Workshop “Parità di genere per il benessere organizzativo”: il valore della certificazione

La parità di genere è davvero raggiungibile?

Di Filippo Tanganelli
Referente Federmanager Padova, Rovigo e Venezia
Il 26 settembre 2024, l’azienda Cattel Spa, leader dal 1910 nel Nord d’Italia nella distribuzione di prodotti nel canale Ho.Re.Ca., ha organizzato un importante evento dedicato alla parità di genere presso la sua sede a Noventa di Piave (VE). L’incontro ha esplorato il tema della parità di genere nelle organizzazioni e ha evidenziato come la certificazione UNI/PDR 125:2022, introdotta dalla legge 162/2021, possa aiutare le imprese a migliorare il benessere e la produttività attraverso politiche più inclusive.

L’evento è stato organizzato in collaborazione con Noiwelfare Srl, società benefit impegnata nel welfare aziendale, moderato dal cofondatore e titolare Francesco Masieri ed a cui hanno partecipato come panelist: Marco Pagan, HR Director Cattel SpA, Enrico Morgante, Direttore CFLI, Giulia Saccardo, Responsabile della formazione in CFLI, Maela Coccato, Referente certificazione PDR 125 di Noiwelfare Srl Società Benefit; Roberta Bassi, HR BVR Banca Veneto Centrale e Referente Gruppo Inclusion Aidp VeF e Filippo Tanganelli, Referente Federmanager Padova, Rovigo e Venezia.

Filippo Tanganelli

Filippo Tanganelli Federmanager Padova e Rovigo

L’incontro, proposto sia in presenza con circa 50 partecipanti ed altrettanti online, si è occupato in primis di illustrare le best practice da seguire per conseguire i migliori risultati in termini di parità di genere al fine di garantire reale sviluppo e crescita professionale dei dipendenti; mettendo in luce come la certificazione PDR 125 e le politiche di parità siano strumenti non solo per garantire maggiore equità, ma anche per rafforzare la competitività e il benessere generale nelle organizzazioni.

Sono stati affrontati non solo aspetti normativi ma anche tante informazioni concrete e case study specifici partendo da una semplice domanda: La parità di genere è davvero raggiungibile? E può servire a migliorare la competitività nelle aziende? 

Come incipit Francesco Masieri (NoiWelfare) ha affermato: “L’Italia ricopre un poco edificante 79° posto (su 146 Paesi) nel Global Gender Gap Index. Una disparità che riguarda in particolare le opportunità, la retribuzione e i ruoli di leadership. Questo a causa di retaggi culturali ma anche di politiche che non favoriscono certo la parità di genere, nonostante sia ormai emerso chiaramente che nelle aziende in cui essa viene promossa vi è un netto incremento in termini di performance (+17%), decision making (+20%) e qualità del lavoro di squadra (+30%)”.
Marco Pagan (Cattel) in seguito illustrato i motivi per cui la sua azienda ha deciso di intraprendere il percorso verso la certificazione: “un’opportunità di contribuire a portare nella società stessa, non solo in azienda, un clima di maggior rispetto e parità, a partire dal linguaggio utilizzato nelle relazioni quotidiane, linguaggio che deve essere consapevole e rispettoso”.

A seguire Enrico Morgante (CFLI) ha descritto il progetto “Io Porto Parità” che ha attratto ben 50 partner nella provincia di Venezia, focalizzandosi sulla leadership femminile. Interessanti anche i chiarimenti di Maela Coccato (NoiWelfare) sugli obiettivi della certificazione e sui modalità pratiche ed i passaggi obbligati che le aziende devono intraprendere in questo percorso.

Appassionato l’intervento di Roberta Bassi (BVR), che ha descritto il percorso di certificazione della Banca e la preziosa sensazione che deriva dalla consapevolezza di portare un valido contributo al cambiamento di cultura. Ciò si traduce in valore per l’azienda e per l’intero territorio.

Un altro importante esempio concreto è stato illustrato da Filippo Tanganelli (Federmanager Padova e Rovigo e Venezia) sottolineando come anche Federmanager stessa abbia ottenuto questa certificazione dimostrando l’impegno dell’associazione verso la parità di genere e la valorizzazione di un ambiente lavorativo inclusivo, divenendo un esempio per le aziende associate.

Significativo anche il contributo di Giulia Saccardo (CFLI) descrivendo le varie forme di attività svolte da CFLI in ambito parità di genere: 700 persone, 600 ore di formazione, 200 ore con gli studenti.

Durante l’evento è emerso che ad oggi sono più 1000 le aziende certificate PDR 125 nel Veneto, da grandi aziende come Veritas e come le sedi operative di Amazon alle tante PMI, ma il certificato non basta, non è sufficiente esporlo all’ingresso dell’azienda, la certificazione non va subita dai dipendenti ma capita e vissuta. Ci si è inoltre soffermati sul problema dei retaggi culturali difficili da estirpare: emblematica la frase – ancora troppo spesso utilizzata – “Ragioni proprio come una donna”; la Parità di genere è un principio fondamentale che deve diventare una realtà consolidata nelle aziende italiane creando una cultura nuova, che vada oltre i vecchi stereotipi e valorizzi l’unicità degli individui, un ambiente di lavoro inclusivo in cui l’equilibrio tra lavoro e vita privata sia possibile.

In conclusione di evento, prima del aperitivo finale, i panelist hanno confermato all’unanimità l’importanza di adottare misure concrete, come gli asili aziendali, supportare più efficacemente le dipendenti oltre il periodo di maternità e sensibilizzando il personale aziendale sulle tematiche come le molestie sul lavoro, evidenziando così l’impatto positivo sui dipendenti, sulla comunità e su un nuovo modo di vivere l’azienda e sentirsi davvero parte di essa.