Twin Revolution Program

Quando innovazione digitale e sostenibilità (ri)disegnano il futuro delle managerialità globali.

Francesco Airenti, Cecilia Chizzali, Massimo Colorio, Giuseppe Dominici, Valeria Grillo

Introduzione al progetto

Qualche settimana fa si è conclusa la quarta edizione del TWIN REVOLUTION Program e il relativo study tour, un fiore all’occhiello del programma formativo di Federmanager.

Federmanager ha affidato a Federmanager Academy la progettazione di TWIN REVOLUTION PROGRAM & STUDY TOUR, con il supporto scientifico dell’Osservatorio 4.Manager e in sinergia con le iniziative su queste due Transizioni attivate da SFC (Sistemi Formativi Confindustria) e dai DIH (Digital Innovation Hub). 

L’obiettivo dell’iniziativa è stato quello di garantire ai manager selezionati un percorso di alta specializzazione dedicato allo sviluppo, aggiornamento e integrazione delle competenze per accrescerne il profilo professionale come Digital Innovation Manager o come Sustainability Manager. 

Il percorso è iniziato a gennaio 2024 ed è terminato a maggio 2024 ed ha visto la partecipazione limitata a 53 manager che sono stati selezionati in base ai profili e alle esperienze di carriera. 
Questo ha permesso di incrociare profili ed esperienze diverse, alimentando uno degli obiettivi di Federmanager: la creazione di un network di valore tra i diversi associati e le loro esperienze/competenze. 

Tra questi manager sono stati selezionati cinque associati delle territoriali Nord-Est: Francesco Airenti (Verona), Cecilia Chizzali (Treviso), Massimo Colorio (Padova), Giuseppe Dominici (Venezia) e Valeria Grillo (FVG). 

Il progetto formativo si è rivelato un vero e proprio “viaggio” tra Digitalizzazione e Sostenibilità, che sono le rivoluzioni “gemelle” dei nostri tempi perché si rafforzano a vicenda in quanto la ricerca di soluzioni meno impattanti è possibile quasi sempre col ricorso agli interventi smaterializzati del digitale, e perché la Sostenibilità è un grande cantiere che stimola il mondo digitale a nuove sperimentazioni. 

Un percorso manageriale, quindi, che ha avuto come obiettivo principe l’approfondimento delle sinergie che esistono fra i due ambiti; infatti, oltre a webinar dedicati alla Digitalizzazione o Sostenibilità, tenuti da figure di prim’ordine in questi ambiti, sono state previste visite in aziende che rappresentano l’eccellenza in ambito digital e sostenibilità (quali Samsung, Siemens, ENI-Versalis, ABB, per citarne alcune) e uno straordinario Study Tour dove i manager selezionati hanno avuto la possibilità di confrontarsi e valutare le applicazioni delle “rivoluzioni gemelle” in due delle aree più innovative del mondo (New York e Silicon Valley), creando un network di alto profilo a livello internazionale.

I partecipanti

I partecipanti

New York

Guidati dai rappresentanti di Federmanager Academy, Federmanager e 4.Manager, i partecipanti hanno iniziato il loro study tour dalla East Coast americana. 

Durante la tappa newyorchese, il punto di riferimento per il gruppo di Federmanager è stato l’Istituto Italiano di Cultura: fondato nel 1961 dal Governo Italiano, la sua missione è di promuovere la lingua e la cultura italiana negli Stati Uniti. Sotto la guida del Ministero degli Affari Esteri, del comitato consultivo e del suo personale, l’Istituto Italiano di Cultura di New York promuove gli scambi culturali tra l’Italia e gli Stati Uniti, in una varietà di settori, dalle arti alle discipline umanistiche alla scienza e tecnologia. 

“New York si è confermata un contenitore di grandi potenzialità dove le opportunità sono alla portata di tutti ma, purtroppo, non aspettano tutti…” ci racconta Francesco Airenti “L’esperienza è stata sorprendente sia per il livello di percepito che ha l’Italia nel contesto locale, ma soprattutto per il parterre di speaker ed aziende coinvolti da Federmanager Academy, con i quali abbiamo avuto il piacere di confrontarci in prima persona”. 

Il programma degli incontri e degli speaker, organizzato egregiamente da Federmanager Academy, nelle persone del Presidente Marco Bertolina e del Direttore Federico Mioni, è stato studiato in maniera molto attenta per permettere di valutare le tematiche digital e sostenibilità da più punti di vista, per esempio quello accademico, quello economico, quello politico e quello del business. 
“La prima tappa dello Study tour è stata New York, uno dei fulcri del mondo economico ma anche crocevia di tutte le scelte per il futuro. Questa tappa ci ha fatto conoscere la Digitalizzazione e la Sostenibilità da un punto di vista business oriented ed è per questo che abbiamo coinvolto personaggi di spicco provenienti da ambienti diversi” commenta Marco Bertolina. 

Grazie all’ospitalità del’IIC e al prezioso contributo della professoressa Mascia Ferrari e del professor Kose John della NYU Stern School of Business, il gruppo si è focalizzato sui principi della sostenibilità applicati al contesto normativo statunitense e sulle le implicazioni ESG per un business sostenibile. 

