Genova capitale delle tecnologie per l'acciaio green

Siderurgia ed energia. La sinergia necessaria per produrre acciaio senza inquinare

Il Terzo evento Smart Transition 2023 organizzato da Federmanager Liguria il 13 novembre al Museo del Mare nel Porto Antico ha avuto l’obiettivo primario di ricordare ai manager Liguri l’importanza della siderurgia in ambito nazionale e locale oltre all’esistenza di tecnologie per produrre acciaio senza inquinare l’ambiente, possibilmente accoppiate all’utilizzo di energia da fonti pulite.

Dopo i saluti istituzionali, Massimiliano Cocurullo di DUFERCO (membro della commissione nazionale Federmanager per l’energia) ha aperto i lavori quale sponsor dell’evento, subito seguito da Paolo Bonci, (coordinatore della commissione nazionale Federmanager per la siderurgia), che ha evidenziato la rilevanza del settore, non solo come imprese dirette ma per l’impatto verso la manifattura e verso i settori utilizzatori d’acciaio, principalmente aziende meccaniche, meccatroniche e edilizia.

Alcuni dati (2021 – Confindustria / Siderweb): Il settore siderurgico è costituito da circa 1800 imprese in Italia con un fatturato di 80 Miliardi di € e impiega circa 70.000 persone.
In Liguria ci sono 31 aziende siderurgiche e metallurgiche con un fatturato di 1,5 Miliardi di €. A parte Adi, spiccano nomi quali: Duferco; Arinox del gruppo Arvedi; Baosteel Italia, ed Euromet. Anche questo evento, come i precedenti, è stato ottimamente moderato da Luciano Gandini, iniziando da una tavola rotonda con quattro senior managers che hanno raccontato la storia della siderurgia e della relativa impiantistica dagli anni 60 ad oggi, con particolare riferimento al territorio, ai tempi in cui le partecipazioni statali con Italsider e Italimpianti hanno portato ricchezza e fama alla città.

Giovanni Facco ha raccontato la storia di Italimpianti dalla costruzione dei complessi siderurgici Italiani all’espansione nei mercati internazionali; Renato Bissa, fondatore della società di costruzioni SOMIN, ha descritto i notevoli sviluppi dei montaggi in questi 30 anni, nei quali ha montato la maggior parte degli impianti in Italia; Ezio Palmisani, Direttore di Duferco Engineering, ha raccontato l’esperienza di trasformazione di DUFERCO da trading a produttore di acciaio, infine, Giovanni Motto ex direttore di vari stabilimenti italiani, ora consulente di Acciaierie d’Italia, ha raccontato la sua lunga storia, raccomandandosi di trasmettere alle nuove generazioni la tradizione tecnologica, professionale e umana di questo settore.
Nel secondo Panel Guido Chiappa Vicepresidente RINA-CSM ha illustrato le nuove tecnologie che il Centro Sviluppo Materiali (nato a Genova nel 1963) sta sviluppando con l’utilizzo progressivo dell’Idrogeno per ridurre fino ad annullare le emissioni di CO2 nella produzione di acciaio. RINA-CSM sta installando un impianto pilota presso i laboratori di Castel Romano che servirà per la messa punto dei processi industriali.

Il terzo Panel è stata una seconda tavola rotonda nella quale sono state protagoniste PAUL WURTH-SMS, DANIELI E TENOVA, tre tra le maggiori aziende mondiali di impiantistica siderurgica che hanno sede anche a Genova, dove impiegano centinaia di professionisti impegnati a progettare e costruire impianti all’avanguardia nel settore. L’ing. Cristiano Castagnola Head – Paul Wurth Green Steel Task Force ha descritto le tecnologie e le soluzioni tecnologiche che stanno adottando in nuovi impianti green in costruzione in Svezia e in Germania.
Danieli e Tenova hanno presentato dei giovani molto preparati (l’ing. Elisa Salamone - Proposal Manager di DANIELI CENTROCOMBUSTION e l’ing. Alessandro Della Rocca - Business Development Manager di TENOVA) i quali hanno illustrato le relative innovazioni delle loro società (unite col processo Energiron per la riduzione diretta) e che sviluppano, separatamente, bruciatori ad Idrogeno miscelato con combustibili tradizionali e nuove tecnologie per forni di riscaldo e trattamento. 
Buntia Girelli

