Computer quantistico e futuro – work in progress
La fantascienza sta diventando realtà e non accorgersene potrebbe risultare disastroso.

Di Gianni Soleni
Federmanager Venezia
Era l’inizio del 2021. Il mondo era nuovamente nel caos creato dal Covid-19, dopo un breve periodo di illusione che il micidiale virus fosse stato rapidamente debellato. Con il collega triestino prof. Fulvio Sbroiavacca decidemmo, anche per allentare una tensione palpabile nell’aria, di pubblicare su DIRIGENTI NORDEST (marzo-aprile 2021) un articolo di “evasione” sul futuro del mondo digitale (titolo “Computer Quantistico e Futuro … Prossimo”). Argomento per molti (tutti? quasi tutti?) lettori indigesto se non ostico, ma che ritenevamo fin da allora che non si potesse eludere o nascondere “sotto il tappeto” facendo finta di niente, col rischio di venire poi travolti e sommersi da una vera valanga allo “scoccare dell’ora X”. Nell’articolo citato, sotto forma di intervista al prof. Sbroiavacca (competente detentore delle interessanti informazioni contenute), si parlava in particolare di due argomenti “pesanti” del futuro digitale, quali erano il Computer Quantistico e l’Intelligenza Artificiale.
L’obiettivo di fondo, al di là delle interessanti argomentazioni tecnico-scientifiche, era di dire “Cari lettori, stiamo attenti a non sottovalutare questi argomenti, perché rischiamo di finire “out” e venire emarginati ed accantonati come “analfabeti digitali” nel mondo del lavoro ma anche nel mondo sociale in generale”.
I commenti e le reazioni all’articolo mi dettero la sensazione che lo stesso fosse un po’ troppo fantascientifico, fuori tempo e “fuori tema”, poco adatto per una rivista associativa/sindacale come Dirigenti Nordest, al motto, non detto ma pensato, di “Per questa volta OK pubblichiamo questa roba, ma non osate riproporre per un bel po’ argomenti da fantascienza e fuori dalla realtà come questi”. E così terminò l’esperienza.
Ma in un batter d’occhio … arriviamo al 19 febbraio 2025: sono trascorsi solo quattro anni da allora.
Con un dettagliato articolo sulla rivista scientifica NATURE e su arXiv (una piattaforma, sponsorizzata dall’americana Cornell University, che raccoglie articoli pronti per la stampa su riviste scientifiche), una grande multinazionale (Microsoft per non fare nomi), leader da quarant’anni nel settore informatico/digitale, svela il suo primo chip per il Quantum Computing, al quale assegna il nome “Majorana 1", dedicandolo al fisico italiano Ettore Majorana. Il misterioso scienziato italiano aveva teorizzato a suo tempo l'esistenza di particelle, note come “fermioni” o "quasi-particelle di Majorana”, caratterizzate da proprietà uniche utili per la computazione quantistica.
Il processore in questione si basa su superconduttori “topologici” (una fusione di semiconduttori come l’arseniuro di indio e superconduttori come l’alluminio), che non rientrano nei tradizionali stati della materia come solido, liquido o gassoso, ma in uno stato “topologico” mai osservato prima. risolvendo il problema dell’instabilità e della coerenza dei qubit (quantum bit, unità di informazione quantistica) nei computer quantistici. Un passo in avanti cruciale per rendere i computer quantistici utilizzabili su larga scala.
La DARPA (Defense Advanced Research Project Agency, agenzia federale del Dipartimento della difesa USA incaricata dello sviluppo di nuove tecnologie per uso militare) ha coinvolto Microsoft in un programma teso a costruire un prototipo di computer quantistico “fault-tolerant” (“tollerante ai guasti”, in grado di non subire interruzioni di servizio anche in presenza di guasti, quindi resistente agli errori su scala industriale).
Siamo arrivati al “Redde Rationen” allora? Non ancora: la strada è lunga e lastricata di impedimenti. A sentire gli stessi responsabili di Microsoft, non esisterà un esperimento definitivo e immediato che confermi senza dubbi la validità della tecnologia. Piuttosto, la fattibilità del progetto si realizzerà man mano che nuovi dati verranno raccolti e confermati, dalla stessa Microsoft come da altri gruppi di ricerca del settore high-tech (Google, IBM etc).
Ma… non parliamo anche di AI (Intelligenza Artificiale), argomento che l’articolo pubblicato nel 2021 presentava come Work in Progress?
Quello che è certo è che da allora ad oggi si è verificato un tale bombardamento di informazioni, notizie, sviluppi veri o presunti, applicazioni già in essere di Intelligenza Artificiale che ormai tutti ne parlano, a proposito o a sproposito, essendo argomento perfino di talk show televisivi. Tanto per dire, in uno solo degli ultimi numeri della nostra rivista ho contato sei articoli sul tema Intelligenza Artificiale e su come “armarsi per andare in battaglia” (esperti, informazioni, corsi e seminari, etc). E attenzione, siamo solo all’inizio, anche se ho la sensazione che i tempi di sviluppo saranno più rapidi di quanto si ipotizzava venti anni fa.
L’amico (si fa per dire) Elon Musk, che sarà quel che sarà, ma che come visionario e uomo d’affari nel mondo high-tech ce la dà da bere a tutti, con la sua Neuralink Corporation sta già sperimentando dal 28 gennaio 2024 Telepathy, un microchip “cerebrale” (meglio, una “BCI-Brain Computer Interface”) installato a contatto fisico/neuronale con il cervello umano per realizzare una interfaccia cervello-computer. Anteprima dell’uomo del futuro. Costui, per “sbloccare il potenziale umano” e migliorare le capacità fisiche e mentali, avrà inserito in testa un microchip che lo renderà “ibrido” collegandolo al mitico “Cloud”, con arricchimento all’ennesima potenza delle conoscenze e delle informazioni disponibili e conseguente raggiungimento della “simbiosi con l’Intelligenza Artificiale” (parole letterali del caro Elon). Col rischio (penso io, e non solo io) di far diventare l’uomo un “terminale” umano di un sistema guidato non più dal suo (più o meno) buon senso e dalla sua (per quanto limitata) intelligenza, ma da una Intelligenza Artificiale “Madre” di tutti i terminali, esseri umani compresi. Fantascienza? Forse: non sono proprio certo che sia solo fantasia…

In questo viaggio, un momento fondamentale sarà dato dalla Singolarità Tecnologica, in sintesi il momento in cui l’Intelligenza Artificiale prenderà il sopravvento. Un momento promettente ma anche pericoloso per la storia dell’Umanità, quando le macchine saranno sufficientemente intelligenti da programmarsi e migliorarsi da sole, fino al punto di rendersi indipendenti. Ray Kurzweil, scienziato di Google, mentore e guru che finora le ha azzeccate tutte sia nei tempi che nei modi, prevede che ciò accadrà attorno al 2045, …. ma con un po’ di fortuna e buona volontà potrebbe accadere anche prima….
Per finire, stiamo all’erta, come le vergini con la lampada nella parabola del Vangelo. E se possibile (probabilmente non potrà valere per tutti noi …) proponiamoci di ritrovarci per aggiornare lo Stato Avanzamento Lavori nel 2045, dopo il (per ora ipotizzato) raggiungimento della sopra citata Singolarità Tecnologica. Nel frattempo, gli appassionati (!?!?) che desiderino approfondire l’argomento, possono comprare e sfogliare il saggio “La singolarità è vicina” dell’amico Ray Kurzweil. Con tanti auguri di buona lettura…
10 marzo 2025