superare il calo demografico senza cooptare stranieri) alla possibilità di governare i fenomeni atmosferici, ecc.! Già oggi in Giappone si vedono camerieri avatar comandati da disabili che lavorano da casa.
Secondo Bill Gates, entro il 2035 ci sarà almeno un robot per famiglia.
Sino ad arrivare al postumano, oltre la specie, oltre la morte: il cyborg: integrazione uomo-macchina.
Qualcuno in America ha scritto che la Firenze del Rinascimento produceva innovazione meglio di Silicon Valley, e questo per la diffusa propensione al rischio (basti pensare alla cupola del Brunelleschi!)
La smartcity è tale se popolata da smart people: il Vasari riferisce che nel 1506 Leonardo, Michelangelo e Raffaello passeggiavano nelle strade di Firenze.
L'Italia è al 6° posto nella costruzione e distribuzione di robots.
Artes è uno dei competence center nati per aiutare le imprese nelle fasi di pre commercializzazione e procurement, superando la "valle della morte" (TRL4, TRL 5, TRL 6), premiando gli early adopter: il mercato deve "tirare" l'innovazione.
E poi l'educazione: serve sempre di più l'ingegnere rinascimentale, per affrontare le complesse sfide tecniche e sociali che abbiamo di fronte.

Sessione parallela I - La salute sul lavoro: anticipare i rischi nei nuovi scenari lavorativi e nei modelli organizzativi
Modera Stefano Signorini.
Empatia: cosa accade quando ci troviamo davanti ad un robot?

Daniele Pucci, ricercatore IIT, sostiene che occorrono soluzioni tecnologiche adattative, poco invasive e capaci di prevedere il rischio.
Primo problema: le tecnologie indossabili: il robot deve capire la fatica e la postura (cinematica e dinamica).
Ecco allora le scarpe sensorizzate, le tute con i monitoraggi dei parametri biologici, gli avatar comandati a distanza.

E come accettare il robot nel posto di lavoro, quali caratteristiche deve avere? Cristina di Tecco (Inail) parla del modello TAM (Technology Acceptance Model), che integra tecnologie, espressioni, attività.
Vanno anticipati i rischi, occorre fare info-formazione con approccio partecipativo.

Fabio Boccuni (Inail) introduce le nanotecnologie ed i nuovi materiali avanzati: rischi ed opportunità. I nanomateriali (1-100 nm) interagiscono con le cellule.   Oltre 5160 prodotti oggi li contengono, e qui nascono nuovi rischi: ad esempio l'esposizione a grafene e cloruro di boro.

L'Italia è prima in Europa nelle infezioni ospedaliere. Antonella Masi spiega come le infezioni correlate all'assistenza possono essere contrastate con materiali antimicrobici avanzati (nanostrutturati) sulle/nelle varie superfici: mascherine, tessuti, strutture rigide.

Sul tema del cambiamento climatico, esposizione a  temperature estreme e rischio di infortunio sul lavoro, Signorini ricorda il caso di un Datore di lavoro che , dopo aver soccorso un dipendente in ipertermia, non ha riconosciuto i segni della sindrome, accompagnando il dipendente all'ospedale nella sua auto lasciata al sole, ed assistendo alla sua morte lungo il percorso. Manca talvolta la comprensione del rischio.

Alessandro Marinaccio (Inail) ricorda l'importanza di predisporre acqua sui luoghi di lavoro soggetti al rischio, delle pause, della gestione dei targets di output. L'Italia si trova tragicamente in testa nell'associazione tra esposizione a temperature estreme e mortalità.

Marco Morabito (CNR) illustra il progetto Worklimate, che effettua analisi e sviluppo di soluzioni.

Modello One-Health per l'analisi dei rischi in agricoltura: Monica Gherardi (Inail) parla dei rischi fisici, chimici e microbiologici in agricoltura, e dell'approccio "One health": uomo - animale - ambiente integrati tra loro, con responsabilità condivise dal campo alla tavola (farm to fork).

