Le competenze manageriali richieste dalle imprese
Intervista a Elena Toffetti, Presidente CDi Manager
Intervista a cura della redazione
CDi Manager, società di scopo per le politiche attive di Federmanager, si occupa di ricerca e selezione del personale e offre alle aziende soluzioni di Alta Professionalità.
Fin dalla sua nascita nel 2011, CDi Manager ha sempre cercato di anticipare le esigenze del mercato offrendo alle aziende soluzioni flessibili di Temporary Management e distintive nelle aree Innovation, Digital, CF(D)O (dove la “D” sta per Digital) e Sustainability, che sono ancora oggi molto ricercate dalle Imprese manifatturiere, soprattutto di medie dimensioni. La specializzazione di CDi Manager nel Temporary Management risulta essere assolutamente attuale e sempre più richiesta soprattutto in un momento storico di grande incertezza e cambiamenti come l’attuale. Il mondo del lavoro cambia molto più rapidamente di prima e CDi Manager, “ascoltando” le esigenze delle aziende e i trend, oltre a offrire soluzioni di alta professionalità, cerca di anticipare e creare modelli di Manager con competenze evolute e aggiornate. Queste anticipazioni sono utili al sistema Federmanager per disegnare percorsi formativi e di certificazione di competenze che permettono una maggiore employability per i Manager iscritti evitando di incorrere nell’obsolescenza delle competenze. Il ruolo di CDi Manager è di essere il collegamento naturale tra i Manager e le aziende. A questo proposito, CDi Manager è protagonista di iniziative specifiche come Rinascita Manageriale, progettata e finanziata da 4.Manager, che ha il duplice obiettivo di favorire il reinserimento dei manager nel sistema produttivo e di sostenere le imprese nella ripartenza.
Intervistiamo Elena Toffetti, laureata in Economia Aziendale all’Università Bocconi, e oltre 30 anni di esperienza a Milano e Londra: un mix di managerialità (dirigente dal 1997), Consulenza di Direzione, Governance, Executive Business Coaching & Mentoring. Socia ALDAI-Federmanager e membro del Consiglio Direttivo dal 2010 ed Executive Tutor pro-bono dal 2013; in passato ha ricoperto ruoli in Giunta Esecutiva e Consiglio Nazionale ed è stata Consigliere di Amministrazione di ARUM Srl per 2 mandati.
Oggi è Presidente del Consiglio di Amministrazione di CDi Manager Srl, ruolo che interpreta portando un forte rinnovamento nell’approccio strategico e nella comunicazione. Come fondatrice di YourSparring Partner – che si occupa di sviluppo di organizzazioni e persone – ascolta, supporta e allena manager e imprenditori ad essere più efficaci nel proprio ruolo, nelle relazioni professionali, nella focalizzazione delle proprie scelte strategiche e operative.
Quali profili di imprese, fra piccole, medie e grandi, dimostrano maggiore interesse al rafforzamento o al rinnovo manageriale?
Da sempre le aziende di grandi e medie dimensioni si sono evolute e sviluppate facendo leva sulle competenze manageriali, credendoci e implementando nei fatti strutture organizzative basate su professionalità e managerialità consolidate. Le piccole imprese, invece, pur manifestando il bisogno di avere al proprio fianco manager esperti per dare un indirizzo strategico e un’implementazione pratica per consolidare e far crescere il proprio business, spesso, alla resa dei conti, destinano risorse molto limitate alle alte professionalità lasciandosi scappare importanti opportunità.
L’organizzazione del lavoro non è più quella ante pandemia: quali sono le funzioni e le competenze manageriali maggiormente richieste dalle imprese?
Dal nostro Osservatorio, le competenze più richieste sono quelle che innescano una vera discontinuità: Direzioni Generali e Operative, Project Management e poi ancora CFO di nuova generazione, con competenze digitali avanzate, Direttori Commerciali, meglio se esperti in internazionalizzazione, in grado quindi di portare l’azienda verso un efficace sviluppo oltre frontiera. Infine, si sta rafforzando la consapevolezza dell’utilità delle figure legate alla sostenibilità nel senso più ampio del termine.
Quanto pesa il digitale nella valutazione dei profili manageriali e quali altri aspetti sono diventati determinanti?
Il peso del digitale dipende chiaramente dalle funzioni richieste. In generale possiamo affermare che pesano più l’attitudine e la propensione a inserire tecnologie e processi digitali nell’azienda che non la competenza digitale specifica che ovviamente è lasciata nelle mani esperte di specialisti che sono diversi in funzione del progetto. Un aspetto che sta diventando determinante nella scelta dei profili è la “Garanzia sulle Competenze del candidato”. Più importante è il ruolo, più nuove ed elevate sono le competenze, più diventa difficile per l’imprenditore valutarle tutte in via preliminare; per questo può contare e affidarsi sia alle Certificazioni dei profili che al rapporto di fiducia che si crea con il contatto responsabile, nel nostro caso, di CDi Manager.
Qual è il trend delle richieste per le posizioni Temporary e Permanent?
Dipende spesso dalle dimensioni dell’azienda. Le grandi hanno, prevalentemente ma non esclusivamente, più consuetudine a inserire posizioni Permanent mentre il trend è decisamente a favore del Temporary Manager nella buona media impresa. Queste aziende hanno bisogno di efficacia, velocità, flessibilità e basso rischio di errore. Queste risposte si ottengono al meglio inserendo risorse manageriali in modalità temporanea, con profili anche molto più alti di quelli che verrebbero scelti per una posizione permanente in organico, e con un impatto economico decisamente vantaggioso e sostenibile. L’aspetto interessante è che in un consistente numero di casi, le figure inserite temporaneamente, apportando valore e costruendo un solido rapporto di fiducia, vengono poi richieste per un inserimento stabile e permanente nell’organizzazione aziendale.
Cosa frena l’inserimento di alte professionalità temporanee nelle PMI?
Principalmente la scarsa informazione, ma anche il timore dell’impatto che una persona nuova può avere sull’organizzazione sia dal punto di vista della cultura, delle abitudini, delle metodologie che anche dal punto di vista economico. Spesso gli imprenditori delle PMI, quando si tratta di managerialità, vedono diminuire la loro innata propensione al rischio tornando a quanto detto prima, ovvero alla necessità di avere un “fornitore di managerialità temporanea” davvero affidabile. Infatti, nella nostra esperienza, quando viene avviato un contatto e inizia la relazione con l'imprenditore, si riescono ad approfondire le reali necessità e quindi affrontare e dettagliare bene il progetto che viene poi accettato e sostenuto con grande entusiasmo.
01 giugno 2023