Mobilità ciclistica

La diffusione della bicicletta per il piacere e lo sport del fine settimana, sta diventando mezzo di trasporto salutare di tutti i gironi, con benefici per la persona e per l’ambiente, rappresentando una valida alternativa alla mobilità di corto raggio, in particolare in Lombardia con la crescente disponibilità di piste ciclabili

Gianantonio Crisafulli

Presidente dell’Associazione Lombarda Dirigenti Imprese Assicuratrici ALDIA facente parte della confederazione CIDA e Consigliere nazionale della Federazione Ciclistica Italiana
Ormai sono sotto gli occhi di tutti le conseguenze del cambiamento climatico purtroppo la crescita economica è stata sostenuta principalmente con la produzione di energia fossile (carbone, petrolio). La guerra in Ucraina ha causato una forte crescita dei costi energetici che ci costringono a rivedere abitudini e a ridurre i consumi energetici.

Le soluzioni vanno certamente ricercate nello sviluppo e nella crescita delle fonti di energia rinnovabili, ma anche i cittadini possono fare la loro parte, iniziando a muoversi con nuove modalità, con le proprie gambe.

Lo sviluppo della tecnologia applicata alle biciclette, l’introduzione delle e-bike consente di sostituire l’utilizzo dell’automobile nello spostamento urbano ma anche extraurbano con notevoli benefici: minore inquinamento, benefici alla salute fisica e mentale.

Questa modalità di mobilità “dolce” è prassi usuale nelle popolazioni del nord Europa, dove esiste una cultura di convivenza pacifica tra automobilisti e ciclisti ed esistono percorsi protetti e dedicati per gli utenti più deboli.

Grazie ai fondi del PNRR, poco meno di un miliardo di euro, nei prossimi anni in Italia si potranno realizzare percorsi ciclabili urbani e ciclovie, ma non basta creare i percorsi, è necessario attuare altre importanti iniziative:
  • vanno realizzate strutture protette per lo stazionamento dei mezzi;
  • a scuola nell’ora di Educazione Civica vanno insegnati agli studenti (fino a 16 anni) i vantaggi derivanti dalla pratica ciclistica, ma anche le regole per circolare in bicicletta, mentre  agli studenti dell’ultimo anno di liceo (18 anni) come comportarsi, quando avranno ottenuto la patente, nei confronti dei ciclisti, creare quella cultura di convivenza tra i diversi utenti.
  • inserire nei test d’esame per il rilascio della patente, domande su come comportarsi nei confronti dei ciclisti o in presenza di una gara ciclistica;
  • prevedere nell’ambito della fiscalità agevolata declinata dai piani di welfare aziendale il rimborso parziale delle spese per l’acquisto di una e-bike;
  • favorire le politiche aziendali per la mobilità sostenibile, anche dei dipendenti.
Purtroppo, in Italia il rapporto automobilista – ciclista è conflittuale, solo attraverso la scuola e campagne d’informazione si potrà creare, ma il percorso non sarà breve, quel clima di tolleranza necessario per rendere sempre più sicuro e piacevole muoversi in modo sostenibile, senza inquinare e con grandi benefici per le tasche dei cittadini e per la loro salute, porterà anche risparmi di spesa per il sistema sanitario.

Mobilità ciclistica sostenibile

“Sviluppo Sostenibile” sintetizza perfettamente l’impegno responsabile dei manager: rispetto per l’ambiente unito allo sviluppo, economico e sociale, per garantire un mondo migliore alle nuove generazioni.
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