Intervista a Rossella Zaminga Dirigente Sky

Nell’ambito delle risorse umane di Sky, Rossella Zaminga ha la responsabilità delle Business Unit Sky Wifi e Advertising, Partnership&Distribution, direzione che accorpa le attività della concessionaria Sky Media e quelle più prettamente digitali

Sky Italia è una media & entertainment company leader nel nostro Paese ed è parte del gruppo Sky, uno dei principali gruppi di intrattenimento in Europa, che è controllato da Comcast, media and technology company che ha sede negli Stati Uniti. Nel corso di questi anni il business di Sky Italia si è profondamente evoluto trasformando l’azienda, nata come pay tv satellitare, in una vera e propria tech media company che opera non solo nel mercato della pay tv, ma anche in quello della banda larga grazie a Sky Wifi, il servizio broadband lanciato poco più di due anni fa. Sempre a conferma della sua vocazione all’innovazione, di recente è stata lanciata Sky Glass, una smart tv di nuova generazione che nasce per cambiare il modo stesso di vivere la tv e che rappresenta un’importante novità per tutto il mercato oltre che l’ingresso di Sky in questo nuovo settore.

“Anni horribiles” è il modo in cui sono stati commentati gli ultimi anni; quali sono state le ricadute sul tuo lavoro?

Sicuramente questi ultimi anni segnati dal Covid hanno rappresentato un periodo complicato per tutte le aziende, e la sfida per le Risorse Umane è stata significativa, dovendosi confrontare con la gestione di complessità importanti e mai sperimentate prima. Se da un lato però ciò ha comportato sicuramente un maggiore impegno, dall’altro ha reso possibile la sperimentazione di nuovi modelli organizzativi e gestionali, che hanno cambiato di fatto l’impostazione culturale delle aziende. Mi riferisco chiaramente alle novità introdotte dal lavoro da remoto, che si è evoluto poi in Sky in Hybrid working, e che ha dato una forte spinta all’empowerment, garantendo al tempo stesso elevati livelli di produttività. Credo quindi che sfide di questa portata stimolino a ogni livello la creatività, favorendo l’innovazione e attivando processi trasformativi altrimenti non possibile. 

Quali sono, in prospettiva, le principali minacce per l’attività del dirigente?

Personalmente non parlerei di minacce ma di change management e quindi della capacità di adattare e far evolvere le organizzazioni, allineandole e allenandole alle sfide di mercato. Ad esempio, oggi non credo sia più possibile applicare le logiche gestionali pre-Covid perché renderebbero poco attrattive le aziende sul mercato, rischiando inoltre di far perdere quei talenti che privilegiano ambienti di lavoro che garantiscono un maggiore equilibrio tra lavoro e vita privata. La vera minaccia che vedo quindi è quella di restare fermi o, peggio, tornare indietro.

I cambiamenti e le difficoltà implicano problemi, ma anche opportunità; quali sono le opportunità (se ce ne sono) per il manager d’azienda?

L’opportunità principale è quella di riuscire a conciliare la qualità e la produttività del lavoro con i nuovi modelli organizzativi che sono nati i risposta alla sfida della pandemia. Oggi le persone fanno molta più attenzione alla possibilità di lavorare da remoto e con orari flessibili, e a tutti quegli elementi di incentivazione che vanno oltre la retribuzione e che valorizzano il percorso di sviluppo professionale. Inoltre, conta sempre di più quanto l’azienda sia impegnata nell’attività di Corporate Social Responsability con cui si restituiscono benefici alla comunità.

Quali sono i temi prioritari nell'ambito delle Risorse Umane?

In Italia, il mercato del lavoro sembra essere ancora guidato dall’offerta, per questo le aziende si attribuiscono un grande potere contrattuale. Tuttavia, dobbiamo tenere in considerazione che le responsabilità e l’attrattività delle aziende passano per diversi fattori che non possono più essere sottovalutati. La diffusione del lavoro a distanza, la pervasività del mondo digitale e il modo di fruire le informazioni, comportano importanti cambiamenti nelle modalità con cui è possibile attrarre e mantenere i migliori talenti. Le aziende hanno quindi la responsabilità di identificare percorsi di riqualificazione e di accelerare la trasformazione digitale per migliorare la connettività in senso lato. Infine, credo che non vada sottovalutata l’attenzione crescente su tutto ciò che è Welfare, in termini di salute e benessere dei dipendenti.

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