Dove va l’innovazione: trend tecnologici
L’innovazione tecnologica galoppa, e capire dove ci sta portando è un’esigenza sempre più pressante. Ci può venire in aiuto un interessante rapporto dal titolo Trend Compass (Bussola dei Trend) pubblicato nel dicembre scorso da una società specializzata in ricerche di mercato. L'emergenza coronavirus non ha impedito al Gruppo di Lavoro Progetto Innovazione di condividere lo studio in occasione della riunione del 26 febbraio, realizzata in videoconferenza Zoom, nel pieno rispetto delle ordinanze e della salute dei partecipanti. L'attività associativa ALDAI non si ferma.
Giovanni Caraffini
Socio e proboviro ALDAI-Federmanager, componente del Gruppo Progetto Innovazione
Il rapporto Trend Compass ha il pregio di affrontare il problema della portata dell’innovazione con un approccio generale e strutturato. Su un primo gradino vengono descritti i cambiamenti di tipo universale, che il rapporto chiama megatrend. Questi implicano a loro volta numerosi altri processi di cambiamento a medio termine (10-15 anni), i macrotrend, che vanno a intercettare le nuove classi di esigenze che sorgono in termini di atteggiamenti, aspettative e comportamenti delle persone. Segue infine un’analisi anche quantitativa dei microtrend, cioè le varie soluzioni che il mercato sta offrendo per soddisfare queste esigenze e che hanno tipicamente un ciclo di vita di 3-5 anni.
Secondo il rapporto, i principali megatrend oggi in atto sono i seguenti:
- Connettività universale pressoché permanente
- Accentuata volatilità dell’economia
- Globalizzazione spinta del business
- Urbanizzazione della popolazione
- Crescita della mobilità in tutte le sue forme
- Rimpicciolimento delle famiglie
- Squilibri geografici interni agli stati
- Stili di vita molto personalizzati
- Nuova sensibilità ecologica
- Invecchiamento attivo della popolazione.
Accanto a questi fenomeni sociali e tecnologici stanno poi comparendo anche fenomeni psicologici di massa di nuovo tipo ad essi strettamente correlati, quali:
- la propensione a privilegiare le innovazioni che riducono la complessità, come conseguenza della sempre minore disponibilità di tempo e del contestuale aumento delle responsabilità;
- l’ansia di restare tagliati fuori dai dilaganti processi digitalizzazione e virtualizzazione;
- la progressiva “assuefazione” alla tecnologia, che porta a ritenere aprioristicamente indispensabile trovare nuove soluzioni tecnologiche a qualsiasi problema.
Peraltro, una visuale completa degli sviluppi innovativi futuri non può prescindere dall’esame specifico delle diverse angolazioni dell’innovazione, ciascuna delle quali pone domande specifiche:
- Innovazione tecnologica. Quali opportunità stanno offrendo le nuove tecnologie?
- Innovazione economica. Come sta evolvendo l’ecosistema industriale e commerciale?
- Innovazione sociale. Come sta cambiando il modo in cui le persone vivono nella società?
- Innovazione culturale. In che modo i nostri valori si stanno adattando alle mutate condizioni generali?
Il rapporto Trend Compass analizza due forme di innovazione, quella tecnologica e quella economica. Le altre due componenti saranno peraltro oggetto di un secondo rapporto che uscirà nel 2020.
Nel seguito esporremo una sintesi dei trend tecnologici trattati nella prima parte del rapporto e che sono già stati presentati al Gruppo Innovazione ALDAI lo scorso febbraio. In un prossimo incontro del Gruppo Innovazione saranno presentati i trend economici trattati nella seconda parte del rapporto.
Vediamo quindi le principali caratteristiche di ciascuno dei sei microtrend tecnologici identificati e descritti nel rapporto.
Tecnologie di supporto digitale
Questa categoria comprende le tecnologie orientate ad aumentare l’efficienza, la produttività ed il divertimento dei consumatori: casa intelligente, assistenti digitali, dispositivi intelligenti, tecnologie di riconoscimento, analitica predittiva, intelligenza artificiale, simulatori di conversazione, sensori intelligenti. Si tratta di un microtrend in sviluppo già da tempo, talché oggi ci sono miliardi di dispositivi e sensori intelligenti diffusi in ogni ambito (casa, ufficio, automobile, persona) che parlano tra loro monitorando e automatizzando un gran numero di attività quotidiane. Per dare un’idea delle potenzialità di queste tecnologie, il rapporto prevede che nel 2030 i soli dispositivi interconnessi via IoT (Internet of Things) saranno dell’ordine dei 50 miliardi di unità.
Questo boom tecnologico sta sollevando molti quesiti etici, soprattutto per quanto riguarda il rispetto della privacy: già oggi il 76% dei consumatori pensa che ci dovrebbe essere una legge che regoli l'uso dell’intelligenza artificiale, mentre il 62% afferma di avere maggior fiducia nelle aziende di cui percepisce come etiche le interazioni basate sull’intelligenza artificiale.
