Un approccio etico e umanistico all’Intelligenza Artificiale

Sintesi e commento all'incontro “Call for AI Ethics” tenuto a Roma lo scorso 28 febbraio presso la Pontificia Accademia per la Vita con la partecipazione di top player del mondo dell’informatica, delle organizzazione mondiali e del mondo politico nazionale ed europeo.

Emilio Locatelli 

Socio ALDAI-Federmanager, editorialista IA rivista  “Dirigenti Industria” e vicecoordinatore del Gruppo Progetto Innovazione
L’Intelligenza Artificiale ha ormai invaso le nostre attività, ma soprattutto la nostra vita quotidiana, e la mancanza di regole codificate che la governino ci sta creando un profondo senso di inquietudine. 

Sta diventando sempre più indispensabile un senso di grande e profonda responsabilità condivisa per sostenere un approccio etico e umanistico all’Intelligenza Artificiale, tale da promuovere un progresso accettabile e condiviso tra l’industria, la ricerca, i governi e le istituzioni. Tutto ciò per creare un obiettivo di garanzia per un futuro in cui il progresso tecnologico ed ogni tipo di innovazioni debbano essere poste al servizio della mente e della creatività umana, e non vengano poi, in un futuro più o meno lontano, sostituite parzialmente o, nel peggiore dei casi completamente, dall’Intelligenza Artificiale.

A tal proposito si è tenuto recentemente a Roma un incontro “Call for AI Ethics” presso la Pontificia Accademia per la Vita (major sponsor dell’iniziativa) con la partecipazione di top player del mondo dell’informatica, delle organizzazione mondiali e del mondo politico nazionale ed europeo tra cui Vincenzo Paglia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, padrone di casa, Brad Smith, Presidente Microsoft; John Kelly III, Vice Presidente Esecutivo IBM; Dongyu Qu, Direttore Generale della FAO; Paola Pisano, Ministro dell’innovazione del Governo italiano e Davide Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo.

Alla fine dell’incontro i partecipanti hanno sottoscritto un documento su 3 temi portanti con riferimento all’etica, all’educazione ed ai diritti.

  • l’Etica è sicuramente il punto fondamentale che rappresenta la pietra miliare di ogni paradigma.

Come viene indicato dall’articolo 1 della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo: “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”; da questo imprescindibile elemento si generano i pilastri fondamentali di libertà e dignità, che devono essere sempre tutelate e garantite nella creazione ed utilizzazione di sistemi ed apparecchiature di IA.

I sistemi di IA devono essere ideati, realizzati e messi in commercio con l’unico scopo di servire e proteggere gli esseri umani e il pianeta in cui viviamo, facendo in modo che il progresso tecnologico si possa allineare al progresso della razza umana e al rispetto dell’ambiente terrestre ottemperando a tre requisiti fondamentali:
  • Includere ogni essere umano, non discriminando nessuno;
  • Il bene dell’umanità e il bene di ogni singolo essere umano devono essere al centro di ogni iniziativa;
  • la consapevolezza della variegata realtà del nostro ecosistema per avere un approccio altamente sostenibile che includa e utilizzi l’IA anche per garantire futuri sistemi di sostentamento.
Fondamentale è la relazione che ogni individuo instaura con la macchina, in quanto la tecnologia basata sull’Intelligenza Artificiale non deve mai essere utilizzata per sfruttare ed opprimere le persone specialmente quelle più deboli e vulnerabili; lo scopo primario deve essere al contrario aiutare le persone a sviluppare idee e capacità per la sostenibilità dell’intero pianeta.

  • l’Educazione sarà sempre più il motore per lo sviluppo, l’utilizzo e la crescita dell’IA 

Il cambiamento del mondo attraverso l’innovazione dell’IA implica l’impegno per l’edificazione del futuro per e con le giovani generazioni. Questo sforzo deve generare un preciso impegno per l’educazione creando percorsi di studio che coprano tutte le discipline, dalle umanistiche, artistiche, scientifiche a quelle tecnologiche fino dalla più tenera età.

Il processo di istruzione che viene impartito alle giovani generazioni necessità di qualità e di contenuti tali da offrire metodologie non discriminanti e con pari opportunità di trattamento per tutti. Inoltre occorre garantire l’accesso al “know how” anche ad altre classi della popolazione per esempio gli anziani, ai quali dobbiamo offrire servizi remoti specialmente nelle fasi di transizione al digitale.

Infine queste tecnologie abilitanti si devono rilevare estremamente qualificanti per il supporto a disabili, cercando di renderli il più indipendenti possibile, supportandoli per future inclusioni sociali come lo smart working per chi ha mobilità limitata e/o supporto per problematiche cognitive

Per tutti comunque ricordiamo sempre il paradigma “da 6 a 90 anni studiare per crescere
 
  • I Diritti per ultimo ma non meno importanti, in quanto sono la base della democrazia di ogni popolo.

Lo sviluppo dell’IA al servizio del genere umano necessita di una seria regolamentazione e di princìpi che tutelino le persone specialmente quelle più deboli e l’ambiente in cui viviamo. 
Nell’era digitale la salvaguardia dei diritti umani deve essere il fulcro del dibattito politico e sociale per far sì che l’IA possa essere uno strumento per il progresso e il bene dell’intera umanità.

