L’eccellenza della Supply Chain Roncoroni

La limitazione degli spazi di stoccaggio, le criticità nell’approvvigionamento delle materie prime e l’incertezza sui prezzi richiede una crescente attenzione alla pianificazione e all’ottimizzazione dei processi dell’intera catena del valore. Anche nelle migliori imprese un manager esperto può contribuire validando le procedure e innescando i processi di miglioramento continuo, come è risultato dall’intervento di Sviluppo PMI presso l’impresa lombarda.

Emanuele Vercesi   

Associato ALDAI Federmanager, qualificato DIH Lombardia per le iniziative di Sviluppo PMI
La tanto auspicata collaborazione tra Manager esperti e PMI lombarde comincia a muovere passi concreti, grazie alla capacità degli imprenditori di cogliere l’opportunità del progetto Sviluppo PMI proposto dalle Associazioni Territoriali lombarde di Confindustria e finanziato da 4. Manager, costituita in modo paritetico da Confindustria e da Federmanager.

Dopo essere stato selezionato dalla società di Executive Search Key2people e qualificato dal Digital Innovation Hub Lombardia per effettuare gli Assessment digitali, ho avuto l’opportunità di seguire l’avviamento di uno dei progetti di dieci giornate gratuito per l’impresa.

Dove nasce il cartoncino per le confezioni dei surgelati

Roncoroni S.p.A. è una media impresa nata nel 1950, a 10 km da Como, con 50 dipendenti e oltre 20 milioni di € di fatturato, per il 60% realizzato all’estero con clienti prestigiosi. L’azienda produce accoppiati speciali per l’imballaggio e l’isolamento per i settori: alimentare (es. scatole surgelati), edilizia (es. isolanti per pavimenti), imballaggio industriale (es. per tubi metallici e automotive). 

I prodotti si realizzano attraverso l’accoppiamento di due o più strati di diversi materiali: carta, cartoni, fogli di alluminio, film plastici, rafia in politene e tessuti naturali. Le linee principali di produzione sono delle calandre dove le bobine di materiali si accoppiano con ciclo continuo, solitamente con la colatura tra gli strati di un film di polietilene. Ci sono poi centri di taglio composti da ribobinartici e taglia fogli che consentono di rispondere in modo efficace alle esigenze dei clienti.

Le competenze nella realizzazione di manufatti di qualità insieme alla capacità di rispondere alle aspettative di clienti prestigiosi ed esigenti costituiscono leve emblematiche della crescita dell’impresa, che ben rappresenta il patrimonio manifatturiero delle PMI italiane.

Un’azienda molto ben organizzata e orientata all’innovazione

I progetti di Sviluppo PMI sono prevalentemente dedicati alla transizione digitale e solitamente si focalizzano su una innovazione digitale o l’introduzione di nuovi software. Nel nostro caso l’azienda si avvale di un software gestionale, integrato con un Manufacturing Execution System MES per la gestione della produzione. Hanno anche un ottimo software per la gestione dei trasportatori e hanno recentemente avviato anche un software di Business Analysis.

Privilegiare il rispetto delle consegne è l’arma vincente

Il titolare, Dott. Antonio Pozzi, punta sulla flessibilità della produzione, per privilegiare il servizio al cliente che ha permesso una continua crescita negli anni. Per migliorare ulteriormente le prestazioni e creare le basi per il miglioramento continuo il titolare ha pensato di utilizzare l’opportunità Sviluppo PMI proponendo il progetto: "Ottimizzazione della Supply Chain".

Emanuele Vercesi

Emanuele Vercesi

Ho iniziato l’intervento con un assessment sulla catena interna della Supply Chain, con colloqui individuali e di gruppo con tutti i collaboratori coinvolti: commerciale, acquisti, IT, programmazione, produzione, qualità, logistica e magazzino; rilevando che tutte le funzioni del flusso logico risultano gestite da dipendenti esperti e competenti.

I software utilizzati supportano tutte le attività e il responsabile IT ha le competenze per sviluppare gli applicativi attuali e le necessità future.

