Politiche attive del lavoro di 4.Manager: alla scuola per imprenditori 3 dirigenti provenienti dal Triveneto
A cura di 4.Manager
Con l’obiettivo di stimolare la nascita di nuove imprese, sostenere la vocazione all’autoimprenditorialità e valorizzare le competenze manageriali per favorire la nascita
di nuovi imprenditori è nata la Scuola per
Imprenditori.
Il percorso executive, giunto
alla seconda edizione, in corso fino al 12
novembre, ha coinvolto 3 partecipanti provenienti dalle regioni del nord-est italiano.
L’iniziativa è sostenuta da 4.Manager e promossa da Confindustria, Sistemi Formativi
Confindustria con Luiss Business School.
Il progetto si inserisce all’interno di un ampio e ambizioso piano di politiche attive
di 4.Manager che mira a migliorare l’employability dei manager dell’industria e ad
aumentare la competitività delle imprese.
In Italia, la carenza di politiche attive del
lavoro dal grande impatto, volte allo sviluppo delle competenze, è evidente, come
dimostra il basso posizionamento del paese nell’indice ESI (European Skills Index),
ovvero la capacità di un paese di attivare
politiche che facilitino il passaggio dall’istruzione al lavoro e partecipazione al mercato del lavoro.
Secondo quanto rilevato dall’Osservatorio
4.Manager, nel 2023 in Italia la difficoltà di
reperimento di figure manageriali sale al
66,8% contro il 39,5% del 2020. Le principali competenze manageriali richieste riguardano le seguenti aree: governance dei
dati, essenziale per comprendere i trend e
guidare le decisioni aziendali; consulenza e
la gestione di progetti IT, indispensabili per
l’innovazione e l’adeguamento tecnologico;
sviluppo organizzativo e la formazione, cruciale per costruire team ad alte prestazioni
in ambienti di lavoro in continua evoluzione;
amministrazione e la gestione finanziaria,
per assicurare la sostenibilità e la crescita
di impresa
«Sviluppare l’autoimprenditorialità significa
creare opportunità di sviluppo per i territori
promuovendo un modello di politica attiva
del lavoro finalizzato anche a non disperdere il patrimonio delle competenze manageriali – dichiara Stefano Cuzzilla, Presidente di 4.Manager – L’autoimprenditorialità
è considerata anche a livello europeo una
competenza chiave perché permette di trasformare le opportunità e idee d’impresa in
azioni concrete in termini di valore, anche in
relazione all’acquisizione di nuove leadership. Questo vale nell’ambito della costituzione di una start up ma anche all’interno
delle organizzazioni».
Il percorso, il cui punto di forza è la stretta
collaborazione con le Associazioni del Sistema confederale, ha visto nella 1° edizione il coinvolgimento di 28 partecipanti e ha
consentito lo sviluppo di 4 start-up di cui
una operante nel settore alimentare – attualmente incubata presso il Parco Tecnologico di Bolzano (https://noi.bz.it/it) – e una
nel settore turistico, rientrata nel programma di accelerazione di Invitalia.
L’edizione 2024 si rivolge a dipendenti
d’impresa, giovani professionisti e dirigenti
non occupati provenienti da diversi territori:
Perugia, Napoli, Milano, Firenze, Catania,
Parma, Verona, Padova, Rovigo e Treviso.
Attraverso un approccio didattico innovativo e multidisciplinare, il corso fornisce
una panoramica delle implicazioni giuridico – economiche che derivano dall’attività
imprenditoriale con l’obiettivo di alimentare
la vocazione imprenditoriale nell’ambito del
tessuto produttivo italiano, stimolando soprattutto coloro che, senza avere alle spalle
una tradizione familiare, sono pronti ad accettare la sfida della creazione di una nuova impresa.
Verranno analizzati la struttura
delle imprese, gli aspetti legali, il business
financing e la gestione delle informazioni
offrendo una preparazione mirata a conoscere meglio l’impresa, in particolar modo
per quanto riguarda gli aspetti di management e gestione.
La Scuola per imprenditori nasce anche
in risposta al positivo trend di crescita delle start-up in Italia che a fine 2023 erano
14.587, in aumento del 14,7% rispetto al
2022, con un trend di crescita annuale tra il
2020 e il 2023 del 25,5%.
Il 39,2% delle startup è localizzato in Lombardia, seguita da Lazio (21,4%) e Campania (9,4%).
Le prime tre città per numero di startup sono Milano (3.845), Roma
(2.143) e Napoli (1.042). Importante anche
la crescita nel Sud Italia, con un aumento
del 22,5% delle startup nel 2023 rispetto
al 2022.
Le startup con titolari uomini sono l’85,2%, mentre quelle con titolari donne sono il 14,8%, in leggero miglioramento
rispetto al 14,4% del 2022 e si concentrano prevalentemente nei settori del fintech,
fashion tech e green tech.
Il 38,7% delle
startup opera nei servizi di informazione
e comunicazione (software, consulenza
IT, ecc.). Seguono le attività professionali,
scientifiche e tecniche (23,4%) e il manifatturiero (14,8%).
In crescita i settori del fintech, insurtech e agritech.
11 luglio 2024