I 3 ostacoli che impediscono il passaggio generazionale

Solo il 25% sopravvive alla seconda generazione e solo il 15% sopravvive alla terza

Marco Picetti 

Veneris Family Office
Nell’evento del 14/04/2023 tenutosi a Trento presso Palazzo Benvenuti, intitolato “Il passaggio generazionale in azienda e in famiglia, la pianificazione come alternativa al fatalismo”, si sono delineati i principali ostacoli che impediscono alle imprese di prosperare nel tempo considerando che solo il 25% sopravvive alla seconda generazione e solo il 15% sopravvive alla terza

Orientando inoltre lo sguardo verso il futuro, crescono le incertezze legate ad una maggior prelievo fiscale su successioni e donazioni, così come auspicato recentemente dall’OCSE per Stati come l’Italia, dove l’incidenza di tali imposte è residuale. 

Marco Picetti, Veneris Family Office

Marco Picetti, Veneris Family Office

Il primo ostacolo che impedisce una gestione efficace del passaggio generazionale è il fatalismo, le cui origini risalgono alla mitologia greca delle tre Moire, le figlie di Zeus. 
Il Fato era la legge suprema e immutabile, personificato da Cloto, Lachesi e Atropo che svolgevano il compito di filare, avvolgere sul fuso e infine recidere il filo della vita dell’uomo. 
Affidarsi ad un destino già scritto, può condurre ad una transizione costellata di conflitti e in grado di mettere a repentino la continuità aziendale. 

Il secondo ostacolo, per certi versi collegato al primo, è quello di affidare alla legge la devoluzione del patrimonio, senza avvalersi delle norme che disciplinano la successione testamentaria
Le successioni regolate da testamento non creano una massa ereditaria indivisa e tutelano maggiormente la famiglia ristretta. 
Sotto il profilo aziendale, è altrettanto importante redigere uno statuto, adeguato nel tempo, che consenta di definire le modalità di trasferimento in vita delle quote/partecipazioni (trasferimento nuda proprietà), nonché le relative modalità di valorizzazione e liquidazione (trasferibilità per testamento). 

Il terzo ostacolo è legato a scelte errate sotto il profilo fiscale e finanziario. L’utilizzo di strumenti quali i trust, le holding o strutture societarie prevedono una segregazione del patrimonio, avendo un codice fiscale diverso da quello del disponente. 
Esse andrebbero amministrate in maniera professionale e sono in grado di resistere alle aggressioni solo se create in bonis e in buona fede. 
Da un punto di vista finanziario, le polizze tipicamente collocate dal sistema bancario e assicurativo con finalità successoria hanno costi medi elevati (dall’1,80% fino al 2,80%) e possono essere riqualificate in puri strumenti finanziari, perdendo il beneficio dell’esenzione dalle imposte di successione, laddove manchi la funzione previdenziale del prodotto.