Renzo Rosso guarda alla tecnologia e al sociale, una lezione di vita e impresa
Renzo Rosso, fondatore del marchio Diesel, presidente del gruppo Otb
Daniele Damele
Presidente Federmanager Friuli Venezia Giulia
Attenzione alla tecnologia, alla sostenibilità e cura del sociale, sono questi i pilastri
del modo giusto di fare impresa.
Si tratta di
valori di vita. Steve Jobs diceva; “abbiate
fame”. fame di sapere, voglia di studiare
per formarsi una cultura di base che servirà
sempre e tornerà utile nella vita, anche se
talvolta pare che annoi studiare. Fame anche di fare e lavorare, facendo quello che
più piace, ciò in cui ci si sente bravi. Solo
così ci divertiremo lavorando e ameremo
quello che facciamo, un fatto del tutto possibile anche in tarda età.
Diesel, Jil Sander, Maison Margiela, Marni e Viktor&Rolf, le controllate Staff International e Brave Kide e una partecipazione di Amiri), e presidente di Otb Foundation (organizzazione non profit attiva dal 2006).
L’occasione è una lezione ai giovani universitari romani.
“Un importante punto, che ripeto ai miei manager e al mio staff è che bisogna saper sbagliare – sottolinea l’imprenditore – e non aver paura di fallire. Gli errori servono per capire e fare meglio ricominciando”.
Una lezione in tal senso giunge da Renzo Rosso, fondatore del marchio Diesel, presidente del gruppo Otb (a cui fanno capo i marchi
Rosso afferma che “Noi siamo un’azienda che realizza, produce e distribuisce guadagnando. Ma un imprenditore che guadagna deve restituire alla società. Così come mi hanno insegnato i miei genitori agricoltori che aiutavano sempre il prossimo con il loro raccolto. Ed io l’ho sempre fatto nascondendo però questo mio dare agli altri. Poi un giorno il Dalai Lama mi disse che era sbagliato non mostrare la solidarietà verso gli altri perché poteva diventare un esempio da seguire. Così ho cominciato facendo sapere del Mozambico dove avevamo addestrato giganteschi topi antimine. Oggi la fondazione che abbiamo si occupa di donne. Abbiamo aiutato anche 430 mamme e bambini ucraini a tornare nel loro paese. Offrendo loro ospitalità, cure, lavoro. Vedere questo mondo ti aiuta a capire. Ma non bisogna farlo come molti che pensano così di guadagnarsi un posto in paradiso. Anche dedicare il proprio tempo agli altri è una gran cosa. Qualcuno mi ha detto ‘ma sei matto ad aiutare gli ucraini? La moda ha grandi interessi con la Russia. Io ho risposto che questo non c’entra con noi. Noi aiutiamo gli esseri umani“.
In relazione alla cultura, invece, Rosso afferma che “ho studiato latino solo perché c’erano due ragazze che mi piacevano alle lezioni, ma oggi sono felice di averlo fatto. Ricordo che solo con la cultura si arriva alla saggezza e al successo» mentre sulla tanto decantata sostenibilità Rosso evidenzia che «Ha un costo, è una cosa seria.
Ogni azienda dovrebbe pensare tutto in maniera sostenibile perché il clima è cambiato. Un brand non sostenibile non sarà amato dalle nuove generazioni. Le imprese devono puntare alla tecnologia e alla sostenibilità e, quindi, produrre meno e meglio e fare attenzione alla parte sociale, pensando, ad esempio, allo spreco di cibo. Il 40% del cibo del mondo viene gettato. Noi con la mia fondazione facciamo pacchi alimentari e li distribuiamo alle persone. Il cibo ci viene dai supermercati, per cui è a costo zero. Insomma la sostenibilità dovrebbe essere insegnata già nelle scuole per vivere in un mondo migliore".
Pungolato a dire la sua sulla moda Rosso dichiara che “Non voglio leggere numeri e statistiche di prodotto. Dico al mio staff che è meglio parlare con i commessi dei negozi. Così saprai quale prodotto è volato via in 24 ore e ci lavorerai per la nuova collezione». Infine sul metaverso l’imprenditore dice che «è una vita virtuale, digitale, che mi piace. Ti può dare di più della vita reale. Ti crei un avatar che può agire in una community dal divano di casa. È bello. Ho voluto una società che faccia solo questo. Con Margiela stiamo facendo un progetto che vedrà agire diecimila avatar".
19 maggio 2023