Commissione Sindacale e Lavoro

Il contesto di profondo cambiamento dell’industria italiana e dell’organizzazione del lavoro richiede una duplice azione per gestire con la necessaria concretezza ed efficacia il presente e per anticipare proattivamente e in modo lungimirante le opportunità future dei ruoli manageriali nelle attività produttive per lo sviluppo economico e sociale del Paese.

Antonio Amato

Presidente della Commissione Sindacale e Lavoro ALDAI

Lo scorso 29 novembre ho avuto l’onore di essere chiamato a guidare la Commissione Sindacale e Lavoro ALDAI per il prossimo triennio. Una responsabilità che porterò avanti con il massimo impegno e determinazione, in linea con il Programma del Presidente che prevede un crescente ruolo delle Commissioni e dei Gruppi di Lavoro per preparare le proposte e favorire un efficace svolgimento dei lavori del Consiglio ALDAI.
Ci attende un lavoro complesso e articolato.
Ripartiremo certamente da una buona eredità che è stato l’ottimo lavoro svolto dal precedente triennio della Commissione, ai cui lavori ho avuto modo di partecipare come membro. Alla fine del suo mandato la Commissione ha prodotto una proposta di piattaforma, presentata alla Federazione, per il rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro scaduto il 31 dicembre 2018.
Nella proposta dell’ALDAI, dopo molti anni e vari rinnovi in cui non era più presente la rivalutazione economica dei salari, si propone come primo punto un adeguamento economico degli stessi, oltre ad un adeguamento dei contributi dei fondi integrativi previdenziali e sanitari, maggiori tutele e agevolazioni per le uscite dei dirigenti e in generale per le politiche attive.
Un primario obiettivo del prossimo triennio sarà certamente continuare il lavoro sul Rinnovo Contrattuale, seguendo e supportando da vicino la Federazione Nazionale e la delegazione trattante nella fase finale della negoziazione, che nei primi mesi del 2019 dovrà confrontarsi con la delegazione di Confindustria.
La Commissione Sindacale ALDAI, la struttura territoriale della Federazione con il maggior numero di associati, sente la responsabilità di sviluppare anche altri obiettivi di medio periodo e affrontare sfide ambiziose:
  • Attrarre, fare da "faro" e da calamita per tutti i dirigenti lombardi, promuovendo incontri informativi sui temi di maggiore interesse sia per i colleghi che per le aziende del territorio;
  • Contribuire a invertire la rotta e accrescere il numero dei dirigenti in servizio iscritti all’Associazione, promuovendo e sostenendo le iniziative di sviluppo associativo risultanti dalle proposte di tutti i profili dei manager in attività: giovani, over 50, donne, dirigenti e quadri in servizio, professional e temporaneamente disoccupati;
  • Preparare e formare le Rappresentanze Sindacali Aziendali dei dirigenti (RSA), attraverso incontri informativi e formativi pianificati, promuovendo un corso specifico finanziato con le risorse del sistema federale, e dando impulso al miglioramento continuo nel tempo, con affiancamento operativo quando e se del caso;
  • Aumentare il numero delle RSA contattando i dirigenti delle aziende e le stesse per capire i dubbi e le perplessità ed essere considerati come veri “partner” per l'analisi delle diverse tematiche/problematiche e per individuare insieme le soluzioni più opportune; 
  • Divulgare e promuovere le best practice in materia sindacale e del lavoro, creando link e collegamenti tra RSA di aziende similari;
  • Favorire il ricollocamento dei dirigenti temporaneamente inoccupati;
  • Supportare le attività specifiche del Gruppo di Lavoro “Mind The Gap”, finalizzate alla ricerca di opportunità di lavoro e valorizzazione delle professionalità dei dirigenti;
  • Sviluppare progetti di employability di ampio respiro, sia per chi ha la necessità di ricollocarsi riducendone i tempi grazie al livello di spendibilità delle proprie competenze, sia per chi vuole rafforzare e valorizzare l’attuale rapporto di lavoro. Le iniziative dovranno realizzarsi in progetti concreti e perseguire anche singole opportunità segnalate da ALDAI stessa e da altre fonti. 
La Commissione intende sviluppare nell’arco del triennio una serie di studi e osservatori che possano costituire la base per le proposte della dirigenza:
  • Sostenere lo sviluppo di un concreto piano industriale del Paese, partendo dai lavori delle Commissioni Federmanager dedicate ai settori industriali;
  • Analisi comparative delle condizioni contrattuali con le diverse rappresentanze imprenditoriali (Confindustria, Confapi, FCA, etc.) e rispetto ad altre categorie come i quadri apicali e superiori, al fine di condividere una solida base informativa per un equo e concreto riconoscimento del ruolo;
  • Prospettive sulle richieste di competenze risultanti dell’osservatorio 4.Manager e dagli studi sull’evoluzione dell’organizzazione del lavoro;
  • Analisi comparative sui ruoli, competenze, condizioni economiche e di welfare dei manager europei, che potranno essere realizzate con il supporto delle attività svolte da CIDA e CEC, l’organizzazione europea che rappresenta oltre un milione di manager;
  • Analisi del costo del lavoro rispetto ad altri Paesi europei, relativo impatto della fiscalità, dei contributi previdenziali e relativi benefici per chi ha realizzato i versamenti, con analisi dei prelievi governativi arbitrari che utilizzano i contributi previdenziali come tasse ad categoria;
  • Osservatorio sull’andamento occupazionale dei manager nel territorio e confronto con le rilevazioni nazionali.
Il contesto richiede un impegno concreto nel valorizzare il ruolo della dirigenza sempre più motore di sviluppo a beneficio delle imprese e del Paese.
La Commissione sarà sempre aperta al contributo e all'ascolto di tutti i dirigenti, sarà inclusiva e partecipativa. Avrà bisogno di tutti e di chi si vorrà mettere in gioco in prima persona; sarà una vera squadra che, con grande spirito di servizio e lungimiranza, opererà sempre con l'obiettivo di rispondere positivamente agli interessi e alle esigenze della categoria, allo sviluppo delle professionalità e al riconoscimento del merito, attraverso gli strumenti contrattuali e l’immagine della dirigenza.
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