In bilico tra ripresa e recessione
Un appello agli attori del sistema produttivo: fiducia nella competenza e coraggio di investire.
Stefano Cuzzilla
Presidente Federmanager
Poteva sembrare un progetto ambizioso, ma sta già rispondendo al fabbisogno reale dei protagonisti del tessuto produttivo italiano: sviluppare politiche attive per il lavoro manageriale e, cosa non banale, operare per la diffusione di una nuova cultura di impresa.
Ecco come abbiamo attivato il nostro ruolo di rappresentanza nella direzione della promozione di strumenti e soluzioni che sostengano lo spirito imprenditoriale dei territori e rafforzino la dotazione di competenze di alta qualità del management. Ci promettiamo di continuare a offrire in modo proattivo le risposte che servono al Paese, il momento è cruciale: siamo in equilibrio tra la speranza della ripresa e l’incubo della recessione.
Il contesto internazionale, il noto debito pubblico italiano, la guerra globale sui dazi e la frenata della crescita dell’UE, con lo spettro della recessione in Germania, sono tutti elementi che rafforzano la necessità di una forte sinergia tra imprese e manager.
Ma emergono alcuni segnali confortanti dal secondo rapporto “Capitale manageriale e strumenti per lo sviluppo” dell’Osservatorio 4.Manager, di cui si parla nel numero Dirigenti Industria di dicembre; sono segnali che devono essere interpretati con attenzione: rispetto ai dati presentati nel 2017 cresce nel Paese la domanda di manager, figure in grado di guidare il cambiamento, accompagnando le aziende in un progressivo percorso di crescita. Un secondo dato: il 50% degli imprenditori intervistati punta ad assumere manager nei prossimi tre anni (arriviamo al 76% nelle imprese con più di 50 dipendenti). Si apre quindi una grande sfida che possiamo racchiudere in due parole: fiducia e competenza. Fiducia da parte degli imprenditori che avranno bisogno di aprire le porte delle aziende a professionisti di primo livello; competenza, quella che i manager dovranno sempre più maturare per competere in un mercato globale.
Dobbiamo lavorare anche per ridurre il “mismatch” tra domanda e offerta di competenze manageriali, un tema che l’Osservatorio mette ben in luce nel rapporto presentato. Il problema del “mismatch” deve interessare l’intera classe politica: riguarda infatti tutto il sistema. Sei posti di lavoro altamente qualificati su 10 mostrano carenza di competenze; 4 lavoratori su 10 sono troppo o troppo poco qualificati per il lavoro che stanno svolgendo. Nell’ambito del nostro sistema di rappresentanza, promuoviamo strumenti per ridurre il disallineamento di competenze e per supportare i manager nello sviluppo di carriera. Se ci sono deficit strutturali in termini di competenze e conoscenza, ci mettiamo a disposizione dei decisori politici non certo per denunciarlo, bensì in termini propositivi.
Il mio appello è quindi rivolto agli orizzonti della fiducia e della competenza. Questo è il momento del coraggio, della collaborazione tra mondo della politica, dell’impresa e del management, di professionalità qualificate e sempre aggiornate.
Perché tra l’incubo di un Paese in recessione e la fiducia nella ripresa, non v’è dubbio alcuno per chi parteggiamo.
07 novembre 2019