Nudi alla meta?

L'Europa spogliata del suo benessere e dei suoi averi e, purificata ma nuda, arriverà nel paradiso green?

Alberto Pilotto 

Associato Federmanager Vicenza

Sgombriamo subito il campo da possibili interpretazioni piacevoli del titolo: non si tratta di un invito alle spiagge e alle balneazioni (la stagione propizia è arrivata) né tantomeno ad agognati approcci amorosi (magari!). No, nudi alla meta è un modo di dire molto comune per sottolineare quanto il raggiungimento di un obiettivo possa costare in termini di rinunce e sacrifici; viene usata anche verso chi ostenta un eccessivo idealismo oppure verso chi affronta sacrifici sproporzionati rispetto all’obiettivo da raggiungere ritrovandosi poi, alla fine, con poco o niente in mano. Sembra inoltre che la frase, oltre che molto comune, sia anche discretamente vecchia (Mussolini, 1923). Torniamo ai nostri giorni e proviamo a verificare se alcuni obiettivi che sono stati o verranno richiesti ai comuni cittadini da parte della Eu possano rientrare in una ipotetica lista intitolata “Nudi alla Meta”.

Alberto Pilotto

Alberto Pilotto Federmanager Vicenza

Stiamo vivendo un periodo storico in cui alcuni temi, di grande importanza per tutti noi perché ci vede e ci vedrà coinvolti nell’attuazioni di decisioni prese da EU, sono oggetto di critiche sempre più numerose. La tecnica usata è sottile oltre che di gran moda: fare passare le soluzioni politiche per soluzioni scientifiche e tecniche, volendo così togliere la possibilità al cittadino di qualsiasi critica. Ce lo dice ”La scienza” (ricordo che qualche anno fa era stata coniata una espressione simile: “Ce lo chiede l’Europa”). Una specie di “Dio lo vuole!” esortazione usata dal Papa Urbano II (1095) per il lancio della prima crociata o, in tempi più recenti, “Tina” acronimo per There is no alternative, usata spesso dall’ex primo ministro del Regno Unito Margaret Tatcher (1925-2013) per motivare alcune sue decisioni. Lo scrivente, per studi, professione, cultura ha sempre avuto e continua ad avere familiarità con la Scienza; ne conosce il metodo, le teorie, gli esperimenti, i dubbi e non apprezza né condivide l’uso dogmatico che alcuni politici e maitres à penser ne fanno. La FDA (Food and Drug Administration) americana usa da parecchi anni nelle sue procedure (SOP - Standard Operation Procedures) per approvare un sito produttivo di prodotti farmaceutici o di principi attivi un metodo consolidato: definisce il Cosa (obiettivo) e lascia agli operatori la libertà di scegliere il Come e il Chi. Questo sistema, se venisse usato anche dalle Commissioni di Bruxelles darebbe agli Stati membri un margine apprezzabile di libertà nel raggiungimento degli obiettivi fissati; ma, purtroppo, la parola “libertà” non è ben vista a Bruxelles e dintorni (Davos…). 

Una ulteriore critica alle decisioni prese dall’Eu riguarda la mancanza o la insufficienza di una dettagliata analisi dei costi e dei benefici (ACB): cioè il metodo utilizzato in ambito economico ed ingegneristico per eseguire valutazioni di progetti basate sulla misurazione di tutti i costi e i benefici, direttamente ed indirettamente ricollegabili agli stessi. Il quadro negativo viene inoltre completato da una ulteriore critica a obiettivi che non tengono conto delle diverse caratteristiche dei diversi Paesi, del numero di articoli coinvolti (p.e. efficientismo edilizio: in Italia ci sono diversi milioni di abitazioni), del numero di operatori necessari (edili, ecc.) e, conseguentemente, dei diversi tempi di realizzo. Abbiamo conoscenza di quanto accaduto recentemente nel caso “Edifici/cappotti”: è stato impossibile trovare imprese per fare lavori, anche modesti, nella propria casa perché tutte occupate a fare i cappotti!. 

Riporto, in modo schematico, alcuni esempi: divieto delle caldaie a gas, quanto costerà ad una famiglia media cambiarle per favorire altri impianti di riscaldamento e quale benefici ne trarrà l’ambiente. 
La normativa sugli imballaggi che ci dirà quali possiamo usare e quali no, e se possiamo riciclare o no.(Italia con il 86,5% di riciclo della carta ha superato il limite fissato dall’Eu dell’85%. 
Divieto dell’uso del gas freon nei condizionatori di vecchia generazione. Divieto di produrre motori termici per automobili: sostituzione delle attuali produzioni con auto elettriche e conseguente necessità di reperire particolari materiali (terre rare). Termini per il miglioramento dell’efficienza energetica delle abitazioni.(8,8 milioni di edifici, 18,8 milioni di abitazioni, euro 22.000 costo medio per famiglia, 15-20 anni per pareggiare i costi). 

Anche l’agricoltura e la zootecnia non se la stanno passando bene: a Bruxelles sono in corso di discussione varie proposte per limitare il numero di campi coltivati e di bovini! (arrière pensée: Se si vuole che la gente mangi bistecche artificiali e beva latte di origine umana è necessario prima ridurre le attuali fonti natural). 

Le diverse fonti di produzione di Elettricità nel mondo sono: carbone, petrolio, gas, solare, eolica, idroelettrica, nucleare. Abbiamo appena vissuto e pagato pesantemente la crisi energetica, dovuta a fattori diversi (guerra, monoforniture, incidenti meccanici) che potrebbero anche ripetersi in futuro.

Dovremmo operare mettendo in atto tutte le misure necessarie che permettano di superare, senza grossi danni, eventuali altre fonti di crisi. Le possibilità ci sono per potere, in tempi medi, garantire una sufficiente autonomia energetica, ma è fondamentale che certe decisioni (p.e. nucleare, idrogeno) vengano prese in modo pragmatico e non, come è stato fatto in passato, ideologico. 

Le scelte e le decisioni prese in Europa, comunque, genereranno nuove e gigantesche opportunità di investimenti e, quindi, di enormi guadagni (vedi le élites politico-finanziarie di Davos). 
Tutto questo programma naturalmente non tiene conto di quanto faranno o non faranno Cina, India, e Paesi emergenti, che continueranno a emettere CO2 da carbone, petrolio e gas, a gettare milioni di tonnellate di plastica nei mari, a non riciclare, e, inoltre, trarranno un notevole guadagno perché ci forniranno tante materie prime fondamentali per la nostra industria green

Ma la nostra cara e vecchia Europa, colpevole di tutte le malefatte della storia, dovrà pagare il fio del suo deprecabile comportamento secolare (inquinamento, cambiamento climatico, colonialismo, sfruttamento, razzismo, arricchimento, ecc) e si farà carico di tutte le belle e buone iniziative indicate: si spoglierà del suo benessere e dei suoi averi e, finalmente purificata ma nuda, arriverà nel paradiso, naturalmente green! Desidero concludere con una frase del filosofo e matematico britannico Bertrand Russell (1872-1970): “Il problema dell’umanità è che gli stupidi sono sempre sicurissimi, mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi”.
Prosit!