Manager e imprese per progettare il futuro
La ripartenza dell’industria dopo il blocco imposto dalla pandemia, mentre ancora il mondo si trova ad affrontare l’emergenza sanitaria, è decisiva per il nostro sistema Paese. Questo il messaggio del Presidente Sergio Mattarella in un convegno sul rilancio dell’economia italiana nell’era post Covid.
Bruno Villani
Presidente ALDAI-Federmanager
Il quadro dell’economia lombarda vede una ripartenza vivace delle attività, tuttavia il recupero delle perdite accumulate è ancora incompleto e disomogeneo per settori e territori. I dati, presentati dal Centro Studi di Confindustria su “Genio &Impresa” in merito alla situazione economica in Lombardia, parlano chiaro e mettono in evidenza un settore, quello manifatturiero, che fa da traino ad altri la cui ripresa invece è tuttora fortemente frenata.
L’industria al centro quindi per rilanciare la crescita, in Italia ma non solo. Uno scenario molto simile a quello del dopoguerra dove, ancora una volta, sono le imprese a generare la ripresa.
È recente la notizia secondo cui per il bando “Digital Transformation” delle PMI sono stati stanziati 100 milioni di euro dal Decreto Crescita con l'obiettivo di favorire la trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi delle micro, piccole e medie imprese. Un segno tangibile e concreto.
Il rafforzamento della crescita, il recupero della produttività e l’export devono essere temi prioritari e soprattutto funzionali ad una ripresa inclusiva e sostenibile, come testimoniano i numeri del Recovery Plan secondo cui ai progetti green è destinato il 37% dei fondi.
Occorre una strategia a medio e lungo termine e uno sforzo comune per un rilancio dell’economia che sia garantista di una ripartenza effettiva e duratura, resistente agli shock esterni.
Secondo una recente indagine di Randstad condotta su un campione di oltre 6.200 aziende italiane finalizzato a comprendere l’impatto del Covid-19 sul business delle imprese, il 35% delle aziende prevede di ripristinare l’attività ai livelli pre-lockdown nel corso del 2021, il 30% pensa già entro il 2020, mentre il 24% dichiara di essere già in piena attività. Se da un lato dunque si conferma il forte impatto dell’emergenza Covid sulle imprese italiane, dall’altro emerge un segnale di speranza e cauto ottimismo per la ripresa.
In questi mesi lo Smart Working, dove è stato possibile, si è rivelato un valido alleato, che ha aperto le porte a nuove modalità di lavoro più flessibili basate sulla responsabilizzazione e la fiducia.
Manager e imprese, lo ribadisco, sono un binomio vincente solo se l’impegno di entrambi è convergente verso un obiettivo condiviso. Solo un’azione comune potrà essere un’azione efficace. Solo tutti insieme, uniti e coesi, potremo essere vincenti.
I depositi bancari sono aumentati, durante la fase di lockdown del Covid si è registrata infatti una forte accelerazione dei versamenti sui conti degli italiani: circa 80 miliardi tra febbraio e maggio. Ciò significa che le famiglie non spendono, non hanno fiducia. Per questo servono azioni concrete per dare respiro alle famiglie e far ripartire i consumi.
È necessaria una maggiore coesione sociale e lo sforzo di tutti. La politica deve assumersi la responsabilità di prendere decisioni, concrete e durature, mentre ancora oggi, con la recrudescenza del virus, il dibattito è incentrato sul Mes e sulla possibilità o meno di usufruirne. Un dispendio di energie e uno spreco di tempo che non possiamo permetterci!
Bisogna privilegiare l’interesse generale e il bene comune rispetto a quello che è mero consenso elettorale. Bisogna rimettere la persona al centro, non a parole ma nei fatti. È il momento del cambiamento, è il momento di una vera svolta, se non vogliamo che sia troppo tardi!
Nella sua Enciclica “Fratelli Tutti” Papa Francesco detta le linee guida affinché le azioni di ciascuno di noi siano dettate dalla fraternità e amicizia sociale.
Anche i Manager, figure chiave per la ripresa, sono chiamati a essere coraggiosi. Serve coraggio come serve la capacità di assumere decisioni e fare scelte concrete, con visione e obiettivi lungimiranti, che mettano al centro la persona, l’ambiente, il bene comune.
L’innovazione e la digitalizzazione saranno le leve di successo della fase post pandemica anche fuori dai confini del nostro Paese.
Noi Manager dobbiamo essere un punto di riferimento, per il coraggio e la concretezza nelle decisioni, per la determinazione e la propensione al cambiamento. Per essere protagonisti del cambiamento che vogliamo vedere!
01 novembre 2020