Buntia Girelli Federmanager Verona

Ci si concentra quindi non solo nella produzione di acciaio liquido a basso impatto carbonico ma anche nelle sezioni downstream dei prodotti. È stata particolarmente apprezzata la presenza di giovani promesse dell’industria siderurgica perché questo business richiama troppo poco l’attenzione e l’interesse degli studenti; è di fatto una industria che potenzialmente è leader di sostenibilità, essendo l’acciaio uno dei pochi prodotti totalmente riciclabili.
L’evento che, per la ricchezza di contenuti e delle testimonianze riportate ha avuto una durata di quattro ore (invece delle solite due) si è concluso con un magistrale intervento del prof. Antonio Gozzi Presidente FEDERACCIAI e di DUFERCO che ha descritto la situazione della siderurgia italiana con molte luci ma purtroppo anche con ombre.

Il prof. Gozzi è entrato nel merito del convegno descrivendo come i costi dell’energia siano e saranno sempre di più un fattore determinante per rendere competitiva la produzione di acciaio in Italia e in Europa. Nel prologo dell’intervento è stato descritto e illustrato il recente investimento di circa 280 Milioni di euro che il gruppo DUFERCO ha effettuato nella propria acciaieria di San Zeno (BS) installando un moderno ed efficiente laminatoio a caldo per travi e profili.

L’intervento ha inoltre messo in luce come oggi in Italia vengono prodotte circa 23 Milioni all’anno di acciaio di cui 20 da Forno elettrico e solo 3 dagli ultimi altoforni ancora in funzione a Taranto dopo la chiusura di quelli di Genova, Bagnoli, Piombino e Trieste. L’acciaio prodotto da forno elettrico ha un’emissione di CO2 per tonnellata pari a un decimo di quella prodotta da Altoforno, ovviamente a patto che l’energia elettrica sia prodotta da energie rinnovabili o da Nucleare. 
Diventa quindi fondamentale per produrre acciaio senza inquinare avere a disposizione energia elettrica a basso costo e pulita o Idrogeno che anch’esso dovrà essere prodotto da fonti energetiche pulite. Il prof. Gozzi ha polemicamente fatto notare che alcune nazioni europee ed in particolare Germania e Francia stanno utilizzando aiuti di stato per favorire i loro produttori di acciaio con un prezzo ridotto dell’energia elettrica di circa 70 euro a MWh contro i 129 euro che devono spendere i produttori italiani. Si vede quindi come questo fattore possa squilibrare pesantemente il mercato della produzione di acciaio all’interno della Comunità Europea.

Il prof. Gozzi ha inoltre fatto notare che i produttori privati italiani hanno investito circa due miliardi di euro di tasca propria negli ultimi anni e questo consente di avere una produzione di acciai di alta qualità e competitivi senza aver impattato sulle casse statali.
Altra storia purtroppo è quella dei siti di Piombino e di Taranto che stanno attraversando una crisi ormai decennale e di cui non si vede ancora una fine. Per il sito di Piombino c’è un nuovo progetto che vede attori principali Metinvest e Danieli; il prof. Gozzi ha però sottolineato che i produttori stranieri sono benvenuti solo se portano investimenti importanti e non si basano su aiuti statali con la scusa di favorire l’occupazione.

Per Acciaierie d’Italia il prof. Gozzi si aspetta che la società, che è in sofferenza, immetta i fondi necessari per risanare la situazione attuale e avviare i progetti di rilancio industriale. Importante sarà l’esito della riunione dei soci del 23 novembre, sebbene il comportamento negli ultimi anni del socio di maggioranza non faccia pensare ad un esito positivo della ricapitalizzazione.
Possiamo affermare che Il trentunesimo evento In-Formativo è stato un successo con la partecipazione di 120 partecipanti nella meravigliosa cornice del Museo del Mare e si è concluso con un’apericena di Networking nella splendida terrazza con vista sul centro storico di Genova. Questo Evento ha dimostrato come a Genova ci siano Tradizione, Esperienze, Competenze, Tecnologie e soprattutto Manager per continuare a dare un contributo importante all’industria Siderurgica del Paese continuando una leadership tecnologica e manageriale che nasce dagli albori della prima Rivoluzione Industriale.