A riguardo, Laura De Gara (CNR) parla della riduzione dei costi globali dovuti alla presenza di patogeni: il sistema di sorveglianza in ottica one-health riduce drasticamente il problema con una visione che passa da antropocentrica ad ecosistemica.

Per Bruno Papaleo il mondo del lavoro cambia e richiede modelli di intervento (es. Healthy workplace model, Niosh) per la promozione della salute. Occorre sinergia tra rischi lavorativi, ambiente, stili di vita e condizioni personali (età, genere, ecc.: cita la mancata passeggiata spaziale di Samantha Cristoforetti perchè non c'era la tuta della misura adatta a lei).
La salute richiede una visione dinamica ed una capacità di adattamento.

Sul tema dei modelli organizzativi per la sostenibilità per la salute e la tutela delle fragilità, Benedetta Persechino (Inail) osserva che la fragilità è una sindrome con molteplici cause caratterizzata da riduzione di forza e resistenza che aumenta la vulnerabilità del lavoratore esposto ad un fattore di stress.
Per il T.U. sono fragili gli anziani, gli stranieri, i lavoratori che affrontano nuove modalità (es.: i riders).
Ma ci sono anche gli immunodepressi, i soggetti ad esiti di malattie oncologiche e dalle relative terapie.
Ciò è stato esplicitato dal Covid nei relativi protocolli, ed è partito uno studio sulle fragilità.
Il T.U.81 non cita le condizioni cliniche.
In particolare, la sclerosi multipla viene diagnosticata tra i 20 ed i 40 anni, prevalentemente (2 a 1) nel genere femminile. Da qui un progetto specifico.

Nella sessione parallela II il moderatore Corrado delle Site introduce Patrizia Agnello ed il progetto Reckon sperimentato nel settore metallurgico, con discrete resistenze alla sensorizzazione e problematiche di tutela di immagini e dati personali.
Manuel Roveri (Politecnico di Milano) spiega che in un sito produttivo sono state sistemate antennine fisse non invasive, telecamere, 3 tipi di tags (muletto, operatore, fissi presso macchinari).   Per risolvere i problemi di privacy si sono fatti girare i tags fra gli operatori. Le telecamere offuscavano inoltre i volti. Un edge server manda il segnale al carrellista che si avvicina; la webapp mostra gli eventi, i tags coinvolti e l'ora più la real time location, consentendo l'identificazione delle zone, delle fasce orarie e dei giorni della settimana più critici.

Riguardo alla Smart Manufacturing Luciano Di Donato parla di LoTo, uno studio di un sistema smart di Lockout/Tagout.

Massimo Sorli espone il progetto Sicoman per la sicurezza degli operatori di manutenzione, facendo l'esempio dei nastri trasportatori, nei quali dopo il blocco resta una grande energia elastica, e per i quali diventa importante un modello di predizione.

Sara Anastasi e Luigi Monica parlano di realtà virtuale nella formazione dei lavoratori, con un esempio di simulatore di una piattaforma elevatrice ed un altro di un generatore di vapore.

Alessandra Ledda e Maria Sabrina Sarto illustrano i DPI intelligenti, che lo sono quando integrati da sistemi elettronici (es.: geolocalizzazione, monitoraggio delle condizioni di salute, ambientali e climatiche). Naturalmente i costi crescono, e vi sono rischi collegati (es.: intercettazioni dei dati, rischi indotti da sensori su persone che portano pace makers, ecc.), ma la catalogazione dei dati consente la situation awareness.

Canio Mennuti (Inail) ed Alessandro Marzano (Unibo) parlano poi di prognostica, con esempi di sperimentazione di sensori su impianti in pressione e strutture in c.a..

Nel pomeriggio, si avvia una tavola rotonda su trasferimento tecnologico ed innovazione.

Emilia Garito (Quantum Leap): l'obiettivo del PNRR è raggiungere la sovranità tecnologica europea. La Francia ha sinora creato 13 società di trasferimento tecnologico, dando origine a 16357 spin-off.
L'Italia può farlo: abbiamo le eccellenze tecnologiche.
Inail può farlo: ha sviluppo, tecnologia, multidisciplinarietà, comunicazione. Può quindi essere un potente attivatore di dialogo tecnologico.

