Intervista al neoeletto Presidente di ALDAI-Federmanager Manuela Biti

Il 30 Giugno 2021 il Consiglio dell'associazione Dirigenti Industria di Milano, Lodi, Sondrio, Monza e Brianza ha eletto la prima donna Presidente; un riconoscimento al crescente ruolo delle donne ai vertici della dirigenza


A cura del Servizio Comunicazione


Presidente, dopo un periodo molto difficile per le aziende e i manager italiani a seguito della pandemia, che cosa ha rappresentato per la sua categoria questo annus horribilis?
Abbiamo attraversato una crisi economica inimmaginabile e stiamo poco alla volta cercando di rientrare in una «nuova normalità», come alcuni la chiamano. È naturale che i manager si siano trovati in prima linea in questa battaglia e, da una parte, hanno pagato in certi casi in prima persona gli effetti della crisi, dall’altra hanno dovuto mettere in campo le loro migliori qualità, in termini di competenze, creatività, pensiero strategico, team building, resilienza. E molti ci sono riusciti, portando le aziende per le quali lavorano oltre il guado e ora guardano con maggiore fiducia al futuro. 

Quali sono i risvolti di questa situazione per ALDAI-Federmanager, anche per il futuro?
È iniziata da tempo, per l’Associazione che ho l’onore di guidare per i prossimi tre anni, una fase di transizione verso un nuovo contesto di rappresentanza che dovrà cogliere e interpretare le opportunità dei cambiamenti della categoria, che, anche a seguito della recente crisi pandemica, porterà senza dubbio a una riorganizzazione del lavoro e della società che non escluderà anche la nostra realtà. Anzi ne dovremo far parte per accelerare il rinnovamento richiesto dalla società stessa. Dobbiamo accelerare e migliorare l'impegno per rispondere alle aspettative dei colleghi: in servizio, in cerca di nuove opportunità di lavoro e dei colleghi pensionati.
Che ALDAI ha trovato?
I manager lombardi che rappresentiamo sono una eccellenza a livello nazionale e non solo. I dieci manager più un expatriate che sono stati selezionati recentemente per il Premio Giovane Manager semifinale Lombardia, sono tutti iscritti ad ALDAI-Federmanager ed è per me un grande motivo di orgoglio e soddisfazione. Dobbiamo continuare su questa strada, sviluppare un’Associazione rappresentativa della dirigenza e delle alte professionalità in una prospettiva europea, un punto di riferimento autorevole, credibile e influente; un modello da seguire per promuovere valori positivi e modelli di sviluppo innovativi e sostenibili; una categoria di riferimento nel Paese in grado di contribuire allo sviluppo della nostra competitività internazionale.

Oggi il tema della valorizzazione delle persone è al centro dei programmi di tutte le aziende. Qual è la posizione di ALDAI-Federmanager?
Come dirigenti ci siamo sempre identificati nel nostro lavoro con le responsabilità che questo comporta. Oggi i temi della valorizzazione delle persone e delle loro competenze, nel rispetto dei valori individuali, della crescita professionale legata al merito, sono fondamentali per il futuro non soltanto dei singoli manager, ma anche del nostro sistema economico. E a questo vanno aggiunti l’onestà intellettuale, l’integrità morale, la solidarietà, la trasparenza e non ultima la collaborazione che sono i principi cardini della nostra attività.

Lei è ll primo  Presidente donna eletto di ALDAI-Federmanager: è il segnale di un nuovo importante capitolo nella parità di genere in ambito manageriale?
Naturalmente sono orgogliosa della scelta che il Consiglio ha fatto, non tanto per me, ma per tutte le donne impegnate con successo nel mondo del lavoro. È importante continuare a promuovere la specificità e il valore del ruolo delle donne manager come portatrici di cultura, assicurare percorsi di carriera e modelli di realizzazione personale e professionale. Promuovere le pari opportunità e il ruolo delle donne manager è oggi fondamentale e indispensabile per il rilancio del Paese.

Oggi si parla sempre più di «reskilling», cioè di riqualificare i lavoratori perché siano più facilmente assorbiti dal mercato del lavoro. Questo riguarda anche i manager?
Certamente, sia per quanto riguarda loro stessi, sia per le politiche di formazione e riqualificazione che possono avviare nella loro posizione dirigenziale. Come Associazione faremo la nostra parte potenziando le iniziative di Formazione, di Tutoring e di Politiche Attive in corso, valorizzando il patrimonio delle competenze dei colleghi associati e assistendo in tal modo i giovani dirigenti nel loro percorso di crescita manageriale. In questo senso, sarà anche necessario rafforzare i servizi di tutela dei dirigenti in servizio e favorire la ricollocazione dei colleghi in cerca di nuove opportunità.

In conclusione, vuol mandare un saluto particolare ai suoi colleghi associati?
Vorrei rassicurarli che metterò il massimo impegno perché tutti insieme possiamo vedere maggiormente riconosciuto il nostro ruolo di manager non solo all’interno delle aziende dove già operiamo, ma nei confronti del territorio, delle istituzioni, dell’intero Paese. Il futuro dell’Italia dipende da tutti, ma noi in quanto manager abbiamo una responsabilità particolare a cui non possiamo in alcun modo sottrarci.
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