Idrogeno. La terza via per la mobilità parte da Venezia
Nuova stazione di rifornimento ad Idrogeno a San Giuliano
Avanti con l’automobile ad idrogeno! In località San Giuliano (periferia di Mestre fronte laguna) è stata aperta ad inizio giugno 2022 la prima stazione di rifornimento di idrogeno in Italia in ambito urbano ed aperta al pubblico: un traguardo e nel contempo un punto di partenza. La strada per la terza soluzione per la mobilità sostenibile, alternativa ai motori endotermici a combustibile fossile ed a quelli elettrici a batteria, è tracciata ed inizia in Italia dall’area veneziana. La nuova stazione (che mette comunque a disposizione anche benzina, diesel, gas ed energia elettrica) è dotata di due colonnine per il rifornimento di idrogeno, rifornimento che tra l’altro avviene con una modalità molto più vicina a quella tradizionale rispetto alla modalità elettrica, come è immediatamente evidente anche ad osservare la colonnina; il tempo impiegato per un “pieno” si aggira attorno ai cinque minuti. Il servizio avviene in un ambiente innovativo che assicura anche la massima sicurezza. Si possono rifornire sia mezzi leggeri (automobili) che pesanti (autobus etc).
La potenzialità attuale dell’impianto è di oltre 100 kg/giorno. L’impianto è frutto della collaborazione tra la Città Metropolitana di Venezia, il Gruppo ENI (ricordiamo che proprio a Marghera lo stesso gruppo ha attivato nel 2014 anche la prima bio-raffineria in Italia) ed una società automobilistica leader mondiale per la produzione, già attiva da diversi anni, di auto a idrogeno. Tre auto di questo tipo sono già state consegnate alla città di Venezia, altre tre entrano in servizio car-sharing e altre quattro saranno assegnate in tempi brevi. L’autonomia di ogni automezzo, con un pieno di carburante, si aggira sui 600 km. I veicoli alimentati ad idrogeno rappresentano, di fatto, i veicoli elettrici di ultima generazione. Questa tecnologia rivoluzionaria, peraltro nota da diversi anni, prevede l’alimentazione del motore tramite la reazione chimica che avviene tra idrogeno e ossigeno all’interno delle celle a combustibile, anziché dalla tipica combustione di propellenti fossili che avviene nei motori convenzionali. Le celle a combustibile idrogeno, sviluppate originariamente per alimentare i veicoli spaziali, offrono oggi un potenziale di applicazione straordinariamente ampio.
Ricordiamo che l’idrogeno, ottenuto da energie rinnovabili, è completamente privo di carbonio. E quando viene trasformato in elettricità, l’unica emissione prodotta è acqua PURA, leggasi letteralmente H2O. L’idrogeno è inoltre facile da immagazzinare e trasportare, il che permette di sfruttare appieno il potenziale di sostenibilità quando ottenuto da fonti energetiche rinnovabili. Inoltre, dal momento che l’idrogeno si trova praticamente ovunque, esso rappresenta una fonte di energia estremamente conveniente. Da non sottovalutare la piena sostenibilità anche ambientale della sua produzione (a differenza ad esempio del litio, componente delle batterie elettriche, che oggi viene estratto soprattutto in Australia, Sud America e Cina) e la non dipendenza da un singolo Stato (leggasi Cina, che da sola produce il 60 per cento delle batterie. Gas e petrolio Russo ci dicono niente al riguardo?) con i conseguenti rischi che anche attualmente tocchiamo con mano.
Last but not least, la notizia ha avuto una risonanza internazionale. In particolare sono giunte numerose telefonate dalla Germania (dove i punti di rifornimento ad oggi risultano essere oltre 90, seguita dalla Gran Bretagna con 11 impianti) per chiedere informazioni sulla dislocazione, sugli orari di apertura e sulle caratteristiche della nuova stazione di rifornimento.