Fondamentale sarà considerare una metodologia per la comprensione dei criteri decisionale degli algoritmi su cui lavora l'IA ma anche gli scopi più o meno reconditi ed i criteri decisionali; tutto ciò ovviamente farà aumentare trasparenza, tracciabilità e responsabilità dei processi decisionali.
La progettazione e la pianificazione di sistemi di IA di cui ci possiamo fidare, implica un consenso trasversale tra i soggetti che governano il pianeta tra cui le istituzioni sovranazionali come ONU, i governi, le agenzie governative, il mondo accademico e i ricercatori delle industrie in merito ai principi etici da utilizzare in queste tecnologie. I firmatari della “Call for AI ethics hanno sottolineato che occorre lavorare tutti insieme in questo consesso e anche a livello internazionale per promuovere una “algor-etica”, ovvero lo sviluppo e l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale secondo i principi fondamentali sopra citati.

L’uso dell’IA deve seguire pertanto 6 principi basilari:
  1. Trasparenza: i sistemi di AI devono avere il massimo livello di comprensione.
  2. Inclusione: le necessità delle persone devono essere prese in considerazioni così che tutti ne possano beneficiare, offrendo a tutti gli individui le migliori condizioni di crescita e sviluppo.
  3. Responsabilità: la progettazione e l’implementazione delle soluzioni di Intelligenza Artificiale devono essere sviluppate con responsabilità e trasparenza.
  4. Imparzialità: nessuna azione deve generare alcun pregiudizio, salvaguardando in modo assoluto l’equità e la dignità umana.
  5. Affidabilità: i sistemi di Intelligenza Artificiale devono essere in grado di funzionare in modo corretto al limite delle conoscenze tecnologiche. 
  6. Sicurezza e privacy: i sistemi di Intelligenza Artificiale devono funzionare al massimo livello di sicurezza rispettando la privacy degli utenti.

Per meglio sottolineare il pensiero di alcuni partecipanti, ho scelto una breve sintesi di 3 speaker 

John Kelly III, Vice Presidente Esecutivo IBM: “L’Intelligenza Artificiale è una tecnologia incredibilmente promettente che può aiutarci a rendere il mondo più smart, più sano e più prospero. A patto che, fin dall’inizio, sia sviluppata secondo interessi e valori umani; dobbiamo pensare con attenzione alle esigenze di chi beneficerà dell’IA e investire significativamente sulle competenze necessarie. La società avrà più fiducia nell’IA quando ciascuno potrà vedere che il suo sviluppo è basato su princiìpi etici e che le aziende che se ne occupano stanno affrontando direttamente tutte le questioni legate alla fiducia e alla responsabilità”.

Brad Smith, Presidente Microsoft: “Microsoft è orgogliosa di firmare a Rome “Call for AI Ethics”, che rappresenta un importante passo in avanti nella promozione di un dibattito pensato, rispettoso e inclusivo sul rapporto tra Intelligenza Artificiale ed Etica. L’impegno e il valore apportato da Sua Santità in questo dialogo è per me fonte di ispirazione"

Vincenzo Paglia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita: “Un impegno urgente e importante. Aderire a questa iniziativa comporta per le industrie che firmano un impegno che ha anche una rilevanza in termini di costi e di impegno industriale nello sviluppo e nella distribuzione dei loro prodotti. Se l’Accademia si sente chiamata a intensificare il proprio impegno per facilitare la conoscenza e la firma di altri soggetti, non di meno, la Call è un primo passo che ne prelude altri. Il testo della Call si caratterizza anche per essere un primo tentativo nel formulare un insieme di criteri etici con comuni riferimenti di valore, offrendo un contributo all’elaborazione di un linguaggio comune per interpretare quanto è umano”.

Lasciatemi concludere questo articolo con una breve riflessione su un tema non toccato direttamente dal convegno, ma elemento che chiude il cerchio cioè l’economia. 

La nostra società può beneficiare del lavoro sia degli economisti sia degli etici, quando colmano le loro differenze e integrano le loro intuizioni; una prospettiva etica è utile per gli economisti, perché ricorda che ciò che è importante per l’intera società non sempre coincide con il mercato. 

Una prospettiva economica è utile per gli etici, perché ricorda che il mercato è una forza potente che modella e influenza il nostro mondo, non importa se lo vogliamo o meno.
Sarebbe fuori luogo soccombere al fatalismo-tecnocratico e considerare il nostro destino come predeterminato da forze tecnologiche e forze di mercato che sono al di fuori del nostro controllo. 

Il nostro futuro, al contrario, è plasmato congiuntamente dalle innovazioni tecnologiche che noi esseri umani creiamo, dalle istituzioni sociali ed economiche che progettano collettivamente, e dai valori etici che devono guidare tutto questo.

In sintesi “Il cervello può diventare digitale, ma il cuore deve restare sempre umano”.
Archivio storico dei numeri di DIRIGENTI INDUSTRIA in pdf da scaricare, a partire da Gennaio 2013.