Equità Fiscale

La settima indagine sulle imposte dirette realizzata da Itinerari Previdenziali rileva che solo metà della popolazione paga almeno 1 euro. I dipendenti contribuiscono per il 51,8% del gettito, i pensionati il 29,4%, gli autonomi e gli altri meno del 19%. La Tavola rotonda del 4 Novembre ha aperto il dibattito sull'Equità Fiscale per far emergere i 120 miliardi di evasione.

Franco Del Vecchio

Segretario CIDA Lombardia - lombardia@cida.it
L'articolo "L’insostenibile iniquità del fisco italiano: conto da 171 miliardi che grava sulle spalle di pochi" riporta i dati sul pagamento delle imposte dirette presentati lo scorso 8 ottobre e permette di accedere al video del convegno.

Le tasse le pagano solo e sempre gli stessi mentre prospera l'evasione fiscale che il Presidente Mattarella ritiene prioritario contrastare per l'equità e legalità di un Paese civile, come è possibile notare cliccando il video della dichiarazione del Presidente della Repubblica.

Il 4 novembre “Giornata dell'Unità Nazionale” CIDA ha organizzato una Tavola Rotonda Webinar di approfondimento per mettere a confronto le valutazioni e le proposte di Alberto Brambilla, Carlo Cottarelli, Davide GiacaloneRiccardo Alemanno, Piergiorgio Valente, Maria Cristina Origlia Mario Mantovani per delineare iniziative concrete e prospettive sostenibili per il Paese che vorremmo.

L'obiettivo è stato quello di aprire un dibattito sociale per una maggiore partecipazione alla "Cosa Pubblica", per immaginare e aggregare il consenso sulle regole della civiltà nella quale vorremmo vivere, superando le politiche dell'antica Roma e del Medio Evo caratterizzate da "panem et circensis" e da "principesche concessioni" per ingraziarsi il popolo.

Una società nella quale: donne, uomini e giovani possano realizzare i propri sogni e le proprie ambizioni; nella quale prevalga la chiarezza delle regole, la libertà, la trasparenza e la certezza del diritto. Una società nella quale lo Stato si occupi di regole e di opere nell'interesse tutti. Un'Italia meno divisiva e litigiosa per costruire un contesto di rispetto e fiducia.

Sono tanti i temi di interesse della persone che hanno a cuore il futuro del Paese e, nelle due ore della Tavola Rotonda, abbiamo concentrato l’attenzione sulla fiscalità e in particolare sull’evasione fiscale   cercando  di rispondere alle domande che si pone la dirigenza pubblica e privata rappresentata dalla Confederazione Italiana dei  Dirigenti ed Alte professionalità CIDA:
  • Vogliamo essere un Paese di formiche o di cicale che preferiscono vivere alle spalle di qualcun altro?
  • In 50 anni siamo passati da una paginetta per la dichiarazione dei redditi a decine di pagine accompagnate da volumi di spiegazione. La giungla contributiva favorisce più la fiscalità generale o gli evasori?
  • Il progresso tecnologico ha aumentato nell’ultimo secolo la produttività e la ricchezza disponibile, come mai è avvenuto nella storia dell’umanità. Come distribuire la ricchezza in funzione del merito e del diritto di tutti alla sopravvivenza? Quali sono gli impedimenti al reddito universale uguale per tutti incassabile o detraibile dalle tasse?
  • La trasformazione digitale offre l’opportunità di semplificare il rapporto con i contribuenti e permette un più efficace controllo degli evasori. Sarebbe utile investire in un progetto di digitalizzazione per individuare i sospetti evasori che spendono più di quel che guadagnano e posseggono, come avviene in Germania ed altri Paesi? 
  • Sono chiari, e chiaramente percepiti, i criteri di riconoscimento del merito e di dignità di tutti?
  • I criteri di calcolo e le modalità di gestione sono semplici, comprensibili e facilmente applicabili?
  • Le regole e le procedure permettono di stanare in modo efficace gli evasori?
  • Insomma, come pagare tutti per pagare meno, rendendo il Paese più onesto e civile?
La lotta all’evasione fiscale è il primo dei progetti per l'equità e la legalità di un Paese civile. 

Clicca "Fisco: CIDA, ripensare il rapporto fra fisco e mondo del lavoro" per una sintesi degli interventi.

