Editoriale Filo Diretto Dirigenti Marzo 2020

Federmanager Bologna - Ferrara - Ravenna con tre sedi territoriali e dieci dipendenti persegue un unico obiettivo: continuare a crescere nella qualità del servizio ai soci.

Andrea Molza     

Presidente Federmanager Bologna – Ravenna
Ci siamo lasciati alle spalle un 2019 particolarmente denso di impegni e progetti; ci siamo salutati alla festa degli auguri ed eravamo veramente tanti. Ora, alla partenza, è giusto che vi dica dove siamo arrivati e dove pensiamo di focalizzare il nostro impegno per l’inizio d’anno. Non posso parlare di un periodo più lungo, visto che a giugno ci sarà il rinnovo delle cariche associative ed è corretto non impegnare chi verrà (consiglieri nuovi e ricandidati) su piani pensati da altri. Posso però dirvi con un certo orgoglio che abbiamo avuto una buona chiusura in termini di associati, e questo al netto del territorio di Ferrara che - seppur entrato a fine 2019 - tengo separato dai numeri di Bologna e Ravenna per il primo confronto. 

A Gennaio 2019 eravamo 2.727 iscritti; chiudiamo l’anno 2019, al netto dei cessati, a quota 2918 (dati previsionali). Un dato molto positivo che ci indica una crescita, perché compensa abbondantemente la naturale perdita di soci, causata spesso per età o per cambiamenti di sede o contratto - talvolta per perdita di interesse, ma questi casi non superano le dita di una mano-. A me piace però raccontarvi che, in termini assoluti, i nuovi iscritti del 2019 sono stati 303 (274 Bologna, 29 Ravenna) di cui la maggioranza in servizio e, di questi ultimi, 65 sono giovani under 44. A questo bel risultato si deve aggiungere il territorio di Ferrara con i suoi 238 associati. 

Possiamo dire pertanto che questo Direttivo lascia la struttura sana e in crescita, un modello di gestione dei processi interni efficace, nonché un’attenzione all’associato e al territorio apprezzata. Se dovessi dare una definizione, direi che la nostra è un’associazione che ha saputo guardare al futuro, cogliendo gli spunti della Federazione Nazionale e capace a volte di anticiparlo con progetti pilota, utilizzando al meglio idee, tecnologie e processi, per fare “prima e meglio”, ma attenta, al contempo, a salvaguardare le competenze core su cui ha sempre investito e che sono - e devono rimanere - eccellenti. Ritengo - e in questo il Consiglio Direttivo mi ha seguito - che pur essendo un’associazione con valori di solidarietà e di relazione che vanno sempre salvaguardati, si debbano avere “antenne dritte” per cogliere tutti i segnali di cambiamento che possano influire sulla nostra azione, anticipando dunque le richieste degli associati. 

In questo ultimo periodo, al di là del porre una costante attenzione sulla figura del manager pensionato (che è una delle priorità della nostra associazione), abbiamo voluto concentrarci su progetti legati al mercato del lavoro e alle sue attuali criticità, impegnandoci su percorsi per manager inoccupati da instradare su nuove iniziative professionali. 

Il progetto Seneca - ormai al termine - ci porta feedback lusinghieri da parte delle aziende e dai nostri manager, e si profila essere uno standard da realizzare periodicamente. La richiesta, da parte del Nazionale, di trovare dei centri di competenza sui territori ci ha visto disponibili a mettere a disposizione le competenze della nostra struttura, che per questo è stata anche rafforzata, ricevendo da chi ci ha visti operare, valutazioni lusinghiere sia sotto il profilo tecnico, sia sotto quello umano. 
Ci ha trovato pronti anche Vises (Onlus di riferimento di Federmanager Nazionale) per la quale abbiamo creato un riferimento locale, con l’obiettivo di crescere insieme su progetti di managerialità solidale portando competenze e progetti nelle scuole e in altre realtà dove l’impegno sociale sposa la competenza del manager d’azienda. 

Oggi Federmanager Bologna - Ferrara - Ravenna si vede posizionata su tre sedi territoriali, con dieci dipendenti ed un obiettivo comune: continuare a crescere nella qualità del servizio ai soci, che da quest’anno, oltre ai Quadri e ai Dirigenti, comprendono anche le Alte Professionalità (definite a livello nazionale). Come avrete notato ho parlato dell’Oggi, e lascio perciò ai prossimi editoriali del “dopo elezioni” parlare di un futuro di medio - lungo periodo. Intanto un buon 2020 a tutti: se da un lato le incertezze dei mercati e delle attuali epidemie mi portano a pensare che non sarà un anno facile, dall’altro lato siamo consapevoli che è proprio nelle difficoltà che l’essere uniti viene in aiuto.