A che punto siamo con le Commissioni Federmanager dei vari settori industriali
Finalmente insediate, le Commissioni produrranno entro l’anno position papers di settore
Giuseppe Colombi
Consigliere ALDAI-Federmanager e componente del Comitato di redazione Dirigenti Industria
In un Paese, il nostro, dove tutto è diventato complicato, anche le Commissioni federali di studio e analisi strategica dei vari comparti industriali si sono messe in moto in tempi non brevissimi e dopo una fase elettiva costituente che è durata alcuni mesi.
Finalmente ora sono operative e, grazie al lavoro di occhiuto controllo del Vicepresidente federale Valter Quercioli, tutte e dodici si sono incamminate verso la produzione di documenti di settore che, almeno in bozza, dovrebbero comparire entro fine gennaio 2024. Non solo! Al Consiglio Nazionale dello scorso 1° dicembre il Vicepresidente federale ha chiaramente assegnato altri obiettivi specifici alle Commissioni per il 2024: produzione di proposte di public policy (norme), attività concreta di relazione con le Istituzioni tramite l’organizzazione di convegni e riunioni mirate, organizzazione di tavole rotonde con le aziende. La produzione di un sistema di KPI (Key Performance Indicators) aiuterà le Commissioni e la struttura federale a mantenere il giusto focus su ciò che è importante.
A giudizio dello scrivente, membro dell’Advisory board e della cabina di regia che coordinano i lavori, non tutte possono considerarsi ugualmente avanzate nel lavoro di analisi strategica e proposta, ma tutte sono operative, attive e sensibili alle richieste che vengono dal centro, orientate a dare un senso per così dire “sindacale” ai loro lavori.
Questo è davvero uno strano Paese che, dove dopo aver ottenuto (in parte a prestito) risorse cospicue dalla Comunità Europea, sembra ora rendersi conto che occorrerebbe concentrarsi sulla capacità di spesa e soprattutto sulla necessità di spendere bene quanto ottenuto.
La notoria propensione del mondo politico a spargere a pioggia i quattrini del PNRR, possibilmente tra i loro più diretti sodali, evidenzia come ci sarebbe un estremo bisogno di qualcuno capace di dire cose e fare passi sensati.
Per capirci, dovunque ci si rivolti, il degrado lo si può toccare con mano, sia che si tratti dell’ottenimento di un passaporto (fino ad un anno di attesa), che si tratti di prenotare una visita medica con un sistema telefonico da ubriachi che ti rimanda al 2026, o che si voglia utilizzare un trasporto pubblico scarso, inefficiente e poco amichevole nei confronti dell’utenza.
Dai dirigenti forse potrebbe venire qualche idea utile, qualche azione di supporto, qualche proposta d’intervento.
Per esempio, in queste settimane abbiamo assistito al confuso agitarsi di proposte contraddittorie sulla situazione del Centro Siderurgico di Taranto, dove siamo sempre più vicini al disastro finale. Questo probabilmente deriva da decisioni prese senza una reale conoscenza del settore e delle sue priorità, argomenti non proprio banali e alla portata del primo che passa e urla più forte.
Il Gruppo Siderurgia, che conosce approfonditamente il tema, potrebbe giocare un ruolo utile, se qualcuno lo ascoltasse, ma quei colleghi per ora non trovano ancora interlocutori. Ciononostante, hanno prodotto già interessanti documenti propositivi sia sulla vicenda ILVA sia sul futuro dell’acciaio italiano sul quale hanno organizzato un convegno a Genova lo scorso novembre.
Il Gruppo Innovazione ha già realizzato a Milano un interessante convegno sulla digitalizzazione del settore pubblico e proseguirà con proposte che già si configurano come molto interessanti.
Un altro gruppo, l’Automotive si sta occupando seriamente di un settore dove decisioni europee avventate, per non dire addirittura concepite contro i nostri interessi nazionali, rischiano di creare una crisi molto pesante e del tutto inopportuna. Al convegno organizzato lo scorso giugno ha partecipato anche il Ministro Urso, molto attivo in questo settore.
Si potrebbe continuare: i settori Oil and Gas e Sistema Elettrico hanno dato dimensione quantitativa ai fenomeni in corso e stanno sviluppando proposte concrete, ugualmente quelli sull’Intelligenza Artificiale e sui Trasporti&Logistica già hanno prodotto documenti consegnati e illustrati alle Commissioni Parlamentari di Attività Produttive, Lavoro e Trasporti. Ma anche tutti gli altri stanno elaborando le proprie priorità e potranno avanzare proposte interessanti. Il sistema dei KPI che ho citato sopra sarà di grande aiuto nel mantenere il focus delle Commissioni nella produzione di esiti rilevanti per l’azione della Federazione.
I lavori delle Commissioni sono seguiti dalla società Cattaneo Zanetto & Co., importante gruppo di consulenza che affianca la Federazione nei suoi rapporti istituzionali, e da cui ci si aspetta che le proposte elaborate trovino sbocco di ascolto e la necessaria interlocuzione a livello governativo.
Essere dirigenti significa anche essere in grado di dare senso a quel ruolo, in un momento in cui, peraltro, molti lamentano la mancanza in Italia di una “efficace classe dirigente” capace di portare a successo i progetti previsti, per capirci un po’ come a Genova, dove la ricostruzione del Ponte Morandi è avvenuta nel sostanziale rispetto di tempi e costi.
Ci sono infatti modi diversi di spendere le risorse pubbliche, se ci si limita all’acquisto di “giocattoli” costosi e dal dubbio utilizzo (poco importa se questi giocattoli siano costituiti da treni all’idrogeno, da computer da spargere a pioggia, dalla realizzazione di piste ciclabili mal concepite e peggio realizzate, o dalle solite elargizioni alla sagra del carciofo) è evidente che non si tratterà di risorse che generano sviluppo, tantomeno, per usare una parola ormai divenuta obbligatoria, “sviluppo sostenibile”.
Federmanager ci sta provando: vuole raccogliere opinioni, competenze e prospettive da condividere con chi vorrà ascoltare. Lo scopo sarebbe quello di contribuire all’inversione di tendenza rispetto a un declino del Paese che per ora appare inesorabile. Ci riusciremo? Nessuna certezza, ma ci stiamo provando con entusiasmo e convinzione. Sappiamo che i tempi saranno non brevi e che il rischio di non ottenere nulla è dietro l’angolo: ma agire a volte è una necessità a cui non si può fare a meno di rispondere.
01 gennaio 2024