Lavori in corso per il rinnovo del CCNL

Enti, ruolo del dirigenti, tutele legali, welfare e retribuzione: molti i temi affrontati nel primo ciclo di incontri con Confindustria

Aurelio Giammusso

Consigliere Federmanager e Componente Delegazione Trattante


Da quasi un anno è stato aperto il cantiere che dovrà traguardare il rinnovo del nostro CCNL, scaduto il 31 dicembre 2023.
Dopo una prima fase, tutta interna a Federmanager, che ha visto l’individuazione dei punti qualificanti da sottoporre a Confindustria nell’ambito delle trattative e l’approvazione del programma avvenuta nel corso del Consiglio Nazionale del 1º dicembre scorso, sono partiti i tavoli di confronto.

A partire dal mese di gennaio è iniziato un primo ciclo di sette incontri.

Nel corso della prima riunione è stata presentata a Confindustria la piattaforma programmatica con i punti qualificanti da inserire nel nuovo contratto.
Il 30 gennaio e il 6 febbraio si sono svolti gli incontri istituzionali con gli Enti bilaterali (Fondirigenti e 4.Manager nel primo incontro, FASI e Previndai nel secondo) volti a illustrare le finalità e i risultati degli Enti, nonché a proporre eventuali punti da inserire nella trattativa.
Da fine febbraio le delegazioni hanno iniziato a confrontarsi nel merito. 

Ripercorriamo, adesso, sinteticamente i temi affrontati nel ciclo di incontri. 

Nel corso della prima sessione si è discusso della ridefinizione del ruolo del Dirigente in considerazione delle mutazioni di contesto organizzativo riscontrate in ambito aziendale: appiattimento delle organizzazioni, crescente “quadrizzazione” con sempre più frequenti asimmetrie retributive tra quadri apicali e dirigenti con RAL vicine ai minimi contrattuali… Sostanzialmente non sono emerse posizioni divergenti, e si è convenuto che la declaratoria vigente richieda una rivisitazione e, a tale scopo, è stata individuata una specifica commissione col mandato di approfondire gli aspetti giuridici e contrattuali. Altro tema affrontato in quella sede è stato quello della parità di genere, anche su questo argomento ci siamo confrontati e sostanzialmente le parti hanno trovato ampie zone di convergenza: in estrema sintesi abbiamo condiviso come favorire processi aziendali di trasparenza che favoriscano il progressivo avvicinamento alla parità di genere piuttosto che imporre meccanismi prescrittivi (osservatori bilaterali); in ogni caso, vista la delicatezza e la complessità del tema, è stata creata, anche in questo caso, una commissione che affronti il tema in dettaglio e formuli delle proposte da sottoporre alle delegazioni. Si è discusso, infine, del ruolo attivo delle RSA in merito a temi specifici: occorre sottolineare l’apertura di Confindustria a riconoscere una rilevanza crescente delle Rappresentanze Sindacali Aziendali. 

Successivamente le delegazioni si sono incontrate per discutere di Welfare e Tutele legali. 
Federmanager ha chiesto di poter far leva sugli sgravi fiscali disponibili per le aziende che vogliano mettere a disposizione dei propri dipendenti strumenti di welfare; per quanto riguarda il miglioramento delle tutele legali, la discussione è stata costruttiva e si avvia a trovare un accordo tra le parti a meno dei casi in cui si configura “colpa grave” per i quali Confindustria non intende introdurre nel Contratto alcun intervento migliorativo.

In marzo sono stati affrontati i temi della Formazione e delle Politiche Attive.
Federmanager ha chiesto di inserire nel CCNL interventi formativi – a carico delle Aziende e su richiesta del dirigente – per favorirne il reskilling; Confindustria ha risposto affermando di ritenere auspicabile un miglior utilizzo degli strumenti a disposizione delle aziende (Fondirigenti). Un ulteriore approfondimento è stato comunque demandato a un’apposita commissione.
Per quanto riguarda le Politiche Attive, è stato fatto presente che lo strumento di outplacement reso disponibile nell’ultimo rinnovo contrattuale non è stato molto utilizzato, perché poco appetibile: per migliorarlo Federmanager ha chiesto di incrementare l’importo da destinare al dirigente per finanziare il ricollocamento; Confindustria ha manifestato una certa contrarietà a destinare nuove risorse su questo fronte, ma comunque il tema sarà ripreso e approfondito nei prossimi incontri.

In aprile il tavolo si è focalizzato sui temi relativi agli aspetti legati alla retribuzione; i punti portati all’attenzione di Confindustria dalla delegazione sostanzialmente possono essere sintetizzati così:
  • cogenza dell’MBO; 
  • recupero della perdita del potere d’acquisto delle retribuzioni a fronte dell’impennata inflattiva verificatasi negli ultimi anni;
  • mantenimento dell’ultimo scatto biennale; 
  • adeguamento dell’indennità di trasferta.
È stato rappresentato uno stato di fatto che vede – da un lato – le retribuzioni della grande maggioranza dei dirigenti ferme da anni a causa di inesistenti politiche gestionali in favore del middle management e, contestualmente, un importante incremento delle dinamiche inflattive che hanno portato una consistente perdita del potere d’acquisto delle retribuzioni.

A fine giugno i lavori sono stati sospesi per consentire alle parti una pausa di riflessione in concomitanza con i mesi estivi.
L’obiettivo è quello di trovare con Confindustria una sintesi entro la fine dell’anno, per quanto lo scenario, che ha visto il recente passaggio di consegne ai vertici di Confindustria, potrebbe richiedere un allungamento dei tempi.

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