Il Parlamento modifichi le tasse che colpiscono lavoro, trasporti e welfare

Un vero e proprio salasso per le imprese e i dipendenti che subiranno una tassazione di quasi 3.000 euro e dei quadri di oltre 2.000 euro l'anno. Misure del Governo nella direzione opposta rispetto al percorso per la competitività seguito dai paesi europei.

Roma, 31 ottobre. – “L’ultima versione della manovra di bilancio che verrà discussa in Parlamento mostra che c’è poco o nulla per la crescita, mentre c’è un chiaro aumento del carico fiscale sul lavoro e sulle imprese. Ultimo caso, quello delle maggiori imposte sulle auto aziendali e la riduzione, fino ad annullarle, di numerose detrazioni per i redditi medio alti”. Lo ha detto Mario Mantovani, presidente di Cida, la confederazione dei dirigenti e delle alte professionalità, commentando le anticipazioni della legge di bilancio.

L’elenco delle nuove tasse, dell’inasprimento di altre e della riduzione di detrazioni di spese legate al welfare familiare, è lungo e, per alcuni versi, sorprendente perché oltre a colpire sempre le stesse categorie di contribuenti dichiaranti, provocherà dei contraccolpi negativi al mercato di riferimento. È il caso delle auto aziendali: triplicheranno le tasse su questi veicoli utilizzati, all’incirca, da 2 milioni di lavoratori, in larga parte quadri e dirigenti d’azienda che già versano una quota del proprio stipendio per l’utilizzo del mezzo. Secondo le stime di Manageritalia, la ritenuta fiscale di questo fringe benefit per un dirigente crescerebbe dall’attuale media di 1.451 a 4.388 euro, per un quadro da 923  a 3.075 euro. Un provvedimento di tale portata non potrà non avere conseguenze negative sul mercato dell’auto, già alle prese con una difficile transizione, aggravando un settore fondamentale per il sistema industriale nazionale".

Altrettanto criticabile è la riduzione/eliminazione delle detrazioni per i redditi oltre i 120mila euro l’anno, perché riguarderanno anche le spese sanitarie e la scuola per i figli. In questo caso viene intaccato il welfare familiare, colpendo il contribuente onesto che deve destinare una quota del proprio reddito in spese per la salute e per l’avvenire dei propri figli".

Cida si avvarrà di tutti gli strumenti democratici per esprimere il proprio dissenso, impegnandosi a denunciarne le criticità nelle sedi parlamentari e, se serve, mobilitando le categorie professionali che rappresenta per dare forza al proprio messaggio. La nostra convinzione è che la manovra sia fortemente sbilanciata a reperire le risorse necessarie per fronteggiare spese non sempre giustificabili. Ricordiamo le parole del Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, in occasione della Giornata mondiale del risparmio: <La via principale per tutelare il risparmio resta la crescita>”, ha concluso Mantovani.

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CIDA è la Confederazione sindacale che rappresenta unitariamente a livello istituzionale dirigenti, quadri e alte professionalità del pubblico e del privato. Le Federazioni aderenti a CIDA sono: Federmanager (industria), Manageritalia (commercio e terziario), FP-CIDA (funzione pubblica), CIMO (sindacato dei medici), Sindirettivo (dirigenza Banca d’Italia), FENDA (agricoltura e ambiente), FNSA (sceneggiatori e autori), Federazione 3° Settore CIDA, FIDIA (assicurazioni), SAUR (Università e ricerca), Sindirettivo Consob (dirigenza Consob), Sumai-Assoprof 

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