Andrea Ciampalini (DG Lazioinnova) nota come l'innovazione si genera sempre più in ambito open. L'Impresa si appoggia ancora troppo poco sul pubblico.
Lazioinnova finanzia realizzazione od ampliamenti di infrastrutture di ricerca a condizione che rispondano a fabbisogni di impresa, poi investe in equity di progetti medio piccoli, incentivando il capitale privato ad investire con loro.
Con Inail si può investire sul trasferimento in tema Sicurezza sul Lavoro.

Stefano Toxiri di Proteso illustra la sua startup che sta per mettere sul mercato (2023) il suo esoscheletro attivo (quelli passivi si giovano della sola reazione elastica) a protezione della schiena per la movimentazione dei carichi.

Si avvia poi l'ultima tavola rotonda su PNRR, ricerca e trasferimento tecnologico. Modera Gaia Tortora.

Andrea Tardiola (DG Inail) fa notare come il PNRR poteva essere una semplice operazione ingegneristica (costruzione di infrastrutture), ma Inail ha lanciato una serie di iniziative dal sapore imprenditoriale, indagando con successo anche nel campo degli stress cognitivi (non neutralità della tecnologia). Da qui il ruolo fondamentale delle organizzazioni sindacali.

Nicola Lanzetta (Direttore Italia di Enel): con i nostri 70.000 collaboratori (30.000 in Italia) portiamo ovunque le nostre best practices. Tutti insieme i dipendenti vengono misurati nella conoscenza delle regole almeno tre volte l'anno. La prima priorità è la sicurezza.

Gianna Fracassi (vicesegretaria CGIL) afferma che siamo in ritardo, abbiamo troppo precariato, dobbiamo investire.

Alberto Valenza (Aeroporto Fiumicino) fa notare come su 40.000 lavoratori impegnati nello scalo Aeroporto Fiumicino ne controlla direttamente solo 10.000: l'ecosistema diventa una pre-condizione.

Angelo Colombini (segretario confederale CISL) sottolinea il ruolo di Inail nel rilancio dell'occupazione dei lavoratori infortunati.

Fernando De Maria (operations Autostrade) fa notare che vi sono 40.000 - 50.000 persone coinvolte nei cantieri autostradali, presso i quali transitano ogni giorno 4 - 5 Mil. di autoveicoli - che diventano 20 negli esodi - con i quali si interferisce.
Si studiano quindi i cantieri per dislocarli nei momenti migliori: in tal modo si è dimezzato l'indice infortunistico, facendo safety anche per l'indotto.

Ivana Veronese (segretaria confederale UIL) osserva come la sicurezza sia un tema sul quale non si litiga con i datori di lavoro: sono temi che ci uniscono.

Tardiola: va fatta prevention by policy design: i bandi servono per cercare di rompere il tetto di cristallo degli infortuni.

Fracassi: il telelavoro pone grandi sfide. La pandemia è stata un grande addestratore.

Valenza: dobbiamo governare l'AI, ad esempio: noi portiamo il disabile fin dentro l'aereo. Dobbiamo sviluppare sedie autonome, ma dovrà esservi sempre l'assistente psicologo, insostituibile.
Il Ministro della Salute Schillaci

Il Ministro della Salute Schillaci

Lanzetta: con l'AI interveniamo sulla generazione di potenza con la manutenzione predittiva, da cui meno emergenze e meno rischio di infortuni. Poi sulle reti, potendone prevedere i carichi. Infine sull'utenza, prevedendone i bisogni.

Per Colombini, l'AI non spaventa: si avrà maggiore produttività, aumentano i salari.

Per De Maria, l'AI dà un grande aiuto per l'attenzione nei cantieri.

Veronese infine osserva che vi sarà una popolazione invecchiata da istruire, ma le nuove tecnologie diminuiranno le malattie professionali.

Si presenta per chiudere il Ministro della Salute Schillaci, che ricorda le violenze sui sanitari, spesso su donne. Ecco allora l'approccio Total Workers Health, finanziato dai piani collaterali al PNRR.