PNRR e dintorni

Il Presidente del Consiglio Mario Draghi alla Camera dei Deputati, aprile 2021: “Sono certo che riusciremo ad attuare questo Piano. Sono certo che l’onestà, l’intelligenza, il gusto del futuro prevarranno sulla corruzione, la stupidità, gli interessi costituiti”

Alberto Pilotto 

Vicepresidente Federmanager Vicenza
All’inizio del nuovo anno, possiamo affermare che, salvo qualche rara ed apprezzabile eccezione, la comunicazione, giornali e TV, è stata occupata esclusivamente dalle notizie sulla pandemia: dati quotidiani su numero di vaccinati, su numero di ricoverati in ospedale e in terapia intensiva, su numero di decessi, su varianti, su green pass e così via, trascurando l’altra grande crisi, quella economica.

PNRR

Riteniamo che una rinfrescata sul Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza, sulle diverse voci che lo compongono, sulle cifre previste e sullo stato di avanzamento dei lavori sia necessario e utile.

Il PNRR si articola in 6 Missioni, che corrispondono alle 6 grandi aree di intervento (Missioni) previsto dal Next Generation EU, e in 16 componenti.
M1. Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura e Turismo: Digitalizzazione, Innovazione Sicurezza nella P.A. Digitalizzazione, Innovazione e Competività nel Sistema Produttivo. Turismo e Cultura 4.0. Totale € 40,32 Mld
M2. Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica: Agricoltura Sostenibile ed Economia Circolare. Transizione Energetica e Mobilità Sostenibile. Efficienza Energetica e Riqualificazione degli edifici. Tutela del Territorio e della Risorsa Idrica. Totale € 59,47 Mld
M3. Infrastrutture per una Mobilità Sostenibile: Rete Ferroviaria ad alta velocità/capacità e Strade sicure. Intermodalità e Logistica integrata. Totale € 25,40 Mld
M4. Istruzione e Ricerca: Potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione dagli asili nido alle Università. Dalla Ricerca all’Impresa. Totale € 30,88
M5. Inclusione e Coesione: Politiche per il Lavoro. Infrastrutture sociali, Famiglie, Comunità e Terzo settore. Interventi speciali per la coesione territoriale. Totale € 19,81
M6. Salute: Reti di prossimità, Strutture e Telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale. Innovazione, Ricerca e Digitalizzazione del S.S.N. Totale € 15,63

Totale delle 6 Missioni: € 191,50 Mld

A realizzare i singoli interventi sono, secondo le rispettive competenze, i Ministeri, le Regioni e gli Enti locali. Gli assi strategici del PNRR sono: digitale, ambiente, inclusione. Le priorità trasversali sono: donne, giovani, mezzogiorno.

La prima rata prevedeva una scadenza al 31/12/2021, 51 Obiettivi/Risultati e 24,1 Mld€. Secondo la Cabina di regia (organo di indirizzo politico che coordina e dà impulso all’attuazione degli interventi del PNRR, istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri): “i traguardi e gli obiettivi… adozione di atti amministrativi… indicazioni propedeutiche alla realizzazione…”, cioè praticamente niente di innovativo. Speriamo di vedere l’inizio di qualche progetto alla scadenza della seconda rata il 30 giugno 2022 (47 Obiettivi/Risultati e 24,1 Mld€). 

Ogni sei mesi è prevista una rata fino al completamento delle 10 rate il 30 giugno 2026, con complessivi 520 Obiettivi/Risultati.

La presidenza del Consiglio ha inoltre promosso un ciclo di incontri per comunicare con cittadini, imprese e Amministrazioni locali sui contenuti e le opportunità del PNRR, denominato Italiadomani. La prima tappa del 2022 è stata Padova il 10 gennaio, sono previste nei prossimi mesi (attuale calendario) Trieste, Bolzano e Trento, per quanto attiene il Triveneto.