Per fare un esempio semplice, ma significativo di queste tecnologie possiamo fare riferimento ad un algoritmo di apprendimento automatico che riesce a discriminare nel battito cardiaco i suoni irregolari che accompagnano un attacco di cuore, con il fondamentale vantaggio che un altoparlante equipaggiato con questo software può lanciare l'allarme anche se la persona interessata è impossibilitata a farlo. Il sistema indicato in figura è stato testato e funziona correttamente nel 97% dei casi.
Tecnologie di interazione contestuale
Sono le tecnologie che utilizzano la trasmissione e ricezione automatica di informazioni contestualmente rilevanti per fornire soluzioni adattabili, cioè che tengono conto in modo dinamico e flessibile dell’ambiente circostante, cioè delle preferenze personali, delle relazioni sociali e persino dell’umore delle persone. Queste tecnologie comprendono: servizi basati sulla posizione, beacon (faro), GPS, RFID, tecnologie indossabili, streaming, profilazione dei metadati di utente, intelligenza artificiale, sensori intelligenti, tecnologie di riconoscimento.
Si tratta di un settore portante dell’economia: basti pensare che nel 2018 i servizi basati sulla mobilità valevano il 4,6% del PIL mondiale. E ci sono ancora notevoli margini di sviluppo: si prevede che con l’avvento delle nuove tecnologie (5G) il grado di copertura globale dei servizi mobili passerà dal 60% del 2018 al 79% del 2025.
Un esempio di tecnologia di questo tipo nuova ma molto promettente è quella dei beacon (letteralmente «fari»). Si tratta di piccoli dispositivi che interagiscono via radio in modo personalizzato con dispositivi intelligenti situati a breve distanza. Ad esempio, un cliente che si trova a passare davanti a un negozio può ricevere sul suo smartphone un annuncio mirato o un’offerta speciale. Sono stati introdotti da Apple nel 2013 e in questo momento stanno crescendo al tasso medio annuo del 50%.
Tecnologie di potenziamento umano
Si tratta di una serie di tecnologie che hanno in comune lo scopo di consentire al corpo umano di superare le limitazioni cui può essere soggetto, temporaneamente o permanentemente. Il campo d’impiego va dall’impianto di dispositivi naturali o artificiali all’iniezione in vena di nanorobot infermieri, DNA robot o anche microorganismi su misura e all’applicazione di protesi ad alta tecnologia. Data l’intrinseca complessità del corpo umano, le tecnologie coinvolte sono numerose e spesso sofisticate: indossabili, tatuabili, thinkable, materiali intelligenti, protesi intelligenti, biocibernetica, interfacce cervello-computer, computing cognitivo, nanorobot, bioelettronica, neuroscienze, scienze dei materiali, ingegneria medica.
Tutto il settore è in rapido sviluppo. Per esempio, il mercato mondiale delle interfacce cervello computer, che valeva 807 milioni di dollari nel 2015 raggiungerà nel 2022 i 1720 milioni di dollari, mentre quello degli esoscheletri robotizzati indossabili, che valeva 127 milioni di dollari nel 2017, raggiungerà nel 2028 i 5,4 miliardi di dollari.
Un esempio indicativo delle potenzialità di queste tecnologie è dato da un dispositivo auricolare che tramite potenti sensori rileva i segnali che il cervello invia al sistema vocale della persona e li trasmette ad una intelligenza artificiale incorporata, la quale li traduce in parlato corrente. Si noti che questo dispositivo funziona anche da memoria puntuale di quel che si è detto, memoria che può quindi essere riletta tutte le volte che si vuole. Si può quindi dire che, in un certo senso, si è creata una versione più intelligente di se stessi.
Tecnologie verdi
Sono migliaia di anni che l'umanità utilizza biotecnologie in agricoltura, in medicina e nella produzione alimentare. Oggi però l’umanità si trova a dover rispondere a due nuove grandi sfide. La prima è contrastare i crescenti danni provocati all’ambiente. La seconda è far fronte ad un forte aumento della popolazione mondiale. Per questo motivo si stanno sviluppando a passo accelerato numerose tecnologie specifiche: bioingegneria, agricoltura di laboratorio, editing genomico, biointerfacce, tecnologie agricole, microfattorie, fattorie automatizzate, raccolta robotizzata, CRISPR, nanoingegneria, geoingegneria, terraformazione.
L’ONU stima che entro nel 2050 il fabbisogno mondiale di cibo supererà del 70% quello attuale. Allo stesso tempo, tuttavia, il livello di inquinamento globale non dovrà aumentare, e anzi possibilmente dovrà diminuire. Per conseguire con qualche probabilità di successo entrambi questi obiettivi si sta seguendo una duplice strategia: da un lato rendere sempre più efficienti le tecniche di coltivazione, dall’altro sviluppare metodi sostitutivi a quelli tradizionali per la produzione di cibo.
In quest’ultimo campo appaiono particolarmente promettenti le prospettive di sostituzione della carne proveniente da animali macellati con carne di origine vegetale o coltivata in vitro. Nel solo 2018 le vendite di carne di origine vegetale sono infatti cresciute del 23 per cento e nei prossimi anni è previsto un tasso di crescita ancora maggiore. Appare quindi a portata di mano la prospettiva che fra 20 anni la quota di prodotti a base di carne proveniente da animali macellati si possa ridurre al 40% del totale.
