Visita aziendale presso La Sportiva di Ziano di Fiemme
"Innovation with passion"
“Mi raccomando, non dite mai scarpe, qui si parla di
calzature” ci dissero prima di entrare nello stabilimento
di La Sportiva, adagiato tra i prati di Ziano di Fiemme
nello splendore della Magnifica Comunità di Fiemme tra
la catena del Lagorai e il massiccio del Monte Cornon.
In effetti sarebbe troppo riduttivo parlare di scarpe, qui si
producono con cura artigianale preziosi articoli di cuoio
e gomma disegnati per gli amanti della montagna, quindi scarponi per l’alta montagna, per l’escursionismo, per
l’arrampicata su ghiaccio, scarpe da trail running, ma
soprattutto scarpette da arrampicata, di cui La Sportiva
è praticamente leader mondiale, perché i migliori arrampicatori del mondo vogliono solo le loro scarpette.
Ed i classici scarponi da sci? Beh, quelli si è deciso di
lasciarli fare a chi ama la plastica, qui si ama soltanto
la pelle e la gomma.
Si tratta di un’azienda da oltre 200 milioni di fatturato,
con più di 400 dipendenti, tre siti produttivi con quasi
3000 calzature prodotte al giorno: davanti a questi numeri ci aspettavamo di trovare macchinari automatizzati e sofisticati centri di lavorazione robotizzati e invece
troviamo la cura di lavorazioni interamente manuali
fatte proprio come cento anni fa, quando il calzolaio
Narciso Delladio iniziò a produrre i primi zoccoli e scarponi di pelle per i boscaioli della Val di Fiemme e della
Val di Fassa, come ci racconta, con malcelato orgoglio,
Giulia Delladio, esponente della quarta generazione
dell’azienda e direttrice Marketing, che ci accoglie con
entusiasmo all’ingresso dello storico stabilimento di
Ziano di Fiemme.
Dall’esterno sembra una graziosa costruzione di montagna ma appena dentro si capisce subito qual è il loro
segreto: l’organizzazione.
Partendo dal controllo delle materie prime – solo qualità
100% italiana – il percorso è pianificato fino al dettaglio,
come ci spiega il responsabile della produzione ing. Alberto Valla: i materiali vengono lavati e accuratamente
selezionati, tagliati e fustellati, orlati i pellami e scarnite
le gomme, poi raccolti, etichettati ed inviati alle operatrici che davanti alla loro macchina da cucire, modernissima ma rigorosamente manuale, ricevono nel momento
esatto il materiale esatto per quella specifica lavorazione ed un display elettronico mostra loro come cosa e
quando cucire.
La tomaia così cucita poi passa ad altre
operatrici che effettuano l’incollaggio, operazione ancora manuale, ma un distributore totalmente automatizzato eroga loro la quantità corretta del collante miscelato
nel modo esatto ed un potente sistema di aspirazione
elimina ogni minima traccia di vapore dei solventi, portandoli all’esterno dello stabilimento debitamente filtrati.
Già, all’esterno dello stabilimento non vi è la minima
traccia di queste lavorazioni, nessun odore, nessun rumore, solo il vento lieve delle Dolomiti.
Della sostenibilità e del rispetto dell’ambiente La Sportiva ne ha fatto un vanto: come ci dice il vulcanico Presidente e CEO Lorenzo Delladio, non c’è nulla di facile nel
fare impresa, ma fare impresa in montagna a 1.000 metri
di quota richiede uno sforzo superiore, ma allo stesso
tempo vivere, pensare, progettare, produrre e testare i
prodotti a pochi minuti dall’azienda è una grossa opportunità, “è qualcosa che sta alla base della nostra filosofia
e nel nostro modo di restare a contatto con la popolazione e la cultura locale: siamo costantemente contaminati
in maniera positiva dall’ambiente circostante”.
E questa contaminazione funziona bene: è stata la prima azienda a livello mondiale del settore a dotarsi di un
sistema integrato Qualità & Ambiente, realizza prodotti
fino al 95% con materiali a ridotto impatto ambientale
e riciclati, la politica della riduzione dell’uso di materie
prime ha portato ad una riduzione dell’uso di pellame
(-30%), di gomma (-61%) e di adesivi (-9%).
Inoltre gli scarti della produzione non vengono più
gettati: vengono re-impiegati per realizzare ad esempio borse, portachiavi e gli altri articoli di Eco-Design
grazie alla collaborazione con la Cooperativa Sociale
Samuele di Trento.
E quello che non può essere re-impiegato finisce come
concime organico e organico-minerale utilizzato anche
per l’agricoltura biologica.
Come se non bastasse La Sportiva promuove anche il
riuso dei propri prodotti: i clienti infatti posso rigenerare le loro calzature presso risuolatori autorizzati oppure
presso il reparto apposito proprio qui a Ziano.
Infine, sempre in tema, l’azienda sostiene la mobilità
dei propri dipendenti offrendo incentivi al car pooling e
bus navetta aziendali.
Beh, dopo un brindisi finale a questa abilità imprenditoriale coniugata alla grande sensibilità ai temi ESG, lasciamo lo stabilimento consapevoli di aver visto davvero un bell’esempio di managerialità lungimirante e determinata che ha innovato un marchio antico attraverso
design e stile italiano con una passione contagiosa e
travolgente, ben sintetizzata nel loro slogan «Innovation with passion».
23 novembre 2023