Porto Marghera viva e vegeta
La ritrovata vivacità industriale dell’area di Porto Marghera
EDISON HA INAUGURATO il 16 giugno u.s. a Porto
Marghera la prima centrale termoelettrica italiana di
ultima generazione (nota come “MARGHERA LEVANTE”), la più efficiente d’Italia e tra le più efficienti al mondo. Un importante traguardo sul fronte della sicurezza
del sistema energetico italiano grazie a una produzione “low carbon” altamente flessibile che compensa
l’intermittenza delle rinnovabili, contribuendo così al
raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione
fissati dal PNIEC (Piano Nazionale Integrato Energia
e Clima redatto dai Ministeri dello Sviluppo Economico,
dell’Ambiente e delle Infrastrutture e Trasporti).
L’impianto ha una potenza installata pari a 780 MW e
un rendimento energetico del 63%, il più alto reso disponibile oggi dalla tecnologia, in grado di assicurare
una riduzione delle emissioni specifiche di ossidi di
azoto (mg Nox/kWh) fino al 70% e di quelle di anidride
carbonica (mg CO2/kWh) fino al 30% rispetto alla media dell’attuale parco termoelettrico italiano.
Il ciclo combinato, realizzato da Ansaldo Energia, è
composto da una turbina da 515 MW, da un generatore
di vapore a recupero (GVRA) con all’interno un sistema catalitico di riduzione degli ossidi di azoto (SCR) e
da una turbina a vapore da 265 MW (TVB). La turbina
GT36 di classe “H” è già oggi in grado di funzionare con
una miscela di idrogeno e gas naturale al 50%, grazie
al suo esclusivo sistema di combustione sequenziale,
con la possibilità di passare al 100% di idrogeno.
Il nuovo impianto, è il risultato di un intervento di ammodernamento (con un investimento di 400 milioni di
euro) della centrale termoelettrica preesistente, realizzata negli anni ’60 del secolo scorso e costantemente
rinnovata nelle tecnologie, tanto da divenire nel 1992 il
primo ciclo combinato a gas naturale realizzato in Italia.
Secondo Marco Stangalino vice Presidente Esecutivo
e Direttore Power Asset Edison, “Marghera Levante è
per noi di Edison l’impianto dei primati. È stato il primo termoelettrico del Gruppo negli anni ’60, il primo turbogas nel ‘92 con turbine di classe “E” e il primo con
turbine di classe “F” nel 2001. Oggi è il primo impianto
di questo tipo in Italia, grazie al lavoro di tutte le imprese del territorio e degli uomini di Edison che hanno
consentito di portare a termine il revamping senza interrompere l’apporto di energia elettrica al sistema e di
vapore tecnologico al Polo chimico circostante”.
A conferma della validità del livello di innovazione raggiunto dall’industria italiana, informiamo che la energy company tedesca RWE (Rheinisch-Westfälisches
Elektrizitätswek AG) ha scelto la turbina GT36 di classe “H” di Ansaldo Energia (in consorzio con la spagnola Técnicas Reunidas) per equipaggiare la sua
nuova centrale a ciclo combinato “hydrogen-ready” di
Weisweiler, nelle vicinanze di Colonia.
La società genovese (controllata da Cdp Equity di
Cassa Depositi e Prestiti) è anche assurta di recente
agli onori delle cronache, in materia di H2, per aver formulato (notizia del 27 luglio u.s.) insieme al gruppo
giapponese Mitsubishi una manifestazione d’interesse,
che ci auguriamo vada a buon fine, relativa allo stabilimento Wärtsilä di Bagnoli della Rosandra a Trieste.
ARRIVA FRESCA UN’ALTRA NOTIZIA, ad ulteriore
evidenza della ritrovata vivacità industriale dell’area
di Porto Marghera: si sta avviando in questi giorni il
progetto “H2 LAGUNA”, polo destinato a produrre 10
MW di idrogeno verde. Nel progetto sono coinvolte
ALPIQ (azienda energetica svizzera. nata nel 2009 e
grande fornitore di servizi energetici sui mercati europei), SINLOC (società di consulenza e investimento che opera sul territorio nazionale) e la veneziana
SAN MARCO PETROLI (nata nel 1962 nella zona di
Marghera, per far fronte alla crescente domanda di
prodotti energetici derivante dallo sviluppo industriale degli anni 60). L’impianto di elettrolisi, alimentato da
energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili e per
la cui realizzazione è previsto un investimento di 25 M€, approvvigionerà aziende del settore trasporto operanti
a livello regionale che utilizzeranno autocarri dotati di
sistema di celle a combustibile a idrogeno, e promuoverà la decarbonizzazione del trasporto via acqua
nella laguna di Venezia.
Il progetto è un primo passo volto a costruire un sistema
regionale per il trasporto terrestre e per la navigazione
marittima. È prevista la distribuzione di idrogeno verde
attraverso una specifica rete di stazioni di rifornimento,
nonché l’offerta di una flotta di camion elettrici a celle a
combustibile, con la modalità “pay-per-use”.
RICORDIAMO INFINE che al centro della strategia
europea di decarbonizzazione c’è l’idrogeno “verde”, ovvero l’idrogeno ottenuto dal processo di elettrolisi dell’acqua mediante elettrolizzatori alimentati da
energia rinnovabile.
L’obiettivo europeo è produrre
10 milioni di tonnellate di idrogeno verde al 2030
con una quota pari al 14% del mix energetico europeo entro il 2050.
06 ottobre 2023