Confindustria Venezia-Rovigo e Assindustria Venetocentro verso l’aggregazione
Il progetto è ispirato da una moderna visione di sviluppo metropolitano per la creazione del vertice veneto del nuovo triangolo industriale
Gianni Soleni
Federmanager Venezia
Il giorno 3 maggio i Consigli Generali di
Assindustria Venetocentro e Confindustria
Venezia–Area Metropolitana di Venezia e
Rovigo, hanno dato il via libera al Progetto di aggregazione fra le due Associazioni e al Piano industriale che lo
accompagna delineando gli elementi statutari, economici ed organizzativi, risultato del
lavoro svolto dalla Commissione Paritetica.
L’esame del Progetto da parte dei Consigli Generali è seguito a quello dei rispettivi
Consigli di Presidenza del 26 aprile u.s.
Seguirà a breve la consultazione della
base associativa sulla proposta di aggregazione (nove incontri programmati nei
territori di Padova, Treviso, Venezia e Rovigo), per la più ampia partecipazione, approfondimento e condivisione degli imprenditori Associati. Ad esito di questi incontri e
delle osservazioni emerse, il Progetto sarà
portato nella versione definitiva a settembre
in delibera dei Consigli Generali. Seguirà
infine il voto delle Assemblee Generali
degli Associati – su Atto di integrazione e
Statuto – nel mese di novembre 2022.
Il Progetto di aggregazione tra Assindustria Venetocentro e Confindustria Venezia-Rovigo è ispirato da una moderna visione di sviluppo metropolitano, volta alla creazione del vertice Veneto del nuovo triangolo industriale, alla valorizzazione unitaria delle
identità e complementarietà territoriali, con
l’obiettivo di accrescere la capacità competitiva delle imprese, lo sviluppo e l’attrattività dei territori.
L’obiettivo strategico è la modernizzazione del sistema associativo (superando vincoli territoriali, settoriali e culturali ormai datati), la qualificazione dei servizi e delle competenze, il rafforzamento delle reti di filiera tra piccole, medie e grandi imprese, della capacità progettuale di area vasta e rappresentanza sia sul piano locale che nazionale. Mantenendo al contempo puntuale radicamento sul territorio, vicinanza e prossimità alle imprese. «La complessità delle trasformazioni e degli shock esterni richiede ‘innovazioni di sistema’, anche alla rappresentanza associativa, per essere all’altezza dei tempi – afferma Leopoldo Destro, Presidente di Assindustria Venetocentro – Dopo pandemia, crisi energetica e conflitto che ci hanno colpito duramente, ora è tempo di ricostruire. Ma per vincere questa partita servono strategie condivise. Oggi possiamo provare a farlo insieme, valorizzando la nostra prossimità e le nostre peculiarità, cercando di dare concreta attuazione e identità ad un’unica realtà allargata metropolitana capace di mettere a fattor comune le caratteristiche di ciascun territorio in un’ottica sinergica e integrata, di collegarli alle aree più dinamiche, in Italia e in Europa, con l’obiettivo di creare per tutti opportunità di crescita e attrattività. Un modello che, mantenendo e rinsaldando il legame di prossimità con le imprese e il territorio, per noi irrinunciabile, potrà essere in grado di giocare una partita più ampia, oltre i confini della nostra Regione».
«Le grandi metropoli diventeranno sempre di più baricentro per l’attrazione di investimenti e per la generazione del valore – dichiara Vincenzo Marinese, Presidente di Confindustria Venezia-Area Metropolitana di Venezia e Rovigo –. In questo contesto, la progettualità per un territorio ampio come il nostro, che contribuisce alla creazione di oltre il 50% del Pil del Veneto, dovrà guardare allo sviluppo di un’area metropolitana che sia motore per la crescita del Nordest. Unire le forze per diventare la seconda Confindustria territoriale d’Italia ci permetterà di essere riconosciuti come interlocutori autorevoli dagli stakeholder e dalla politica. In questo modo, contribuiremo a consolidare i valori nei quali crediamo, a progettare, ad attrarre investimenti e a mettere l’impresa al centro, poiché essa è il vero patrimonio del territorio».
Il Progetto di Aggregazione sopra illustrato
può essere considerato l’evoluzione della
recente assegnazione del titolo “Capitale della cultura di impresa” per
il 2022 alla candidatura unitaria portata
avanti da Assindustria Venetocentro e Confindustria Venezia Rovigo, titolo promosso
dal Ministero della Cultura a partire dal 2020. In precedenza era stato assegnato alle città di Genova e ad Alba, mentre
nel caso dell’area veneta non si è trattato di
una singola città ma dell’area “Vasta” che
comprende le province di Padova, Rovigo, Treviso e Venezia.
La “Cultura d’impresa” rappresenta infatti il
tratto distintivo di questi territori che si sono
dimostrati capaci di esprimere una soggettività produttiva e manifatturiera declinata,
per prestigio, riconoscibilità e dimensioni,
su scala globale. Un’identità manifatturiera, un insieme di “saperi” e una cultura del
“fare bene” che arrivano da lontano e che
trovano le loro origini nel sistema produttivo
e di relazioni internazionali della Repubblica di Venezia.
Una "Capitale diffusa" nella quale i
protagonisti sono i Territori, i Luoghi, le Produzioni, le Persone, la Cultura e la Storia,
riferiti a quattro ambiti produttivi ben definiti (Navi ed Indotto, Calzature e Sistema
Moda, Vino ed Agrifood, Vallicoltura) e
ad un quinto ambito (Distretti industriali)
trasversale costituito dai numerosi “distretti” industriali locali. Sono state cinque anche le aree tematiche (Imprese integrate, Capitale umano
e Competenze, Reciprocità e Relazione,
Oltreconfine e Fabbridigitale) assunte
come elementi simbolici forti e capaci, grazie alla loro formidabile e universale forza
evocativa, di essere interessanti e attrattivi
per un pubblico vasto, sia esso locale o in
transito all’interno di territori che esprimono
anche un’elevata presenza turistica.
02 giugno 2022