La stabilità politica per la ripresa e la crescita
Nelle sue opere morali e nella Politica, Aristotele definisce l’uomo un animale politico, ovvero un essere sociale il cui naturale luogo di vita è la polis e la politìa la forma di governo in cui la moltitudine governa per il vantaggio di tutti
Bruno Villani
Presidente ALDAI-Federmanager
La natura stessa dell’uomo sembra dunque essere quella di vivere insieme agli altri e la costruzione della vita comune l’ottimistica e intelligente applicazione di un dato naturale. Tuttavia la storia insegna come la stabilità politica, unitamente a quella economica, siano un tema centrale, indispensabile per la crescita e lo sviluppo di un sistema Paese. Ora lo è più che mai per il rilancio.
Nel contesto attuale, il Governo è espressione della necessità impellente di una condizione di stabilità intesa come elemento focale per instaurare un dialogo sociale duraturo, applicare riforme innovative e strategiche, aumentare i livelli di investimento, favorire le riforme strutturali e, non ultimo, trainare le imprese fuori dalla crisi pandemica.
Il Governo, e quindi lo Stato, sono chiamati oggi a fare una sintesi tra posizioni politiche e culturali diverse nell’interesse del Paese e a compiere scelte significative sul piano dell’economia.
Quello che sta emergendo è un rafforzamento e una consapevolezza della necessità della politica che sia sinonimo di stabilità, garante di capacità di indirizzo e organizzazione di un territorio specifico ed è anche ciò di cui hanno bisogno gli investitori istituzionali che reclamano certezza delle norme e un iter burocratico veloce, ancor di più per non dissipare gli aiuti derivanti dal Recovery Fund. In merito alle norme, è evidente che nessuno scommette su un Paese in cui da un giorno all’altro cambiano le regole del gioco: un imprenditore deve sapere con sicurezza quali sono i costi che dovrà sostenere.
La stabilità politica, tra i rischi che un Manager deve valutare, conta quanto quella finanziaria: la prima consiste nell’assetto durevole di un sistema politico o di governo, mentre per la scienza economica la stabilità si realizza quando un sistema economico ha, tra gli altri, una costante crescita del prodotto interno lordo e capacità di resilienza. Sotto questo punto di vista, il nostro non è sempre considerato dagli analisti un Paese stabile verso cui indirizzare investimenti.
Una governance chiara del PNRR, che consenta l’innesto di professionalità e competenze manageriali e che ne assicuri l’impatto su elaborazione e messa in opera dei progetti, è uno step oggi doveroso. Occorre infatti una strategia a medio e lungo termine e uno sforzo comune per il rilancio dell’economia che garantisca una ripartenza duratura: la ripresa economica si lega a filo doppio ai vaccini e, grazie soprattutto a quel che sta accadendo fuori Europa, nelle previsioni Ocse ci sono segnali positivi per il 2021 per l’Italia con un rimbalzo del 4.1%.
Abbiamo bisogno di stabilità politica per dare risposte alle piccole imprese che vivono una fase di precarietà e disorientamento. Ci aspettiamo che finalmente vengano messi in campo investimenti e riforme strutturali che da troppi anni non sono stati realizzati.
Lo ribadisco, Manager e imprese sono e saranno un binomio vincente solo se l’impegno di entrambi è convergente verso un obiettivo condiviso. Come ALDAI-Federmanager abbiamo da sempre fatto ricorso ad un’unità di intenti, visione e obiettivi, ma anche e soprattutto all’invito all’aggregazione, a mettere a fattor comune le performance intellettive e cognitive, in ottica partnership win-win, portando avanti importanti progetti e iniziative anche con le associazioni datoriali. Il quadro politico ed economico è complesso e delicato. Sono convinto che esista un nesso tra stabilità politica ed economica. Quindi, allo stesso modo, la politica deve dare il buon esempio abbandonando contrapposizioni ideologiche, personalismi e lavorando per il bene comune e l’interesse generale.
Il governo deve impegnarsi a snellire le procedure e avere il coraggio di operare scelte anche non popolari. È indispensabile tra le altre una riforma della giustizia che garantisca tempi brevi ai cittadini e alle imprese nel dirimere le controversie.
Abbiamo un gran bisogno di acquisire una visione sistemica per crescere.
Tutti insieme possiamo farcela. Gli Italiani sono un popolo che non si arrende e che riesce sempre a trovare soluzioni geniali anche nelle difficoltà. L’importante è ritrovare il senso comune di appartenenza, la solidarietà, l’impegno a migliorarsi e a far rispettare la legalità. Pur nella delicata situazione della crisi pandemica, con un po' di ottimismo (non deve mai mancare!) e con delle prospettive abbastanza positive davanti a noi per uscirne fuori nel breve termine, riusciremmo molto probabilmente “in tempi rapidi” – se ognuno di noi si impegnasse nella propria sfera in questa direzione – a rialzare la testa e tornare ad essere il Bel Paese che tutto il mondo ammirava.
01 aprile 2021