In sintesi l’organizzazione della Supply Chain è nel complesso ben definita e organizzata.

Con l’accordo della Direzione Generale, lieta della conferma che l’organizzazione è valida e moderna, si è deciso di analizzare specifiche ottimizzazioni emerse durante l’analisi. 

Ne è scaturito un elenco dei possibili miglioramenti e si sono avviate soluzioni specifiche.

Utilizzo degli spazi di magazzino e del software di allocazione dei materiali.

Sin dai primi colloqui è emerso che l’azienda ha spazi di magazzino limitati, il che impedisce di avere una stabile suddivisione dei prodotti, con ricerche e trasporti ottimizzabili. Nella gestione del magazzino si assegna una posizione ai materiali secondo una mappa del pavimento. Si stampa una etichetta interna che riporta la posizione del materiale. Il prodotto finito viene invece allocato in una generica area di spedizione. A causa della carenza di spazi, a volte queste regole vengono disattese e si complica la ricerca dei colli.

Si è quindi migliorato l’utilizzo degli spazi di magazzino con una gestione “dinamica”. Le modifiche avviate comprendono:
  • una mappatura più fitta delle Aree di stoccaggio per ridurre i tempi di ricerca;
  • l'assegnazione della posizione di stoccaggio anche ai prodotti finiti per avere una posizione nota anche quando è esaurita l’area dei prodotti finiti;
  • l'utilizzo sistematico del modulo di segnalazione cambio posizione a magazzino per l’inserimento nel software di magazzino;
  • Una migliore definizione delle aree non codificate in passato.

Ridurre i picchi di lavoro nell’area di carico/scarico merci in entrata e uscita del magazzino.

Si è monitorato per due mesi il carico di lavoro del mulettista, a fronte delle previsioni di arrivi di autocarri, per valutare la frequenza dei giorni di sovraccarico e la necessità del supporto di altri mulettisti di produzione. Si è avviato il sistema di prenotazione degli arrivi dei mezzi di trasporto sia dei fornitori che dei clienti. Si è validata l’attività di preparazione dei carichi secondo lo schema con cui andranno posizionati sugli autocarri.

Ottimizzare la pianificazione della produzione riducendo i tempi, i vincoli e i limiti dei set-up

Il tempo di set up, ad ogni cambio di produzione, è un vincolo per la programmazione che può diventare meno influente riducendone la durata. Per migliorare i tempi di set up si è creata una tabella con tutte le fasi e le operazioni, analizzata assieme al personale dei diversi turni per verificare il corretto svolgimento delle attività delle squadre e creare uno standard. La tabella prevede anche il rilievo dei tempi di ogni fase per ottimizzare la suddivisione dei compiti tra gli operatori.

Un professionista esterno aiuta l’imprenditore ad accelerare i cambiamenti.

In azienda ci sono molte iniziative di miglioramento. Si sono rilanciate e accelerate alcune attività che erano nelle intenzioni, come l’utilizzo esteso della mappatura inserita nel gestionale, in ottica Lean Manufacturing e sono state pianificate le segnaletiche orizzontale e cartellonistica, secondo la mappa condivisa.

Un manager esterno stimola il confronto tra le funzioni e genera idee comuni.

La tabella operativa per il setup delle macchine, realizzata con i responsabili dei turni, ha stimolato il confronto e la definizione di target comuni, nell’ottica di riduzione dei tempi di set up. Questa attività ha evidenziato quanto sia importante codificare le procedure di set-up e ha aiutato a migliorare la documentazione e le procedure aziendali.

Nell’esprimere soddisfazione per l’intervento il dott. Pozzi ha commentato “Il supporto del manager ha aumentato la fiducia nelle soluzioni organizzative e digitali adottate dall’impesa, stimolando le iniziative di ottimizzazione e innescando il processo virtuoso del miglioramento continuo grazie alla partecipazione attiva del personale. I risultati dell’intervento non si limitano quindi all’ottimizzazione della Supply Chain, ma genereranno vantaggi anche nella gestione e soddisfazione del personale”.
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