Sull’altro versante, quello delle tecnologie agricole, il rapporto segnala che il mercato globale dell’agricoltura di precisione passerà dai 4,8 miliardi di dollari del 2018 ai 14,1 miliardi di dollari del 2026, con una crescita media annua del 14%.
Tecnologie di immersione interattiva
Quando il divertimento si unisce alla stimolazione sensoria e alle situazioni personali, si parla di economia dell'esperienza. Vent’anni ci separano ormai da Matrix, un film ancora di pura fantascienza che preconizzava questi sviluppi, e oggi tutta una serie di tecnologie digitali permettono la creazione di sempre nuove esperienze immersive e interattive con crescenti livelli di coinvolgimento: realtà virtuale, realtà aumentata, realtà mista, negozi aumentati, giochi ibridi, e-sport, spazi virtuali, contenuti interattivi, mondi virtuali.
Mescolando mondi offline e mondi online, mondi reali e mondi immaginari, queste esperienze alimentano la crescita del mercato della realtà virtuale. Nel 2023 le vendite globali di cuffie AR/VR raggiungeranno i 70 milioni di unità. La maggior parte del mercato globale, previsto in 160 miliardi di dollari nel 2023, sarà tuttavia relativo alle imprese industriali e commerciali, dove cui si stanno aprendo ampie possibilità di impiego nel campo della formazione, del design, delle vendite, dei processi di sviluppo dei prodotti. Un altro settore che sta esplodendo è quello delle piattaforme di gioco immersivo. Nel 2019 più di 2,5 miliardi di giocatori in tutto il mondo hanno speso 152 miliardi di dollari, con effetti peraltro non sempre positivi, tanto che nel 2018 la ludopatia è stata ufficialmente inserita nell’elenco internazionale delle malattie mentali.
Tecnologie empatiche
“Meno tecnologia, più umanità” è il nuovo mantra. Nella società della conoscenza infatti non tutti i sensi sono coinvolti e quindi l’area della percezione non è completa. Per questo motivo si stanno sviluppando tecnologie che cercano di imitare la natura con disegni morbidi e superfici sensorie, ma soprattutto cercano di capire le emozioni e di tenerne conto in funzione del contesto. Si parla in questi casi di tecnologie empatiche. Un esempio può essere quello di algoritmi intelligenti che analizzano i cambiamenti nel tono della voce degli interlocutori dando suggerimenti mirati agli operatori dei call center. Secondo gli esperti ci stiamo avvicinando al momento in cui i nostri dispositivi personali ne sapranno di più sul nostro stato emotivo di quanto non ne sappia la nostra famiglia. Le interfacce tradizionali, come mouse e tastiera, saranno presto sostituite da interfacce sensibili al gesto, alla voce e al riconoscimento di oggetti. In generale, i dispositivi tecnologici entreranno sempre più in profondità nella nostra vita quotidiana, in quanto saranno in grado di reagire anche a stati d'animo molto personali. Nel 2018 il mercato del rilevamento e del riconoscimento delle emozioni è stato valutato a 12,4 miliardi di dollari e si prevede che raggiungerà nel 2024 i 92 miliardi di dollari, con una crescita media annua del 40%. Le imprese di tutto il mondo, dai giganti della tecnologia alle piccole start-up, dalla sanità ai supermercati, dalle telecomunicazioni all'intrattenimento, stanno investendo pesantemente nell'intelligenza artificiale delle emozioni, che li aiuta a meglio comprendere le esigenze e le aspettative dei consumatori.
Un pilastro fondamentale per lo sviluppo delle tecnologie empatiche è quello dei sensori. Qui il settore più avanzato è quello delle cosiddette tecnologie aptiche che cercano di ricreare il senso del tatto attraverso vibrazioni e movimenti che hanno lo scopo di ingannare il cervello facendogli credere che gli oggetti virtuali siano invece veramente presenti.
FULU è un'interfaccia montata sull’unghia che consente agli utenti di percepire la consistenza di oggetti lontani o nel mondo digitale. Il piccolo dispositivo può essere facilmente collegato a dispositivi Bluetooth, come smartphone e laptop, per vivere esperienze di tocco in tempo reale in qualsiasi momento e ovunque. Il dispositivo crea una sensazione virtuale di tocco sul lato superiore dell'unghia, mentre il polpastrello è libero di toccare oggetti fisici.
Queste tecnologie possono fornire una risposta tattile adeguata da parte di ambienti virtuali di vario tipo, come i giochi, le realtà virtuali o le macchine. Il loro campo applicativo è quindi molto esteso, e va dagli acquisti online fino ai processi di riabilitazione fisica. Parallelamente, si prevede che il mercato delle tecnologie empatiche crescerà dai 9,7 miliardi di dollari registrati del 2017 fino ai 42 miliardi di dollari nel 2026.
CLICCANDO QUI gli associati Federmanager registrati sulla rivista Dirigenti Industria potranno scaricare la presentazione e rivedere la registrazione dell'incontro Progetto Innovazione del 26 Febbraio realizzato in Videoconferenza Zoom.
01 maggio 2020