Per quanto concerne la parte politica, i manager hanno avuto l’occasione di confrontarsi con il Deputato della Repubblica, dott. Christian Di Sanzo, eletto per il Nord e Centro America, che ha indicato le linee guida progettuali italiane per rafforzare le relazioni politiche con il governo americano, che rappresenta un interlocutore storicamente attivo e vicino all’Italia, sebbene il contesto socio-economico globale stia vivendo una fase di forti tensioni e incertezze. 

Lato business, l’incontro con un manager di caratura globale come Mauro Porcini, ex 3M, SodaStream International, Virgin ed attualmente SVP & Chief Design Officer di PepsiCo, ha introdotto il Gruppo ai cambiamenti in ambito innovazione, business design e sostenibilità che la multinazionale americana sta portando avanti da qualche anno per differenziarsi e rafforzarsi a livello globale, ponendo l’accento sui tre fattori chiave del “design thinking”: il lato umano, l’elemento tecnologico e la prospettiva di business: “L’esperienza internazionale di Mauro Porcini ci conferma una volta di più come il manager di oggi debba essere soprattutto un catalizzatore, un amalgamatore culturale, che connetta i vari attori che hanno competenze verticali, con l’obiettivo di creare soluzioni vincenti sul mercato per creare valore condiviso.

Mioni introduce l'On. Di Sanzio

Mioni introduce l'On. Di Sanzio

E questo, a mio avviso, rappresenta il fulcro dell’evoluzione delle organizzazioni moderne e del business” ci racconta Cecilia Chizzali. “Oggi chi ha un progetto interessante può attrarre risorse economiche, organizzative e di propulsione che quarant’anni fa erano inimmaginabili” aggiunge Massimo Colorio “e anche un colosso come Pepsi Co. si può trovare “sotto attacco” non più solo dai brand globali ma anche dalle piccole startup efficienti, che possono creare nuovi business che fagocitano parte dei consumi. 

Le big companies devono quindi raggiungere quello che gli americani definiscono il “full potential” di ogni brand: sapere leggere il mercato, mettere al centro le persone, pensare alla prospettiva del marchio fra dieci anni e spingere seguendo la strada dell’innovazione con determinazione”.

L’innovazione è quindi la chiave di volta, ma spesso le Aziende sono reticenti a percorrerla perché si è portati ad abbandonare l’inerzia legata al business principale: cambiare è difficoltoso, implica investire in energia (economica e fisica) e c’è molta incertezza: Francesco Airenti evidenzia un punto focale dell’incontro con il management di Pepesi Co. “Come ha sottolineato Mauro Porcini, anche noi come umani ci siamo evoluti per sopravvivere e non estinguerci. Bisogna quindi comprendere che le Aziende devono investire nell’innovazione ed avere una visione prospettica verso il futuro per prendere decisioni importanti (e a volte non semplici…) soprattutto quando sono in salute e stanno performando bene”. 

Oggi, quello che emerge dal confronto con le managerialità statunitensi è che il valore umano del business si sta avvicinando a quella finanziario: se non crei brand che sono più sostenibili, più belli, più salutari dei competitor, ci penseranno questi ultimi a cambiare le regole del gioco e sfruttare un vantaggio che tu, come leader, non sei riuscito a sfruttare. 

La sfida del manager moderno è quindi quella di essere sempre curioso su tutto, imparando a gestire le variabili che cambiano continuamente dotandosi di skill adattive per favorire la propria crescita come leader. 

Senza dimenticare le innovazioni tecnologiche, AI in primis, che porteranno le organizzazioni, i brand e i business verso crescite, velocità e spazi ancora tutti da definire. 

E qui gioca un ruolo chiave il “valore umano” (human-centricity) perché la sostenibilità delle aziende passa anche dalla necessità di dare una visione antropocentrica al business e al ruolo delle aziende nei confronti delle persone e del contesto esterno, come ci ricorda Richard Branson, Presidente del Gruppo Virgin: “Se vuoi diventare come Steve Jobs non devi imparane i processi mentali ma imparare a leggerne il cuore”. 

Molti di questi spunti strategici vengono approfonditi da Mauro Porcini in due suoi libri, “L’età dell’eccellenza” e “The human side of innovation”. 

“Un aspetto che mi ha colpito di questo talk” racconta Giuseppe Dominici “la definizione delle caratteristiche umane che devono avere le persone dei team moderni, soprattutto se comparato con i modelli di management degli ultimi quarant’anni: oggi, infatti, attributi quali la gentilezza, la bontà e la fiducia sono diventati dei driver di produttività ed efficacia nel lavoro di squadra. 

Mettere le persone giuste sui progetti giusti diventa sempre più fondamentale per il successo del team e del business”. 
“Il messaggio che riceviamo dal contesto manageriale americano è che ormai l’epoca dei one-man-show in azienda ha fatto il suo tempo lasciando il posto ad empowerment, inclusività, empatia, networking e confronto di team per facilitare lo sviluppo e la crescita del business di valore” ci spiega Valeria Grillo.

CONTINUA...
Nel prossimo numero di Dirigenti NordEst, grazie allo Study Tour di Federmanager, andremo alla scoperta di nuove realtà newyorchesi per parlare di sostenibilità e digital innovation.