I Soloni del day after
Opinionisti su tutto ed esperti del nulla

Alberto Pilotto Federmanager Vicenza
Alberto Pilotto
Il titolo vuole ricordare un caro amico, collega, compagno di tante escursioni estive e invernali sulle Dolomiti, mancato qualche anno fa. Le nostre vite professionali, dopo la frequentazione universitaria a Padova (Chimica) si sono incrociate in due importanti società vicentine del settore chimico-farmaceutico. Più di qualche volta l’ho sentito usare il termine “Solone” (nella sua accezione spregiativa) nei riguardi di alcuni personaggi incontrati nella nostra comune vita professionale e, poiché si usava spesso la lingua inglese con i nostri inerlocutori, ci aggiungeva un bel “day after”. L’uso dei due termini era la dimostrazione di un forte giudizio negativo della persona. Questa premessa mi è venuta alla mente in queste ultime settimane che hanno visto vari personaggi, italiani e non, provenienti dai settori più diversi (politici, amministratori, giornalisti, opinionisti, economisti, accademici…) occupare le pagine dei giornali, delle TV, dei social, con dichiarazioni, proposte, progetti, critiche relativamente a qualsiasi argomento, in particolare se estranei alle loro “esperienze” e “competenze” e che rientrerebbero a pieno titolo, secondo Lui e me, nella categoria dei “Soloni del day after”. Recentemente, poi, la categoria si è arricchita con una nuova specie: i vaticanisti. Solone è stato un politico, giurista e poeta ateniese (ca. 638-558 a.C) annoverato tra i sette sapienti della Grecia. Nel nostro caso viene usato in tono un po’ spregiativo di chi presume di possedere il metodo infallibile di rimettere a posto situazioni difficili o compromesse. Il day after (il giorno dopo) indica che questo metodo viene espresso non in anticipo ma dopo il verificarsi di certi eventi. La somma delle due azioni è devastante nel giudizio complessivo! Sono numerosi gli esempi di Soloni, sia in Italia che in UE, che abbiamo già menzionato nei passati numeri di questa rivista senza, tuttavia, averli gratificati di questo termine. La Germania, che aveva predicato il Green Deal (per la salvezza del Mondo) e imposto a tutti nella UE, produce il 26-28% dell’energia con il carbone! La Spagna ha recentemente subito un blackout totale in cinque secondi: tutta la penisola al buio. La causa probabile, a detta di tecnici del settore, è uno squilibrio elettrico: l’uso massiccio di eolico e solare unito alla scarsità di energia convenzionale (a carbone e nucleari) riduce in maniera significativa la capacità delle reti di mantenere la stabilità. In Gran Bretagna ha destato un grande scalpore la recente dichiarazione dell’ex primo ministro Tony Blair, laburista considerato un faro dei cosiddetti progressisti, relativamente al Green deal: “la transizione ecologica richiede sacrifici enormi ed è destinata a fallire” (p.e. cambiare auto e caldaia, sostituire serramenti, ecc.) e l’incidenza di tutta la Gran Bretagna (sesta economia del mondo) decarbonizzata sarebbe pari al 2% del totale mondiale. Chissà se i Soloni nostrani, italiani ed europei, terranno conto di quanto affermato da Blair o, non essendo la G.B. nella UE, non lo riterranno meritevole di considerazione e lo bolleranno con il termine: negazionista. (Il negazionismo è un nuovo peccato mortale inventato da certuni per screditare gli avversari, politici e non, e usato, impropriamente, in qualsiasi argomento).
