Opportunità e sfide dei giovani manager

Bisogna lavorarci per capire la velocità e complessità dei moderni processi di business condizionati sempre più dal digitale. L’indagine realizzata con i giovani associati ALDAI - Federmanager mette in evidenza la crescente importanza delle competenze digitali per migliorare i processi aziendali, generare nuovi modelli di business e l’esigenza di nuovi strumenti di networking e sviluppo di nuove competenze. Abbiamo chiesto ai giovani manager in quale contesto operano, quali sono le sfide e le opportunità.

Marco Albini 

Componente del Consiglio Direttivo ALDAI-Federmanager e componente del gruppo giovani
Una recente indagine realizzata con il contributo di giovani colleghi lombardi permette di capire le dinamiche del lavoro manageriale innescate dalla digitalizzazione e i conseguenti fenomeni di polarizzazione e confronto competitivo globale.
I partecipanti all’indagine sono manager (70% dirigenti, 16% quadri, 6% liberi professionisti e 8% in fase di rioccupazione), prevalentemente giovani (l’85% di età compresa fra i 36 e i 45 anni, 10% di età inferiore ai 36 anni e 5% di età superiore ai 45), di genere maschile (70%) e femminile (30%), con esperienze aziendali nel settore privato (70%), in aziende a parziale partecipazione pubblica (16%) e in aziende pubbliche (14%), in organizzazioni con più di 1.000 dipendenti (46%), da 250 a 1000 dipendenti (22%), da 50 a 249 dipendenti (14%) e meno di 50 dipendenti (18%). Tali partecipanti rappresentano il 12,5% dei colleghi invitati a rispondere all’indagine.
Il lavoro di questi manager è caratterizzato da elevata frequenza dei viaggi: 16% è tutte le settimane fuori dalla sede di lavoro, 7% tra 2 e 3 settimane al mese, 24% tra 1 e 2 settimane al mese e il 53% trascorre fuori sede meno di una settimana al mese. Significativi anche i disagi per raggiungere il luogo di lavoro.

Le sfide

Fra le sfide più impegnative per la crescita professionale i giovani manager indicano, prima di altre, “La rivoluzione digitale”, poi l’instabilità e il cambiamento nel lavoro, quindi lo sviluppo del Networking. Come indicato nel grafico seguono ad una certa distanza: la globalizzazione del settore nel quale opera il manager; gli scenari geo-politici internazionali; i rapporti con le istituzioni. Insomma per crescere e guadagnarsi la fiducia e l’aumento bisogna “sudare”, investire molto tempo e anche rischiare. Cresce cioè sempre più chi lo merita, nonostante i luoghi comuni e gli slogan di una parte dell’opinione pubblica.

I supporti

Le nuove competenze sono percepite come il miglior supporto per superare le sfide e crescere, seguite dall’aggiornamento delle competenze, a conferma dell’importanza del primo aspetto. Le nuove competenze sono sviluppate secondo il 36% dei rispondenti in modo autonomo e per il 38% in altre organizzazioni fra le quali associazioni di settore e Università. L’aggiornamento è realizzato anch’esso in modo autonomo secondo il 34% dei partecipanti e in azienda per il 30%.
Segue per importanza il Networking tra colleghi ed esperti con momenti di scambio; un Networking sviluppato in modo autonomo secondo il 32% dei rispondenti, in ALDAI per il 27% ed altre organizzazioni per il 27% dei rispondenti. Più staccati gli altri aspetti: il supporto nelle fasi di transizione professionale, che in ALDAI - Federmanager sosteniamo con il servizio di Tutoring, che risulta indicato dal 20% dei rispondenti, mentre il 39% indica di realizzarlo in modo autonomo. Poi la Certificazione delle Competenze, la creazione di una forte leadership, la visione internazionale, l’alta possibilità di mobilità e il supporto per l’espatrio e rimpatrio della famiglia offerto dall’azienda secondo il 30% dei rispondenti.
Si evidenzia quindi una prevalenza di soluzioni trovate in modo autonomo, a sottolineare che ci sono opportunità di sviluppo dei servizi ALDAI – Federmanager finalizzati ad intercettare i bisogni dei più giovani.

Competenze

Le competenze più importanti per svolgere meglio il proprio lavoro sono ritenute, nell’ordine: la leadership, la negoziazione e gestione dei conflitti, il team management, l’abilità comunicativa, l’intelligenza emotiva, le competenze digitali, le capacità di vendita, il lean manufacturing e il marketing. 
Perché andare nella direzione di un mondo digitale ? Oltre il 50% ha risposto “Per diventare più efficienti”, il 16% “Per competere efficacemente”, il 13% “Per incontrare le aspettative dei clienti”, meno del 10% ha risposto: “Per tagliare i costi”.
Per quanto riguarda gli aspetti prioritari: il 34% ha indicato “Analisi Big data”, il 18% Internet of Things, il 17% i “Social Media”, l’11% l’Information Security, il 9% il Mobile Computing, il 4% Blockchain, il 2% Cloud Computing, 2% Green IT e 2% l’Offshoring, l’unico argomento citato non appartenente ai temi della digitalizzazione.
Ne risulta una professione manageriale fortemente caratterizzata dalle soft skills, ma con evidenti necessità ed aspettative di rendere le tecnologie digitali produttive per le imprese.
In sintesi, molte le sfide da affrontare e giovani manager alla ricerca, prevalentemente solitaria, di soluzioni; in attesa di qualcuno che li aiuti con proposte più ampie ed efficaci.
Archivio storico dei numeri di DIRIGENTI INDUSTRIA in pdf da scaricare, a partire da Gennaio 2013.

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