Robot e automazione per migliorare il lavoro

Dal convegno "Robot e automazione: le sfide per l’integrazione" del 14 Novembre 2019 presso la sede Gruppo 24 Ore un messaggio chiaro: "Le aziende che più investono in automazione sono anche quelle che più assumono. Non sono le tecnologie e gli algoritmi che licenziano le persone, ma l’assenza di investimenti in tecnologia e in formazione."

Roberto Zardoni 

Socio ALDAI Federanagr e Innovation Manager Certificato
L’agenda del convegno “Robot e automazione” organizzato da SPS Italia ha visto succedersi sul palco in due tavole rotonde i rappresentanti delle più importanti realtà aziendali di robotica (ABB, Fanuc, Kuka, Universal Robots, Yaskawa, Comau Robotics, Mitsubishi, Omron Electronics, Kawasaki Robotics), tutte impegnate nello sviluppo di robot evoluti dotati di capacità di Intelligenza Artificiale (IA) in grado di rendere sempre più efficace la coesistenza e la cooperazione uomo-robot.

Le due tavole rotonde sono state precedute da una “conversazione di robotica” con Arturo Baroncelli, Marco Bentivogli e Paolo Rocco.
Paolo Rocco, del Politecnico di Milano e membro del CdA di MADE, ha confermato il crescente interesse delle ricerche in ambito robot collaborativi, estendendone le potenzialità alla capacità, tramite l’IA, di interpretare le azioni e i movimenti dell’uomo al fine di prevederne il comportamento futuro e conseguentemente attuare/attivare autonomamente movimenti in grado di sincronizzarsi a quelli dell’essere umano con il quale collabora sullo stesso processo produttivo.

Baroncelli, Consigliere SIRI - Associazione Italiana di Robotica e Automazione, ha ricordato che l’Italia dell’export, prima ancora che food e moda, è meccatronica. Siamo tra i principali produttori mondiali di robotica e stiamo guadagnando terreno anche in termini di uso, di presenza della robotica nelle nostre fabbriche, di densità di robot per lavoratore.

Bentivogli, Segretario generale FIM-CISL, si è soffermato sulla stretta simbiosi esistente tra automazione e crescita e quindi tra crescita e occupazione. Gli esempi, sia Italiani che esteri, stanno dimostrando che l’automazione non è nemica dell’occupazione e che, anzi, le aziende che più investono in automazione sono anche quelle che più assumono. Ingredienti fondamentali sono, da un lato, la spinta strategica delle aziende ad abbracciare nuove tecnologie e una nuova organizzazione del lavoro e, dall’altro, una particolare attenzione alla preparazione ed alla formazione dei lavoratori. 

Il convegno è stato anche l’occasione per portare i risultati di una indagine del Politecnico di Milano svolta presso aziende leader mondiali nella costruzione di macchine. Giambattista Gruosso, professore del Politecnico di Milano, nel commentare tali risultati ha rilevato un marcato interesse nei confronti della robotica e un consolidamento del passaggio della robotica dalla fase di sperimentazione a quella dell’utilizzo in produzione.

Mi piace concludere questa breve sintesi del convegno con le parole di Marco Bentivogli: “non sono le tecnologie e gli algoritmi che licenziano le persone, ma l’assenza di investimenti in tecnologia e in formazione”.
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