I risultati Junior Achievement Italia
Nell’anno scolastico 2016/2017, il 95% degli istituti ha realizzato progetti di alternanza. Oltre 873.000 studenti partecipanti sono stati fra scuole statali e paritarie.
Eliana Baruffi
Presidente Junior Achievement Italia
L’Alternanza Scuola-Lavoro, introdotta nell’anno scolastico 2015/2016 dalla legge n. 107/2015 denominata “La Buona Scuola”, ha portato una rivoluzione, certe volte criticata, ma che senza dubbio ha avvicinato ancor più la scuola al mondo esterno trasferendo negli studenti competenze che vanno ad arricchire il bagaglio di conoscenze acquisite durante il proprio percorso di studi.
Nell’anno scolastico 2016/2017, secondo le rilevazioni del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, il 95% degli istituti ha fatto alternanza. Le studentesse e gli studenti partecipanti sono stati oltre 873.000 fra scuole statali e paritarie. La sfida più grande per questo ambizioso progetto è appunto quella di assicurare a tutti gli studenti la possibilità di svolgere un percorso di alternanza di qualità. A ottobre 2017 le strutture ospitanti erano 200.000 tra imprese ed enti pubblici e privati. Tra questi, una delle realtà che si contraddistingue per numero di studenti coinvolti (oltre 16.000 nello scorso anno scolastico) è Junior Achievement Italia.
Junior Achievement è la più vasta organizzazione non profit al mondo dedicata all’educazione economico-imprenditoriale nella scuola. Dal 2002, in Italia, ha costruito un network di professionisti d’impresa, fondazioni e istituzioni, educatori e insegnanti che di anno in anno affiancano gli studenti italiani ispirandoli e attivandoli nello sviluppo del proprio potenziale personale e professionale.
L’attuale contesto socio-economico ci impone di ripensare il processo di formazione dei giovani creando occasioni di scambio e confronto con il mercato del lavoro già a partire dalla scuola. Il dispositivo dell’Alternanza Scuola-Lavoro ha, in questi ultimi anni, delineato uno schema capace di dare una struttura a questo scambio che porta gli studenti a vivere esperienze concrete a diretto contatto con le aziende.
La stessa formula che JA Italia ha introdotto nel nostro Paese da oltre 15 anni e che ha riscosso un crescente successo soprattutto tra docenti – non solo di istituti tecnici – che hanno acquisito un approccio imprenditivo, ovvero capaci di introdurre a scuola e nel loro modo di fare didattica l’imprenditorialità, sperimentando metodologie e strumenti collaudati e di successo.
JA crea una convergenza fra mondi diversi, quello della scuola, che deve preparare i giovani ad affrontare il futuro, quello degli studenti e delle loro famiglie, che hanno bisogno di poter immaginare che cosa li aspetterà dopo gli studi e il mondo del lavoro, che cerca nei giovani competenze specialistiche e trasversali che oggi fatica a trovare in loro.
Tutto ciò si è tradotto in una proficua interlocuzione con il Ministero dell’Istruzione che ha portato alla costituzione lo scorso luglio della Coalizione Nazionale per l’Imprenditorialità, di cui JA Italia fa parte insieme ad altri partner, per rendere l’educazione imprenditoriale strutturale nel curriculum formativo di ogni studentessa e studente italiano.
Impresa in azione, educare all’imprenditorialità
18.000 studenti partecipanti nell’ultimo anno scolastico, 16.000 in Alternanza Scuola-Lavoro, sono questi i numeri di “Impresa in azione”, il programma di educazione imprenditoriale che JA Italia sviluppa nelle scuole italiane e che da 15 anni trasferisce nei nostri studenti competenze essenziali per il loro percorso di crescita personale e professionale.
Le classi partecipanti costituiscono delle mini-imprese a scopo formativo e ne curano la gestione, dal concept di un’idea al suo lancio sul mercato seguendo le logiche esperienziali di learning-by-doing. Questo processo, ricco di contenuti e strumenti consolidati, offre un’esperienza professionalizzante a stretto contatto con le aziende e il mondo esterno. Per la sua praticità e vicinanza alla realtà, agevola lo sviluppo di un set di competenze tecniche e trasversali, fondamentali per tutti i giovani, indipendentemente dai loro interessi lavorativi futuri.
Solo nell’ultimo anno scolastico gli studenti coinvolti hanno dato vita a oltre 730 mini-imprese in 300 scuole in tutta Italia. Gli esempi di imprenditoria virtuosa sono moltissimi: Amatrice Smile del Liceo Scientifico di Amatrice che propone un servizio ai commercianti e alle aziende del territorio dopo le grandi difficoltà causate dal terremoto di agosto 2016. Amatrice Smile è un sito web “vetrina” dove vengono esposti i prodotti in vendita, esperienze di conoscenza del territorio, storie di vita di commercianti e produttori. Il servizio è rivolto a chi, tramite Amatrice Smile, vuole mettersi in rete con altri imprenditori per poter vendere ma anche per poter sviluppare nuove idee di rilancio di promozione del territorio.
Un’altra esperienza di successo è quella di 4Life nata dagli studenti dell’ITIS Jannuzzi di Andria (Bari) che alla fine dell’anno scolastico hanno deciso di proseguire nel loro progetto imprenditoriale costituendo una SRLS per la produzione di dispositivi a microprocessore per il soccorso e la teleassistenza per persone anziane. 4Life ha creato una cavigliera che segnala la caduta dell'utente inviando un segnale via Bluetooth a uno smartphone, il quale a sua volta effettua una chiamata a un parente o a un numero di emergenza e invia anche un messaggio con la posizione rilevata tramite GPS.
Dream Coach JA, il mondo dell’impresa a scuola
Idee imprenditoriali di successo grazie a un lavoro di squadra che coinvolge per tutto l’anno scolastico studenti, docenti e manager provenienti dal mondo dell’impresa in qualità di Dream Coach JA.
Il format di JA infatti prevede che gli studenti siano seguiti da professionisti provenienti dal mondo del lavoro: manager, startupper, imprenditori, freelance che vogliono accrescere le proprie competenze trasferendo l’esperienza personale e professionale ai giovani.
Esperienze che hanno visto la crescente attenzione di importati aziende e organizzazione che hanno scelto il programma Dream Coach di JA Italia come forma di employer branding verso i propri dipendenti oltre ad apprezzarlo anche come forma di potenziamento di competenze professionali.
Un esempio concreto di come il volontariato d’impresa possa diventare una vera e propria politica di welfare aziendale è l’esperienza di ABB Italia, multinazionale leader nelle tecnologie per l'energia e l'automazione, che da anni sostiene JA Italia e che ha visto i suoi dipendenti – oltre 55 nell’ultimo anno scolastico – a financo degli studenti e che ha visto in prima linea anche la partecipazione attiva del Direttore Risorse Umane Alessio Radice che in più occasioni ha ricordato che “esperienze di questo tipo sono gratificanti, un arricchimento personale e professionale che ci consentono di capire meglio i valori e i punti di vista dei millennials, oltre a potenziare competenze trasversali utili nella nostra attività professionale”.
Un’altra best practice è quella di VISES Gruppo di Milano, l’associazione dei volontari di Federmanager, che in soli due anni scolastici è passata dal coinvolgere due volontari nel primo anno e oltre 24 in quello attuale.
24 gennaio 2018