Federmanager al confronto sulla Legge per le MPMI
Nei momenti di confronto con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy Federmanager porta il proprio contributo alla definizione della Legge per le Micro, Piccole e Medie Imprese
Valter Quercioli
Vicepresidente Federmanager
Federmanager è impegnata a potenziare il suo ruolo di think tank sulle politiche industriali, e i primi risultati si vedono. Il 14 febbraio scorso ho rappresentato la nostra Federazione a un tavolo tecnico del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) a cui erano presenti il Ministro Adolfo Urso accompagnato da una nutrita delegazione del suo staff: il Capo di Gabinetto Federico Eichberg, il Capo della Segreteria Tecnica Marco Calabrò, il Capo dell’Ufficio Legislativo Giulio Veltri e il Capo del Dipartimento per le Politiche per le Imprese Amedeo Teti.
Il Ministro Urso sulla Legge Annuale per MPMI
Il tema di discussione era di un’importanza notevole: il varo, per la prima volta dalla sua istituzione nel lontano 2011, della procedura legislativa che sfocerà nella Legge Annuale per le Micro, le Piccole e le Medie Imprese (MPMI), già prevista appunto dall’art. 18 della legge 180/2011 e mai realizzata.
Con questo tavolo di ascolto e di lavoro il Ministro ha voluto dare sia un segno di discontinuità verso le politiche industriali del passato, sia un segno di attenzione al mondo delle PMI, e soprattutto quelle industriali. Il Ministro Urso ha ribadito che l’obiettivo del suo Ministero non deve essere quello di distribuire risorse ma piuttosto quello di aiutare le imprese a muoversi meglio in un contesto economico, legislativo e regolatorio complesso e a dotarle di strumenti adeguati ad affrontare questa sfida.
Gli interventi successivi
Tale impostazione è stata corroborata da Giulio Veltri che ha portato sul tavolo il tema dello sviluppo dimensionale delle imprese italiane, troppo piccole rispetto alla complessità del contesto. Successivamente Amedeo Teti ha ricordato che nella Commissione Europea la nuova impostazione di politica industriale che sta prendendo forma è quella di concentrarsi sul miglioramento del fattore industriale europeo, privilegiandolo, in questa delicata fase storica, rispetto alle imprese del commercio. Teti ha poi aggiunto che lo Small Business Act europeo prevede l’intervento del legislatore nazionale nelle parti in cui l’Act è carente, e la Legge Annuale per le MPMI è esattamente lo strumento attraverso cui avviene questo intervento nazionale italiano.
Infine, Federico Eichberg ha fatto presente che il tessuto imprenditoriale italiano si sta depauperando e che quindi un elemento di focus specifico della Legge Annuale per le MPMI sarà quello del sostegno alle PMI e Startup Innovative. L’intervenuto ha fatto comprendere che sarà necessario agire sulla capacità delle MPMI di resistere alle dinamiche dei loro mercati e che anche gli imprenditori si dovranno sottoporre a percorsi formativi poiché la complessità non permette loro di affrontare senza un adeguato aggiornamento continuo delle loro pur notevoli competenze. Concludendo l’intervento, Eichberg ha infine specificato che l’obiettivo del tavolo del 14 febbraio è quello di collaborare col Ministero nella definizione dei capitoli in cui la Legge Annuale si deve articolare.
A questo punto è iniziato il giro di tavolo per l’ascolto delle tante sigle presenti. Per brevità, sorvoliamo sui contenuti più citati: accesso al credito, accesso a strumenti di capitalizzazione, accesso agli appalti pubblici, ritardo di pagamento della PA; ecc...
La posizione di Federmanager
Concentriamoci invece sul mio intervento che, a nome della Federazione, ha rilevato la sostanziale convergenza sulle necessità espresse dal Ministro e dal suo staff.
Anzitutto ci siamo detti convinti che la managerializzazione delle imprese sia lo strumento fondamentale per irrobustire il tessuto industriale del Paese.
Questa managerializzazione va perseguita lungo tre assi:
- la crescita manageriale del personale interno,
- l’acquisizione di competenze manageriali dall’esterno,
- la crescita in senso manageriale dell’imprenditore e dei suoi più stretti collaboratori.
Abbiamo poi affermato che un altro strumento essenziale è l’incentivazione di progetti di change management orientati alla crescita dimensionale. Ci si dovrà infatti prendere carico di programmi di cambiamento o trasformazione organizzativa per rendere le MPMI beneficiarie più efficaci nel raggiungimento degli obiettivi di crescita dimensionale.
A titolo esemplificativo abbiamo citato il supporto a:
- i progetti d’ingresso in filiere produttive strutturate quale fornitore MPMI,
- lo skouting e ingresso sui mercati internazionali a partire da quelli tradizionalmente più prossimi all’Italia,
- l’adozione di modelli di governance e gestione basati su obiettivi e risultati,
- la costituzione di reti d’impresa con la presenza di almeno un manager di rete, e simili.
In sintesi, solo la crescita dimensionale può rendere le MPMI più produttive e quindi più competitive, dando loro un fattore di scala significativo per il ritorno sugli investimenti.
Infine, abbiamo segnalato la necessità di uno strumento di early managerialization per le PMI Innovative e le Startup. Queste imprese sono generalmente molto piccole e ampiamente destrutturate, ma con un buon potenziale di crescita se non addirittura ottimo. Per crescere velocemente esse devono avere al più presto un approccio strutturato, devono pensarsi grandi fin da subito ed evitare di rendere fallimentari idee brillanti per insufficienza dimensionale. Per loro vanno pensate linee d’intervento volte all’acquisizione di risorse manageriali qualificate per tempi limitati o attività specifiche (ad esempio mentor, temporary manager), e all’incentivazione dei finanziamenti di seed capital o early growth capital che tali risorse manageriali possono apportare quale capitale di rischio (equity).
In conclusione
Al termine del giro di tavolo, Marco Calabrò ha riassunto in quattro possibili capitoli il contenuto della Legge Annuale: Finanziamenti, Formazione & Competenze, Crescita Dimensionale, Imprenditorialità & Startup. Una considerazione che ha fatto, molto importante, è la necessità di suddividere le linee d’intervento tra le micro-imprese (meno di 10 occupati) e le PMI (fra 10 e 49 occupati), vedendo il discrimine dimensionale tra le due categorie tra i 10 e i 15 dipendenti. Infatti, secondo Calabrò queste due categorie d’imprese hanno driver di crescita molto diversi.
Aggiungiamo anche che Eichberg ci ha comunicato che presto riceveremo una bozza della Legge Annuale sulla quale far pervenire le nostre integrazioni e richieste di emendamenti. Sarà, quello, un momento davvero importante per continuare il nostro accreditamento istituzionale come soggetto portatore di una visione industriale seria e innovativa.
01 aprile 2024