Crisi energetica

Veniamo ora a quelli che sono stati definiti dintorni nel titolo: la recente crisi energetica (prezzi abnormi di gas soprattutto, e petrolio) che è andata a sommarsi alla precedente crisi di forniture e aumento di prezzi di varie materie prime con la ovvia conseguenza d una prossima crisi economica. Nel corso del 2021 avevamo assisstito ad una ripresa della nostra economia, anche con prospettive di sviluppo futuro, fino a quando i prezzi del gas dalla Russia non sono aumentati in modo incontrollato e noi, in base all’antico principio “Piove sempre sul bagnato” avevamo rinunciato, da tempo, ad avere una autonomia energetica. Avevamo il nucleare che è stato dismesso, abbiamo il gas nell’Adriatico ma non lo estraiamo perché non è green (lo lasciamo agli altri Paesi limitrofi), avevamo il petrolio dalla Libia, ma è andata come sappiamo. Le tariffe energetiche sono aumentate notevolmente, nonostante l’intervento del Governo, e si prevede che aumenteranno ancora nel 2022: l’energia elettrica e il gas con un aumento medio per famiglia di 1000/2000 €. La cosiddetta “bolletta rovente” sarà ancora più rovente per le Aziende e ha già colpito lo scorso dicembre: abbiamo visto già chiudere alcune imprese per alcuni periodi p.e. le Fonderie di Torbole (BS) e alcune vetrerie di Murano. Sono già in crisi i distretti della carta, delle materie plastiche, dei metalli, del vetro, della meccanica, della ceramica. Anche i settori della meccanica pesante, della chimica e dell’alimentazione sono stati colpiti. Secondo la CGIA di Mestre sono a rischio 500.000 posti di lavoro perché le aziende potrebbero, a breve, essere costrette a fermare la produzione, pur in presenza di ordinazioni, in conseguenza dell’abnorme costo dell’energia. Nonostante questo, se pur incompleto, quadro che potrebbe a breve ad una crisi economica ed occupazionale sembra che per TV e giornali non essere tema che possa interessare i cittadini. Infatti, negli ultimi mesi e soprattutto nelle ultime settimane di gennaio, l’attenzione quasi totale è stata dedicata alle varie elucubrazioni, con i soliti tuttologi a pontificare, relative alle strategie dei vari partiti politici per l’elezione del Presidente della Repubblica. Abbiamo sentito qualificati rappresentanti di partiti che, dopo varie ore di confronto, rendere edotti gli astanti cronisti in attesa del nome del candidato, pontificare: “Deve essere un uomo o una donna di alto profilo costituzionale”, ma anche “super partes”. Non nascondo che ho provato una specie di orgasmo intellettuale; per un attimo avevo temuto per le sorti dell’Italia e di noi cittadini nel caso avessero proposto una persona con conoscenze, competenze ed esperienze politiche. Lo spettacolo andato in onda durante la settimana dedicata alla votazione ha mostrato il peggio della nostra classe politica impegnata giorno e notte in trattative andate a vuoto fino alla nota conclusione: ho provato indignazione ed amarezza. 

Nelle prossime settimane, gli stessi personaggi dovranno affrontare una serie di scadenze importanti, oltre ai progetti del PNRR: tocchiamo ferro!

Videant Consules

A seguito della rielezione di Sergio Mattarella a Presidente della Repubblica mi è venuta alla mente una espressione latina che un mio carissimo amico e collega di lavoro usava quando, in certe occasioni, noi dirigenti non riuscivamo a trovare una soluzione condivisa e, quindi, si doveva ricorrere ai vertici societari: “Videant Consules”. 

La frase originale continua con: ne quid res publica detrimenti capiat (provvedano i consoli affinché lo stato non soffra alcun danno), formula con la quale il Senato Romano dava ai due consoli, eletti ogni anno, i pieni poteri in casi di estrema emergenza (guerre, rivolte, ecc.).

Ci auguriamo che i due consoli moderni (Draghi e Mattarella) possano contribuire a risolvere i numerosi problemi, che affliggono la nostra società ormai da anni, e le impegnative scadenze che ci attendono in Europa.
 
Articolo Dirigenti nordest