Clicca il video seguente per assistere alla registrazione integrale della Tavola Rotonda sull'Equità Fiscale

Le indicazioni emerse sull'Equità Fiscale


1 - Vogliamo un Paese Esempio di Civiltà e Progresso

Nella ricerca di un fisco più equo ed efficiente, per il Presidente CIDA Mario Mantovani l’obiettivo non è diventare un Paese low cost, immaginando così di ridurre le tasse a chi le paga e convincere a pagarle chi le evade, ma puntare ad un lavoro più qualificato e meglio retribuito, che versa il giusto al fisco in modo semplice e trasparente, con l’utilizzo di strumenti tecnologici in grado di contrastare forme di evasione.

2 - Semplificazione ed eliminazione della burocrazia

Secondo Riccardo Alemanno, Presidente dell'Istituto Nazionale Tributaristi, l’eccesso di pratiche burocratiche rende sempre più complicato il rapporto tra fisco e contribuente: da un lato l’Agenzia delle Entrate non riesce a svolgere gli accertamenti necessari, dall’altra i cittadini-contribuenti sono praticamente costretti ad avvalersi dell’operato di un professionista per preparare la dichiarazione dei redditi. Ma l’eccesso di normazione ha trasformato i consulenti fiscali in ‘compilatori di modulistica’, senza alcun miglioramento nella trasparenza e nell’efficacia dell’amministrazione fiscale. Conseguenza di tutto questo è la progressiva perdita di fiducia da parte dei cittadini verso lo Stato e chi lo rappresenta.

3 Volontà politica per l'impiego efficace di competenze e nuove tecnologie

Il problema dell’evasione fiscale, secondo Carlo Cottarelli, è ‘culturale’ e strutturale. Infatti, ogni azione volta ad aggredire l’evasione comporta un costo politico per chi la compie; inoltre in Italia vi è una larga diffusione di lavoro autonomo e di piccolissime imprese che sono difficili da controllare fiscalmente. Per l’economista occorre poi evitare il ricorso ai condoni, semplificare il sistema di tassazione, attuare controlli incrociati e diffondere l’uso di strumenti elettronici ed informatici.

4 Contrasto d'interessi per ridurre l'evasione

Per Alberto Brambilla la lotta all’evasione fiscale si fa anche con il contrasto di interessi, consentendo la deduzione fiscale di alcune spese che, in ambito familiare, vengono spesso risolte ‘cash’. Sarebbe anche un modo, da introdurre in via sperimentale, per far emergere il lavoro nero. Occorre una visione realistica del rapporto cittadini-fisco: le cifre indicano che le tasse gravano su una platea di contribuenti insufficiente a garantire le spese crescenti del nostro welfare.

5 Competitività del sistema fiscale nel contesto internazionale

Quando si parla di sistemi fiscali in un’area comune e di libero  scambio, come l’Unione europea, ha poi detto Piergiorgio Valente, occorre considerare il fattore competizione e la tendenza ad accedere al fisco più conveniente. L’Italia da questo punto di vista deve adeguarsi, introducendo meccanismi più semplici e flessibili da un lato e rendendosi più ‘attrattiva’ dall’altro.

6 Equilibrio fra riconoscimento del merito e diritto di vita dignitosa

L'Italia è fanalino il fanalino di coda della classifica europea della meritocrazia. Per la Presidente del Forum della Meritocrazia Maria Cristina Origlia un Paese che premia la mediocrazia piuttosto che il merito non offre prospettive ai talenti che preferiscono contesti più favorevoli all'estero, riducendo in tal modo il patrimonio intangibile  e il reddito disponibile nel Paese. Bisogna ripensare ad una Equità Fiscale in grado di bilanciare la certezza del riconoscimento del merito con un reddito di vita per tutti. Se  è vero, come è vero, che il progresso crea benessere per tutti riducendo la povertà, è necessario immaginare una società basata sui principi di riconoscimento del merito e reddito di vita per tutti. Cioè un importo mensile fisso per tutti, compresi neonati e anziani, ricchi e poveri, da incassare o detrarre dalle tasse, perché come il diritto alla vita bisogna garantire la solidarietà in modo trasparente e in base alla ricchezza disponibile nel Paese. La coesistenza dei principi di solidarietà e meritocrazia permetterebbero la semplificazione del sistema fiscale, maggiore trasparenza e un rapporto partecipativo alla gestione pubblica.

7 Senso civico e onestà

A contestualizzare il discorso in un ambito più politico è stato Davide Giacalone che ha stigmatizzato il ricorso alla terminologia dell’evasore ‘per necessità’; un’invenzione della politica per giustificare comportamenti illegali che, in realtà, nasconde il fallimento stesso del ceto politico.

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