Intelligenza artificiale
Tra necessità e inevitabilità
Di Fulvio Sbroiavacca
Consigliere nazionale Federmanager
“Intelligenza artificiale: tra necessità e inevitabilità” il
titolo della conferenza organizzata da Federmanager
FVG sull’IA, il tema del momento che tanto affascina per
le sue molteplici potenzialità.
L’incontro è iniziato con
Giancarlo Saro, Presidente Associazione Ingegneri
Provincia di Udine ha portato i saluti delle autorità.
Fulvio Sbroiavacca, Consigliere Nazionale di Federmanager FVG ha introdotto il tema delle nuove intelligenze artificiali, ricordando che umano e IA lavorano in
modi molto diversi: L’IA richiede molti più dati rispetto a
quanti ne servano all’umano, ma utilizzando i big data
può ottenere prestazioni nettamente migliori dell’umano per un determinato compito, l’umano ha la capacità unica di basarsi sull’esperienza, astraendo concetti
ed utilizzando il buon senso per prendere decisioni.
All’IA bastano quantità enormi di informazioni significative per un ambito specifico ed una concreta funzione
obiettivo da ottimizzare, come AlphaZero un software
frutto di un addestramento dell’intelligenza artificiale: i
suoi creatori hanno fornito le regole degli scacchi impartendo una strategia per ottenere il massimo numero di vittorie e ridurre quello delle sconfitte, i migliori
giocatori del mondo guardano al suo nuovo modo di
giocare ed imparano.
Nel 2020 i ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT), per scoprire
un nuovo antibiotico capace di uccidere batteri che si
erano dimostrati resistenti agli antibiotici già noti, sottoposero all’IA addestrata 61.000 molecole, tra queste
l’IA selezionò una sola molecola efficace: venne chiamata poi halicina, alludendo al computer Hal di “2001:
Odissea nello spazio”.
Roberto Siagri, co-fondatore ed ex Amministratore
Delegato di Eurotech, Presidente di Carnia Industrial
Park, che ha recentemente fondato Rotonium un’azienda che si concentra sullo sviluppo di computer quantistici fotonici per trasportare più informazioni (l’idea è di
fare un coprocessore quantistico per tutti i computer),
ha parlato dell’aumento sbalorditivo della complessità
che registriamo nei nostri giorni in tutte le aree dell’attività umana.
Ci stiamo trasformando da consumatori di
cose a consumatori di dati: gli abilitatori della trasformazione digitale.
La realtà oggi contempla i gemelli digitali, repliche digitali di prodotti, processi ma progressivamente anche di esseri umani, per supportarci nella
vita quotidiana, per esempio nei processi di cura che
prevedono l’assunzione di farmaci.
Tutto ciò si basa su
un diluvio di dati: ogni 2 giorni creiamo più informazioni
di quelle create dall’inizio dei tempi al 2005, tanto da richiedere nuove unità di misura: 1 Zettabyte corrisponde a 1.000 miliardi di miliardi di Byte, l’equivalente di
220 miliardi di DVD.
Roberto Siagri ci ricorda che ormai l’IA è vitale per
il nostro progresso e la nostra sopravvivenza: quanta
strada a partire da quelle che negli anni 40 dello scorso secolo erano le reti neurali, oggi l’IA ha la capacità
di elaborare e analizzare enormi quantità di dati in modo molto rapido ed efficiente.
L’IA potenzia professionalità, creatività, autonomia,
indispensabili per affrontare un futuro più umano, verso quella che chiama l’economia del risultato: “Non si
torna indietro!”, la tecnologia va solo a senso unico, lo
stesso vale per la nostra sopravvivenza, le vecchie tecnologie non possono sostenere una popolazione che
conta 8 miliardi oggi e 10 miliardi nel 2050.
Per questi
motivi le industrie del passato non possono realizzare
futuri sostenibili, le pratiche gestionali di ieri devono
essere aggiornate, i nostri modelli economici non sono
più adeguati, i modelli politici sono ‘antiquati’ non sono
più adatti, la scuola deve cambiare e adattarsi, il modo
di lavorare deve cambiare.
In conclusione, possiamo dedurre che si tratta di un
futuro che vedrà nei prossimi venti anni radicali trasformazioni nella nostra vita indotte da una travolgente evoluzione dell’Intelligenza Articiale.
Questi importanti cambiamenti ci porteranno su una strada di
mutamento delle nostre modalità di vivere, ma la storia
ci ricorda che l’umano è sempre in grado di affrontare
le sfide che si presentano, spesso improvvisamente,
certo si tratta di sfide che riguarderanno tutto il nostro
sistema di vita, le nostre credenze, le nostre prospettive, il nostro modo di affrontare le vicende quotidiane.
Un vivace dibattito ha animato la conclusione dei lavori, che ha ulteriormente acceso l’interesse degli intervenuti, nell’era dell’Intelligenza artificiale la ragione umana si ritroverà allo stesso tempo aumentata e diminuita: proprio per questo è fondamentale la necessità di
un’etica che comprenda e guidi l’Intelligenza artificiale.
12 luglio 2024