Recovery Fund: ultima chiamata per il Paese

NextGeneration Italia o PNRR. Sigle criptiche per dire che entro il 30 aprile l’Italia deve presentare un piano credibile per accedere a risorse UE straordinarie di 209 miliardi. Il piano di fatto scriverà il nostro futuro. Da questo dipenderà ad esempio la possibilità di trovare (e creare) posti di lavoro qualificati, accedere a un’istruzione degna di un Paese sviluppato e di farci curare da una sanità dai costi sostenibili per il nostro welfare e allineata ai migliori standard internazionali, oltre a molte altre cose. Ecco le valutazioni di Bussola Italia

Domenico Zaccone

Coordinatore e Portavoce Bussola Italia, già AD in Sara Lee Corporation e Unilever
Bussola Italia è nata in pieno lockdown per sollecitare le massime cariche istituzionali a definire un piano per la ricostruzione economica e sociale del Paese e dare appunto una bussola al Paese.
Il comitato promotore è composto da tre associazioni rappresentative della business community e del civismo, attive tra Milano e Roma: APE Associazione per il Progresso Economico, Associazione CIVICUM, Associazione Forum della Meritocrazia

Bussola Italia si concentra, più che sui contenuti, sulla necessità di adottare un metodo efficace e una governance adeguata anche nella vita pubblica, mettere in campo anche le necessarie capacità gestionali. I valori cui ci ispiriamo sono quelli della competenza e del merito, con una particolare attenzione alla parità di genere.
Il piano per accedere al Recovery Fund è l’occasione perfetta per mettere in pratica tutto questo.
Immaginiamo che chi sta leggendo sia già abituato a ragionare in termini di obiettivi, pianificazione, timing e criteri per misurare i risultati. La stessa cosa non si può dire della politica, che oggi deve però capire che o cogliamo questa opportunità o il Paese sarà destinato a navigare in acque molto agitate, senza una chiara destinazione, con il forte rischio di generare una lunga decrescita e la perdita di ruolo internazionale.

Nel complesso riconosciamo alcuni passi avanti dell’ultima bozza del Piano licenziata dal Governo Conte, addirittura potremmo assegnare una striminzita sufficienza. Tuttavia la domanda è: possiamo presentarci all’appuntamento con la storia sfoderando una modesta sufficienza? 
No, non basta per affrontare le tremende sfide di cui parlavamo sopra.

Nel momento in cui scriviamo, il Presidente incaricato Mario Draghi sta concludendo il giro di consultazioni. Nessuno può negare l’aura di rispetto quasi sacrale di cui gode nel mondo, e da questo ci sentiamo molto rassicurati. Come Bussola Italia però non esprimiamo posizioni politiche, preferendo invece concentrarci sull’analisi del PNRR, e che ora più che mai dovrà essere migliorato.

Qualunque sia l’esito dell’incarico assegnato a Draghi, Bussola Italia continuerà a dialogare con le istituzioni al fine di affiancarle e dare il proprio contributo.

Ed ecco la nostra pagella al PNRR. I giudizi sono assegnati adottando sette criteri elaborati a partire dal Better Life Index dell’OCSE, dagli SDGs (Sustainable Development Goals) dell’Onu e dal Meritometro del Forum della Meritocrazia. Punteggio da 1 a 5 (voto più alto).

1.  Visione di insieme e di lungo periodo 5/5

Apprezzabile il riferimento a NextGenEU anche se è preferibile la visione chiaramente espressa nella versione del 29 dicembre, che sarebbe utile integrare in quest'ultima versione. Voto di Bussola Italia: 5/5.

2.  Aderenza ai principi costituzionali 4/5

Paiono rispettati i ruoli previsti dalla Costituzione. Il Parlamento approva visione e piano, e il Governo gestisce l’esecuzione attraverso la PA. Lascia qualche perplessità la presenza di soli due ministri all'interno del Comitato Esecutivo e la mancanza di responsabilità sulle loro aree di competenza da parte dei singoli ministeri. Voto di Bussola Italia: 4/5.

3.  Aumento consapevolezza e partecipazione dei cittadini 3/5

Bene la piattaforma di open government per i cittadini, tuttavia sono necessari ulteriori sistemi di informazione, a partire da incontri strutturati a livello nazionale e locale, sull’esempio francese del Débat Public. Voto di Bussola Italia: 3/5.

4.  Fattibilità e misurabilità del piano 4/5

Si rileva una particolare attenzione alla realizzazione di nuove infrastrutture, cosa positiva, manca però una descrizione approfondita sui benefici che queste possono apportare ai cittadini.  Voto di Bussola Italia: 4/5.

5.  Migliore qualità di vita dei cittadini 2/5

Viene enunciato il riferimento a BES (Benessere Equo e Sostenibile) e SDGs, ma dal PNRR non si comprende quale sia e come venga misurato l'impatto sulla qualità di vita dei cittadini. Sono evidenziati, e solo per alcuni progetti, due indicatori-obiettivo, Digit e Green, mentre sarebbe utile che ciascun progetto verticale indicasse a) gli indicatori-obiettivo (e pertanto di impatto) di qualità della vita (focalizzazione) b) gli indicatori-esternalità (secondari), ovvero il contributo al miglioramento degli altri indicatori non prioritari per la specifica iniziativa. Voto di Bussola Italia: 2/5.

6.  Direzione armonica di impegni ed investimenti delle istituzioni e della PA nazionale, regionale e locale 1/5

Giudizio largamente negativo. La prima sezione propone una migliore armonizzazione delle iniziative che non trova riscontro nella governance e nelle sue articolazioni di assegnazione delle responsabilità e autonomie realizzative. Non è chiaro il sistema di reporting e controllo che rende non trasparente l'esecuzione. Voto di Bussola Italia: 1/5. 

7.  Coinvolgimento di credibili e adeguate competenze tecniche e gestionali, prestando attenzione al gender balance 2/5

Non è chiaramente esplicitata la necessità di credibili competenze gestionali. Inoltre non sono stimati, sia pure in forma preliminare, i fabbisogni di competenze, le quantità e le modalità di reperimento di tali risorse (assunzioni, formazione degli interni, trasferimento degli interni dagli incarichi attuali ecc…). Voto di Bussola Italia: 2/5.

Voto finale 3/5

L’ultima versione del PNRR presenta miglioramenti nelle aree visione, fattibilità e misurabilità del piano. Tuttavia vi sono ancora lacune riguardo a coinvolgimento e consapevolezza dei cittadini, qualità della vita, direzione armonica impegni e investimenti, competenze gestionali.

Come detto, al massimo possiamo assegnare una sufficienza ma è chiaro che non possiamo accontentarci solo di questo. Voto complessivo di Bussola Italia: 3/5.

Non abbiamo ereditato il Paese dai nostri padri, ma l’abbiamo preso in prestito dai nostri figli. Il Recovery Fund costituisce per tutti noi un’occasione unica per innovare il tessuto sociale ed economico del nostro Paese e dare alle future generazioni un Paese migliore di quello che abbiamo preso in prestito. 

A tale fine NextGeneration Italia deve favorire la partecipazione attiva dei cittadini e delle organizzazioni della società civile, anche esprimendo le eccellenze che in altre circostanze l’Italia ha mostrato al mondo di avere, per garantire che il Piano e la sua esecuzione abbiano la solidità per superare il necessario dibattito politico e andare oltre le naturali scadenze legislative. 
Archivio storico dei numeri di DIRIGENTI INDUSTRIA in pdf da scaricare, a partire da Gennaio 2013.