Il piano generale della mobilità ciclistica 2022-2024
Un fondamentale contributo per lo sviluppo della mobilità ciclistica in Italia
Mauro Nicoletti
Federmanager Verona
In sintesi, “la finalità del Piano è quella di
rendere, a ogni livello, la mobilità ciclabile
una componente fondamentale del sistema
modale sostenibile per l’Italia, con caratteristiche di accessibilità, efficienza trasportistica ed economica, positivo impatto ambientale, strumento ad ampia accessibilità
sociale e a basso costo economico”.
Fra gli obiettivi quantitativi che, in un’ottica di medio periodo, il Piano propone di
raggiungere entro il 2024 rientrano fra gli
altri: la predisposizione dei Piani Regionali della Mobilità Ciclistica, l’aumento del
20% della quota modale di spostamenti in
bicicletta nei capoluoghi di provincia/città
metropolitane, l’incremento della densità
delle infrastrutture ciclabili nei capoluoghi
di provincia/città metropolitane fino al raggiungimento del valore medio nazionale di
32 km/100 kmq, la dotazione di posti biciclette, parcheggi dedicati e velostazioni in
prossimità di stazioni sia ferroviarie che di
autolinee del trasporto locale.
Alla realizzazione degli obiettivi previsti dal
Piano sono destinate risorse del PNRR con
due specifiche aree di intervento. Per le ciclovie turistiche si prevede l’assegnazione
a Regioni e Province autonome di 400 milioni dal 2021 al 2026, di cui 150 milioni di
fondi statali a legislazione vigente.
Questi finanziamenti sono destinati alla realizzazione, entro giugno 2026 di almeno 1.235 km. aggiuntivi di ciclovie turistiche, incluse le opere di manutenzione straordinaria.
Per le ciclovie urbane sono destinati 200 milioni, di cui 50 milioni di fondi statali a legislazione vigente, per il rafforzamento della mobilità ciclistica e, in particolare, per la costruzione di 930 km. aggiuntivi di piste ciclabili urbane e metropolitane (565 entro il 2023 e 365 entro il 2026).
Ma le risorse destinate nell’ambito del PNRR rappresentano solo una parte di quelle complessivamente destinate allo sviluppo della mobilità ciclistica, pari a 1.154 milioni di euro, di cui 716 milioni destinati alle ciclovie turistiche e 438 milioni alle ciclovie urbane e metropolitane. I finanziamenti (in milioni di euro) destinati alle ciclovie turistiche ubicate, in tutto o in parte, nel Nord-Est sono:
- Ciclovia Venezia-Torino (Eurovelo 8) 67,62
- Ciclovia del Sole Verona-Firenze (Eurovelo 7) 39,12
- Ciclovia del Garda 46,62
- Ciclovia Trieste-Lignano Sabbiadoro-Venezia 46,62
- Ciclovia Adriatica (Chioggia-Gargano) 118,12
Le risorse complessive (in euro) destinate alle ciclovie urbane ubicate nel Nord-Est sono invece:
Nel valutare le iniziative da adottare per la
realizzazione degli obiettivi di sviluppo della mobilità ciclistica, il Piano presenta anche i risultati di recenti analisi territoriali relative all’uso della bicicletta nelle varie aree
del Paese, dai quali emerge che le regioni
e le province del Nord-Est presentano il più
alto tasso di utilizzo della bicicletta come
mezzo di trasporto sia per il lavoro (6,2%)
che per lo studio (6,0%), con trend in aumento dopo la pandemia.
Anche i dati sull’evoluzione del mercato
delle biciclette e accessori registrano interessanti trend in crescita e una significativa
dinamicità.
Nel 2020 sono state vendute
in Italia circa 2 milioni di biciclette, con un
incremento del 17% rispetto al 2019, incremento dovuto soprattutto alle bici elettriche, che negli ultimi cinque anni hanno
quintuplicato le vendite.
Nel triennio 2021-
2023 è previsto un incremento della produzione di biciclette di oltre il 7% annuo, con
oltre il 25% per il segmento e-bike. L’intero
comparto genera oggi circa 9 miliardi di ricavi annui e occupa 17.000 addetti e l’Italia
risulta essere il primo produttore europeo,
con una quota di mercato del 21% e un saldo export/import positivo per oltre un milione di biciclette.
Un’ulteriore indicazione delle dimensioni e
delle potenzialità economiche collegate alla ciclabilità è rappresentata da alcuni dati
relativi al cicloturismo.
Il Rapporto “L’ecosistema della bicicletta” di Banca Ifis, presentato nell’ambito dell’Italian Green Road
Award – Oscar del Cicloturismo italiano il
3 giugno scorso, ci dice che gli italiani interessati a esperienze di cicloturismo sono
circa 8 milioni e che la spesa generata in
Italia nel 2021 in questo settore è stata di 4
miliardi di euro, pari al 7% della spesa turistica nazionale, con una proiezione di 20
miliardi di futuri, possibili ricavi sul mercato
nazionale.
Oltre agli aspetti squisitamente economici
dianzi evidenziati, ciò che fa ritenere il Piano Generale della Mobilità Ciclistica uno
strumento di grande rilevanza per il Paese
sono le possibili ricadute sociali e di sviluppo che la sua piena e rapida adozione
potrà generare.
Per quanto riguarda le aree
urbane e metropolitane si potrà realizzare un modello di mobilità più sostenibile,
che permetterà di spostarsi in bicicletta,
per motivi di lavoro, di studio o di svago,
nelle brevi e medie distanze, in sicurezza
e in modo veloce ed efficiente.
Importante
potrà essere anche il contributo al “processo di rivitalizzazione dei borghi e dei centri
storici minori e al rilancio delle aree interne
meno antropizzate”, che la realizzazione di
ciclovie e itinerari su strade a basso traffico
potrà apportare, favorendo accordi tra Comuni per la condivisione di servizi e agevolando la mobilità lavorativa e scolastica nei
piccoli insediamenti abitativi diffusi.
Lo sviluppo e l’integrazione della rete delle ciclovie nazionali potrà invece, con l’incremento del cicloturismo, permettere di maggiormente conoscere e apprezzare il nostro Paese e le sue ricchezze, valorizzando i territori attraversati ed esaltandone le particolarità e le prerogative della vita locale: fiere, sagre, eventi, iniziative museali e artistiche e, non ultime, le specialità enogastronomiche.
21 settembre 2022