Competitività delle regioni europee

L’analisi del rapporto “Regional Competitive Index 2016” è stato l’argomento del dibattito del 134° incontro del Gruppo Progetto Innovazione dello scorso 19 aprile. Nonostante la Lombardia rappresenti la regione italiana con i migliori risultati, il 143° posto nella classifica delle 263 regioni sollecita un deciso cambiamento di passo.

 

Emilio Locatelli 

Gruppo Progetto Innovazione

Il rapporto “The EU Regional Competitiveness index 2016” analizza e confronta la competitività delle regioni in Europa rispetto agli analoghi report del 2010 e del 2013.
Prima di tutto è importante definire il quadro di riferimento su cui si basa il rapporto ed in particolare che la competitività descritta nel rapporto si può definire come l’abilità di una regione ad offrire un ambiente attraente e sostenibile all’industrie ed agli abitanti per vivere e lavorare non solo nel breve, ma soprattutto nel medio/lungo termine. L’intera struttura del rapporto è costituita da tre aree principali: 
  • Competitività di Base, composta da 5 pilastri: le Istituzioni, la Stabilità Macroeconomica, le Infrastrutture, la Salute, l’Istruzione di base
  • Efficienza, composta da 3 pilastri: le dimensioni del Mercato, l’Efficienza del Mercato del Lavoro, l’Istruzione secondaria/Università
  • Innovazione, composta da 3 pilastri: La Sofisticazione del Business, l’Innovazione, l’accesso alle nuove tecnologie.
Fra i parametri relativi alle istituzioni sono stati analizzati: la corruzione, la qualità e la responsabilità del Governo, l’imparzialità, facilità di sviluppare il business, diritto di proprietà, protezione della proprietà intellettuale, efficienza nella gestione delle controversie, chiarezza e trasparenza delle leggi, criminalità organizzata, impatto della criminalità sui costi aziendali, affidabilità del servizio per il rispetto della legalità, affidabilità della giustizia, stabilità politica, etc.
Fra i parametri della macrostabilità economica sono stati analizzati: il surplus e il deficit del bilancio dello Stato, il risparmio nazionale, l’inflazione, il debito pubblico e il rendimento dei titoli di Stato.
Fra i parametri utilizzati per misurare le infrastrutture sono stati considerati: l’accessibilità delle autostrade, la rete di trasporti ferroviari, trasporto aereo, treni ad alta velocità.

Il dettaglio degli indicatori di competitività, così come dei risultati delle 263 regioni europee è disponibile all’indirizzo http://ec.europa.eu/regional_policy/en/information/maps/regional_competitiveness 

European regional competitive index 2016

european-regional-competitive-index-2016.pdf

Ed ora veniamo alle varie classifiche; il numero totale delle regioni prese in considerazioni in Europa è 263; la Lombardia prima regione e punta di diamante dell’Italia nel 2010 era al 95° posto, nel 2013 è retrocessa al 129°, mentre ora nel 2016 siamo scivolati alla 143 posizione.
(Le uniche regioni che hanno avuto una crescita seppur modesta sono state, la Valle d’Aosta, la provincia di Trento e la Provincia di Bolzano; purtroppo le loro dimensioni e il peso specifico incidono molto poco sul quadro globale) 
Il dato è generale e quindi media i parametri che lo compongono; la cosa forse più preoccupante è constatare che in alcune aree il valore è rimasto lo stesso o leggermente più basso, mentre molte altre regioni in Europa (UK, Germania, Francia, etc.) hanno aumentato notevolmente le loro performance.
In sintesi i risultati lombardi: Competitività complessiva 53,5 su 100 e 143° posto su 263.
Competitività di base 57/100 e 158° posto sempre su 263;  Istituzioni 26,9/100 e 223° posto; Stabilità Macroeconomica 52,5/100 e 21° posto su 28 regioni con analogo reddito pro-capite; Infrastrutture 53,6/100 e 69° posto su 263; Salute 88,6/100 e 32° posto su 263
Efficienza complessiva 64,1/100 e 130° posto su 263; Università e formazione continua 51,1/100 e 215° posto su 263; Efficienza del mercato del lavoro 60,9/100 e 144° posto su 263; Dimensione di mercato 60,4/100 e 27° posto su 263.
Innovazione complessiva 47,4/100 e 148° posto su 263; accesso alla tecnologia 42,8 e 200° posto su 263; Sofisticazione del Business 46,8/100 e 59° posto su 263; Innovazione 45,7/100 e 97° posto su 263.

Le note positive sono le dimensioni del Mercato 27/263, la Salute con 32/263, le Infrastrutture 69/263; quelle meno positive sono la Stabilità Macroeconomica (livello di nazione) 21/28 e come si può immaginare la parte delle Istituzioni (anche con l’effetto di quelle centrali) è un disastro: 223 /263!!!!!
Tutto questo viene messo in correlazione con PIL/pro-capite dove la Lombardia è 37 su 263; il dato in assoluto è positivo, ma sta ad indicare nel contesto generale che “ci stiamo mangiando la ricchezza accumulata in passato”.
Inoltre il rapporto fa un’interessante comparazione con le 15 regioni con il PIL/pro-capite simile alla Lombardia usando la metodologia della “scorecard” a colori; si può osservare che relativamente agli 11 pilastri sopra citati nei confronti delle altre regioni abbiamo:  5 rossi (indicanti debolezza/inferiorità), 6 gialli (più o meno come le altre regioni), zero verdi (indicanti forza/superiorità), con una tendenza generale negativa alla debolezza  
Lo scenario di difficoltà sociali e soprattutto economiche sono simili in tutta Europa, ma parecchie regioni si sono mosse meglio e sono cresciute. 
Il dibattito è stato molto intenso in quanto i vari parametri in alcuni casi sono suscettibili di interpretazioni e considerazioni differenti relativamente ai pesi e all’importanza, ma ciò che emerge chiaramente è la velocità: mentre noi camminiamo e discutiamo di cavilli, altri corrono o addirittura galoppano.
Il link per l’intero rapporto in lingua inglese   “The EU Regional Competitiveness 2016”
Il rapporto mette in evidenza le aree di miglioramento e stimola la presa di coscienza delle carenze del territorio e del Paese che non possono rimanere irrisolte, perché pregiudicano gravemente le prospettive di breve termine e ancor più di lungo termine a scapito delle nuove generazioni. È sempre più evidente la necessità di contribuire con la nostra presenza come dirigenti nel mondo del lavoro e nella società civile, cercando di ingaggiare sempre più il mondo dell’Imprenditoria coinvolgendo il nostro naturale partner (Assolombarda/ Confindustria) e rappresentando la categoria nei confronti delle istituzioni e l’opinione pubblica. Come il rapporto chiaramente indica stiamo scivolando sempre più indietro e dobbiamo smetterla di piangerci addosso ed insieme fare di più; parafrasando il motto Kennediano “non chiedersi cosa il tuo paese ha fatto per te, ma cosa tu hai fatto per il tuo paese”. 

N.B. I prossimi incontri 2017 del Gruppo Progetto Innovazione si terranno in ALDAI sempre il mercoledì, dalle ore 14:30 alle 17:00, nei seguenti giorni: 24 maggio, 21 giugno, 20 settembre, 25 ottobre, 22 novembre, 20 dicembre.
Archivio storico dei numeri di DIRIGENTI INDUSTRIA in pdf da scaricare, a partire da Gennaio 2013.